Partita maiuscola dei Lyons in casa e la terza vittima prestigiosa cade ai loro piedi. Dopo il Colorno che un paio di turni fa aveva dovuto cedere le armi sopra il break (41 -31) e dopo la storica vittoria contro Rovigo, ancora sopra il break (30 – 19), questa volta più risicata ma arriva anche la vittoria dei Lyons contro un Calvisano che ci prova di buona lena ma che esaurisce le riserve contro il muro piacentino (ed un po’ anche contro se stesso).
Il match fra Lyons e Calvisano è un capolavoro per i teorici ovali, dimostra apertamente che il rugby è uno sport che si vince solo con i punti e fare meta è solo una parentesi rosa fra le parole “e tutto il resto?“. Non basta avere una buona mischia se poi si è fallosi, non basta fare meta se non c’è un po’ di piede, non basta avere una buona difesa se non sai attaccare…ecc ecc.. . La casistica è enorme e ci sono poche partite che, come questa, sono in grado di dimostrare che il rugby è quello che si dice uno sport “da punteggio” e non da specialità, ovvero è uno sport globale, devi saperlo un po’ tutto altrimenti… perdi la partita.
Perchè Calvisano fa tre mete e quelli da Piacenza una, perchè Calvisano ha nei primi otto una forza enorme ma fa un sacco di falli, ha il piede fallato ed alla fine, quando mancano cinque minuti…. addirittura non ne ha più. Cosa fanno i Lyons? Tengono discretamente il punto di incontro, pareggiano il gioco in mischia, difendo sufficientemente, hanno lo specialista al piede in gran giornata. La partita si gioca su due nomi. Hugo lato Calvisano che fa “solo” 2/5 al piede, il reso lo fa bene che la prima meta di Bronzini in effetti è cosa sua, è lui che buca tutta la difesa Lyons. Lato Lyons si chiamo Ledesma che dirige le danze, la meta di Filizzola è una sua invenzione, e poi approfitta delle ben 9 occasioni di calciare che Calvisano gli da per centrarne 6.
Così i Lyons, che avevano vinto di un solo punto con il fanalino di coda Lazio, dimostrano che il timore riverenziale nel rugby non è di casa, mettono una pezza su un campionato che era iniziato nel peggiore dei modi con le batoste contro Petrarca e Fiamme Oro e si fregiano con onore della potenziale permanenza al vertice del rugby italiano.
La altre due partite non hanno avuto storia ma la differenza c’è, eccome se c’è.
Il Colorno si scrolla di dosso il Valorugby almeno tre volte nel corso del match, in una fase di queste sembra quasi che…. poi invece finisce che quelli di casa rinvengono in fretta e buttano sul piatto un certo divario tecnico, almeno sul quindici di questa settimana. Valorugby nettamente superiore ma i termini del match dicono: oggi è andata così.
La partita di Padova invece appartiene al genere che deve (qualcuno bisogna pur lo dica) più o meno sparire da questo campionato. Un divario enorme, due categorie a confronto. Il testa coda ha mostrato un abisso. Il Petrarca, in formazione super-rimaneggiata, ha stravinto.
Sono anni che si parla dei tre livelli del campionato Top10, così si chiama adesso, ma fino a che ci saranno questi divari troppo ampi il Campionato non sarà mai interessante. La competitività è un elemento non eludibile se si vuole crescere. Qualcuno ci sta pensando? Oppure si sta organizzando il prossimo scampolo di regolamento per lasciare tutto come sta? Serve una prova di maturità da parte delle Società. Altrimenti… vi molliamo. Sugli spalti, anche per questo turno, si vede molto bene che il pubblico lo ha già fatto.
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Peroni Top10 – VIII giornata
Sitav Rugby Lyons v Rugby Transvecta Calvisano 22-19 (4-1)
Petrarca Rugby v S.S. Lazio Rugby 1927 47-5 (5-0)
Valorugby Emilia v HBS Colorno 42-19 (5-0)
Rinviate
Fiamme Oro Rugby v Mogliano Rugby 1969
Rugby Viadana 1970 v FEMI-CZ Rovigo
Classifica: Petrarca Rugby punti 42; Valorugby Emilia* 32; Rugby Transvecta Calvisano 25; HBS Colorno, FEMI-CZ Rovigo** e Sitav Rugby Lyons 21; Fiamme Oro Rugby** 16; Rugby Viadana 1970* 14; Mogliano Rugby 1969** 10; Lazio Rugby 1927 4
*partite da recuperare