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AZZURRI

TU VUO’ FA’ LO “SCOZZESE” … MA SI’ NATO IN ITALY?

Sull’esordio azzurro nel Sei Nazioni 2022 è stato ormai scritto praticamente tutto, dalle lodi sperticate alle delusioni cocenti passando per sopraffine analisi tecniche.

Una questione del nostro match con la Francia non è stata forse sottolineata ovvero di come il Team azzurro sia schiantato nel secondo tempo, nonostante proprio in quella fase sia arrivata al top la sua  condizione di “scozzesità”.

Sappiamo infatti che fa parte della strategia del duo Smith-Crowley “eleggere” giocatori stranieri per farli vestire la maglia azzurra. Prima del Sei Nazioni è girata la notizia dei 6/7 giocatori che erano stati contattati per questo motivo  oltre agli stranieri impegnati in questi ultimi mesi con l’Italia Emergenti e le eleggibilità acquisite dalle franchigie. Si è detto e ridetto di come tutti i team internazionali affrontino questa condizione come proprio spunto tecnico, la Scozia è rinomata per questo elemento “strategico”.

Però ci si augura che farlo serva a raggiungere qualche risultato. Insomma, serve la qualità.

L’Italia ha iniziato la partita contro i galletti con 5 equiparati (non italiani o non di formazione italiana…. chiamateli come vi pare) ovvero Brex, Ioane, Varney, Negri Halafihi. Mentre i bravi telecronisti, in testa lo scrupoloso Pierantozzi, ci raccontavano delle parentele di secondo o terzo grado che avevano portato alcuni a giocare in Azzurro,  nel secondo tempo ne sono entrati altri tre (Faiva, Nemer, Braley) e, nonostante questo, cosa è cambiato?

E’ vero che alcuni di questi nostri “eleggibili” sono appena arrivati e non si sono ancora ambientati, quindi aspettiamo, perchè la qualità è sempre quella del gruppo, non del singolo. Abbiamo detto: aspettiamo. Se Crowley vuole,  con questa metodo, alzare il livello medio del team e procurare qualche chanche di vittoria in più, allora presto lo noteremo. Questo con la Francia non si è visto.

Con la Francia non c’è stata la differenza fatta dall’eleggibile, perchè Ioane è una cosa meravigliosa ma se intorno a lui il movimento nello spazio non gira come si deve nemmeno lui ce la può fare, Varney è stato uno dei peggiori in campo, Brex non ha per nulla brillato, così come Faiva.  Nonostante questo  ormai la strada è tracciata e dobbiamo proseguire, non sono cose che si vedono in un giorno ma nemmeno tanti mesi o anni. Se la possibilità che la cosa funzioni esiste, allora il segnale ci sarà presto. 

Vediamo se la nostra Nazionale, per mettere dopo tanto tempo almeno un briciolo di fieno in cascina, sarà in grado di imparare come si fa a “fare gli scozzesi“. Almeno quello, orsù.

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