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ITALIA AL 6N: PER ORA DUE NUMERI E DUE NOMI, IL RESTO SI SAPEVA GIA’

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Passati i primi due turni del nostro Sei Nazioni ’22 possiamo dire che era già tutto previsto e che certe vesti strappate che si vedono in giro ormai sono come i costumi di scena. Interessante è riuscire davvero a capire se c’è qualcosa di nuovo da raccontare: così  si mettono giù due numeri e due nomi (che sono quattro) . Partiamo con i numeri

L’Italia esce con 67 punti incassati e 10 realizzati, fatti tutti alla Francia che l’Inghilterra ci ha fatto “cucù”. Nel disastroso 2021 i primi due match sono stati sempre con Francia ed Inghilterra e di punti ne avevamo incassati complessivamente 91 e realizzati 28. Per la differenza punti non cambia praticamente nulla ma forse un segnale di aver visto una nostra difesa leggermente migliore, ecco magari quello si.

Ci sono molti altri dati che si potrebbero confrontare ma due, molto semplici, sono forse significativi. Entrambi da gioco aperto.

Innanzi tutto il numero di passaggi realizzati dall’Italia nei due match: quest’anno ne abbiamo realizzati 218 con un 7,4% di errori lo scorso anno erano stati 321 (viaggiava la palla…) con un 6,5% di errori. Questo non è un passo avanti.

Il secondo è il numero dei placcaggi, che è un chiaro segnale di “usura” dei giocatori nel corso del match.  Quest’anno nelle prime due partite l’Italia ha realizzato 379 placcaggi con una percentuale di errore del 11%. Nel 2021 i placcaggi dei primi due identici match erano stati 298 con quasi il 19% di errori.  Forse siamo migliorati nel placcaggio ma giochiamo solo con quelli e solo in difesa visto che in un anno i placcaggi sono aumentati del 27%. Resta il fatto che la percentuale di errori al placcaggio dei nostri primi due avversari è inferiore al 8%.

Mettiamo insieme i due numeri? Più difesa, forse fatta un po’ meglio, anche qualche errore in meno, meno attacco e meno punti. Tanta usura in difesa per non riuscire ad attaccare. Siamo distanti dallo standard degli altri. Questa non è una novità.

Ora fuori i nomi ! Due al top e due che “noncisiamo. Tutte cose che, davvero non ci si aspettava di dover scrivere. Quindi sommessamente diciamo….

Non ci crede nessuno che Stephen Varney sia il miglior mediano di mischia “italiano”, a tratti imbarazzanti entrambe le sue prestazioni. Brividi. Paolo Garbisi fa tante buone cose ma ne fa troppe per se ed il suo personalissimo gusto estetico; ad esempio certi calcetti per nessuno sono tanto bellocci quanto da dimenticare, è un talento però ancora lontano dalla maturità.

Federico Ruzza è monumentale, il ragazzo ha raggiunto un livello di competenza notevole, nei due match ha costruito molto, è stato leader ed ha sbagliato gran poco, inoltre ha retto bene le spinta di avversari che la sapevano davvero lunga. Brividi anche per lui, ma questi fanno un gran bene. Pietro Ceccarelli, cher garçon félicitations, bella prova  per questo classe ’92, pilone che ora sta a Brive e che è nato alla Lazio, un tipo che ha fatto tremare le rose bianche, adesso può dire in giro “impara l’arte e mettila da parte”.

Poi abbiamo visto che….ma no, dai su, diciamoci la verità: tutto il resto lo sapevamo già.

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