(Foto di Franco Cusinato – Ombre Nere)
Nel fine settimana in cui il Sei Nazioni ruba, giustamente, fiato e spazio ad ogni energia ovale italiana si gioca anche il Top1o.
Non si capisce se nella partita dello Zaffanella la notizia sia il Viadana che vince o gli stessi gialloneri che ne prendono 38 dalla Lazio, è una partita che dimostra ancora una volta la meravigliosa tenacia dei ragazzi in biancoceleste ed il momento buio del gruppo di Viadana. C’è ancora tempo per far vedere belle cose, per tutti e due. Forza e coraggio.
La cosa oggettivamente più bella del match giocato a Roma è la risposta in drive delle Fiamme Oro ai Lyons e la conseguente meta di punizione che decreta il risultato finale. E’ un atteggiamento molto rugbistico, un botta e risposta che non può che suscitare attenzione e puro divertimento. Sono infatti i Lyons che si riportano sotto (18 -15) segnando, verso la metà del secondo tempo, una meta con un drive bello ed ordinato che schianta la difesa cremisi e mette in saccoccia la meta per i lombardi. Bella la risposta dei poliziotti che mettono in piedi un drive, dieci minuti dopo, da quasi metà campo che li porta al risultato finale. Bello il rugby quando raccoglie fino in fondo la sfida.
Per il resto ci sono le solite Fiamme Oro incerte del loro “destino”, che fanno due gran belle mete con la corsa della cavalleria leggera e soffrono la competenza avversaria in mischia. In campo alcuni che spiccano per lucidità: Vian e Stoian sopra tutti. I Lyons invece sono sempre temibili ma mai fino in fondo, ben piantati sui primi otto oggi, cercano di essere veloci ma “bucano” sempre qualche fondamentale: oggi era il placcaggio. Acosta fra i piacentini è sempre una sicurezza così come Ledesma.
Tanti falli e troppi errori per un Colorno un po’ sottotono che subisce la presenza di un Mogliano che gioca al gatto con il topo ma che perde la partita per una serie di errori grossolani che percorrono tutto il suo match (e regalano punti decisivi all’avversario).
Colorno che sbaglia ripetutamente il gioco in touche, cede ampi spazi del campo all’avversario, rimane in partita perchè la qualità c’è e gli aggiustamenti dalla panchina sono positivi. Buono l’ingresso di Rebussone, bene anche per la partita di Gesi, Van Thonder è quasi sempre una certezza.
Mogliano che domina dentro i ventidue avversari ed impone la legge del suo pacchetto negli ultimi dieci metri, però errori di handling troppo vistosi ed elementari: qualche schema in meno e qualche sessione in più sui fondamentali? I Ceccato davanti ed il Guarducci dietro sono pietre miliari che non tradiscono ma anche Finotto dice la sua.
Il Petrarca perde la prima a Reggio Emilia, il risultato è bugiardo perchè gli emiliani, nella selva dei propri errori tecnici, meritavano un po’ meno ansia. Al Valorugby il pallone in mano fa difetto, errori di handling e di impostazione che non si addicono alle ambizioni della squadra e del suo Staff di ottimo livello (non solo il certificatissimo Manghi, ricordiamoci che uno dei consulenti è un certo Jacques Brunel).
Chissà perchè viene da immaginare che, rientrati negli spogliatoi a fine partita, quelli in tenuta rossa abbiano subito una seria lavata di capo dal proprio Coach. La meta subita all’ultimo minuto che riporta sotto i petrarchini è in larga parte un cedimento del Valorugby, o disattenzione fate voi, poi il Nero Faiva non la mette fra i pali altrimenti staremmo raccontando un’altra storia.
Valorugby che gioca malino e soprattutto male alla mano, in compenso avanza in una difesa avversaria non al livello della propria nomea. Fasi statiche in parità (di falli però) con gli emiliani in grado di sfruttare meglio lo spazio del campo; ottimo il Garcia che non lo tiene nessuno e poi piace il piglio tecnico di Sbrocco.
Il Petrarca assorbe la sua prima sconfitta (meritata) per aver messo sul campo una mediana che non ce la fa. A Faiva già da qualche match gli danno la maglia numero dieci solo perchè le due successive sono occupate, ma lui si comporta da centro (al Petrarca forse manca un vero mediano di apertura). Panunzi lento e di scarsa fantasia. Per il resto la prima della classe è tale anche se un po’ spaesata, ma ha davanti una squadra che da sempre soffre in modo molto particolare e con la quale spesso ci rimette le penne: si sa è il Valorugby la bestia nera del Petrarca, e se li ritrovassimo in finale? Ottima la prestazione di Zini, Broggin e Breggie davanti.
I Neri subiscono un arresto contro un avversario che sbaglia tanto, ma, davvero, non significa un gran che, perchè una delle cose evidenti, e lo sarà stato anche per Marcato, è stata da parte dei petrarchini, per larga parte del match, una forma di silente sottovalutazione degli eventi in corso. A Reggio Emilia a fine partita la “lavata di capo” l’hanno presa in tutti gli spogliatoi. Si è salvato quello degli arbitri, partita non facile e ben diretta dal solido Piardi che la tiene in mano nonostante qualche cedimento di buonismo iniziale.
Due match da segnalare per il prossimo turno, due imperdibili: Calvisano Vs Valorugby e Colorno Vs Rovigo. Fra una botta di Sei Nazioni e l’altra, vi potreste divertire anche così.
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Peroni TOP10 – XII giornata
Valorugby Emilia v Petrarca Padova 24-23 (4-1)
Mogliano Rugby 1969 v HBS Colorno 24-27 (1-4)
Rugby Viadana 1970 v Lazio Rugby 1927 46-38 (4-1)
Fiamme Oro Rugby v Sitav Rugby Lyons 25-15 (4-0)
Rinviata
Femi-CZ Rovigo v Transvecta Calvisano
Classifica: Petrarca Rugby* punti 48; Valorugby Emilia** 41; HBS Colorno 33; Femi-CZ Rovigo*** 30; Transvecta Calvisano*** 25; Sitav Rugby Lyons** 21; Fiamme Oro Rugby*** 21; Rugby Viadana* 19; Mogliano Rugby 1969*** 11; Lazio Rugby 1927 6
*partite in meno