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Da queste parti, come sapete, chiunque abbia giocato il giorno prima, persino la Nazionale, il lunedi è sempre per il massimo campionato italiano. Il Top10 quest’anno gioca integralmente anche nel corso del Sei Nazioni, non è sempre stato così e, bisogna dirlo, invece per ora va proprio bene così.
La giornata riservava il match fra il Valorugby, in cerca di supremazia e di riconoscimento dell’aver spodestato dall’alto della classifica proprio l’avversario di giornata: il Rugby Calvisano. Poi due allenatori ex-Rovigo, Casellato & Frati, oggi accomunati sotto l’ombrello di Colorno, team decisamente quotato che punta a far bene ai playoff, che se la giocano in casa propria con i rossoblù. Quindi la sfida romana fra Lazio e Fiamme Oro, una partita che da tempo si cerca di lanciare con la parola “derby” ma che tale non è, a Roma i “derby” ovali in effetti sono ben altri.
Un Rovigo a maglie larghe, con troppi errori al placcaggio e sviste palesi sulla posizione in campo si porta a casa il risultato con la mischia, che non è superiore a quella avversaria ma decisamente più concreta: vale l’esperienza dei soliti rossoblù tutto cuore. La squadra di Coetzee comincia però lentamente a prendere forma anche se continua lo scarso equilibrio nel corso del match. Vanno segnalati come top del match Borin, Van Reenen nonostante il giallo, Lubian: certe cose stanno in piedi solo quando qualcuno nel team ci vede un po’ più lontano.
Bella la “zona mista” di Colorno che acquista ogni match più sicurezza e stabilità; gli ultimi dieci metri prima della sua area di meta gli sono però fatali. Del Prete ha quasi sempre delle buone idee, Gesi si conferma di gran talento ma è Sapuppo che toglie parecchie castagne dal fuoco. Le notizie che arrivano da Calvisano dicono ai ragazzi di Casellato che la prossima partita fa la differenza fra Inferno e Paradiso, il Colorno va proprio nella bassa bresciana, i playoff si giocano quel giorno lì.
Il Valorugby fallisce la prova di maturità ed i senatori hanno non poca responsabilità. Sono i due cartellini gialli consecutivi ad Amenta ed Antl tra le file dei reggiani che aprono le porte al risultato dei calvini che comunque fino a quel momento erano stati più solidi e concreti, sicuramente meno sfilacciati.
Il Valorugby fa troppi falli, si era già visto, ma questa volta la direzione di gara è forse meno “comprensiva”ma soprattutto gli avversari più precisi e cinici. Così, dopo il primo cartellino, che mette fuori dai giochi una terza linea, il Calvisano sceglie una maul per andare in meta, dopo l’uscita di un centro sceglie invece l’apertura al largo. Anche questo è un capolavoro di rugby, ragionare con semplicità fa vincere. Vince il Calvisano anche perchè ha una gran difesa, non è una novità, gli emiliani tentano nel secondo tempo di bucarla ma il risultato è una meta troppo tarda e poco convincente.
Top player per il Calvisano Hugo e Brugnara, Newton e Dell’Acqua lato Valorugby. Il Valorugby conferma alcuni difetti di produzione del gioco, meccanismi non sempre a punto ma anche un certo nervosismo. Calvisano non risolve i propri problemi di attacco ma comincia a veder maturare uno dei reparti che in Top10 forse generalmente non brillano: la mediana. La combinazione Hugo- Albanese comincia a dare frutti importanti, ora si capisce con il resto della squadra, cominciano a venir riconosciuti in termini di leadership. Hugo è di gran talento, Albanese comincia a lasciar da parte certi fronzoli. E’ il momento giusto.
La Lazio continua a realizzare molti punti ma alla fine i conti non tornano. Con le Fiamme Oro la partita non è bella ma neanche impossibile, i laziali la sprecano anche se conta molto per loro. I biancocelesti dovevano infatti mettere sono pressione il Mogliano che sta davanti di poco in classifica (la differenza gare conta ma visti gli avversari che deve ancora incontrare il Mogliano, anche no…) Il prossimo turno la Lazio si gioca infatti l’ultima spiaggia per avere una minima speranza di restare in TOP10, tocca proprio la trasferta a Mogliano.
Le dichiarazioni post gara del Presidente della Lazio Alfredo Biagini sono illuminanti: “Sono chiaramente deluso dall’epilogo di questa partita, … . Va preso atto che se in ogni partita non si riesce a vincere per episodi e dopo 13 partite non può parlarsi di sfortuna ma di errori gravi. Evidentemente abbiamo scelto giocatori che non sono di questa categoria o che abbiamo sopravalutato. Molti nonostante l’impegno, dimostrano che valiamo l’ultima posizione in classifica. La responsabilità è mia per avere scelto o consentito la scelta dei giocatori”. Sull’ultima affermazione forse può scattare la “ola”.
Il Campionato si ferma e riposa, ritorna il 26 febbraio o giù di lì.
Questo Top10, sta prendendo forma, il tipo di match che si cominciano a vedere, le sanzioni ed i livelli di velocità e gioco effettivo si stanno riprendendo, qualcuno infatti non ci sta dietro. Forse è partito un processo di auto-selezione che per ora guarda a piani di gioco ed affidabilità dei gesti/movimenti. Più avanti l’organizzatore del Top10 dovrà provvedere ad altro livello di “selezione”, l’obiettivo è chiaro: diventare un campionato “utile” a tutto il nostro rugby. Proprio tutto.
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Peroni Top10 – XIII giornata
Transvecta Calvisano v Valorugby Emilia 26-13 (4-0)
Sitav Lyons v Rugby Viadana 1970 21-22 (1-4)
Petrarca Rugby v Mogliano Rugby 1969 42-10 (5-0)
Lazio Rugby 1927 v Fiamme Oro Rugby 28-33 (1-4)
HBS Colorno v Femi-CZ Rovigo 26-33 (1-4)
Classifica: Petrarca Rugby* punti 53; Valorugby Emilia** 41; Femi-CZ*** 34; HBS Colorno 34; Transvecta Calvisano*** 29; Fiamme Oro Rugby*** 25; Rugby Viadana 1970* 23; Sitav Rugby Lyons** 22; Mogliano Rugby*** 11; Lazio Rugby 1927 7
*partite in meno