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REGOLE ED ARBITRI

CREDEVO FOSSE FAIVA INVECE ERA ….LA FANTASIA

La sfida con l’Irlanda nel Sei Nazioni ha avuto l’epilogo che sappiamo, dopo meno di venti minuti il cartellino rosso a Faiva e poi, per una congiuntura stellare di sfortuna, siamo rimasti in tredici (ed in dodici gli ultimi dieci minuti).

L’evento “in rosso” pare ci abbia dato la possibilità di “volare”. L’italico mondo ovale , come non mai quello giornalistico e del web, si è messo a volare. Perchè di punti dai verdi d’Irlanda ne abbiamo presi 57 ma, vista la questione stellare di cui sopra, abbiamo potuto sentirci tutti un po’ vincenti proclamando addirittura “eroi” i ragazzi che, rimasti in campo, hanno in effetti dato fondo ad ogni loro risorsa per correggere l’incorreggibile sorte.

Rimanere in tredici in campo per l’italico mondo di cui sopra è diventata una cosa che a Firenze un gran cantautore chiamava  “la rivalsa dell’Eva” interpretata contro il dio punitore: questo volta però era il dio del rugby. Insomma questa volta, per una volta, avevamo la scusa giusta.

Così si è letto un po’ di tutto su web e carta. Specialmente contro l’arbitro. Alcuni hanno (stupidamente) voluto sottolineare che il fischietto georgiano Nika Amushekeli, reo in effetti di aver applicato il regolamento (alla lettera), è stato formato come arbitro internazionale proprio in Irlanda. Quindi? Avrebbe restituito il favore? Perchè… altrimenti l’Irlanda contro di noi perdeva? Va bene volare ma … cerchiamo di non perdere la dignità.

Altri hanno voluto dimostrare come in quel match ci sia stata in campo una disparità di trattamento a svantaggio del nostro team.  In effetti al minuto 63 il nostro Fusco ha subito un fallo pressochè simile di quello a Faiva dall’irlandese Baird, ma la cosa non ha procurato nessun intervento arbitrale. Il risultato in quel momento era “solo” 36 – 6.  La nostra Federazione ha fatto bene a segnalare il fatto al Sei Nazioni ma anche questo evento, fosse stata fischiato, cosa avrebbe cambiato a questo match?

Perchè in tutta questa baraonda fatta di “sfortuna” (vera) e grande sacrificio (dei nostri giocatori)  grazie a quel “rosso” in Italia è un po’ scoppiato un pandemico distanziamento dalla realtà. Il giorno prima della partita con l’Irlanda si scommetteva se avremmo perso di 25 o 35 punti di distacco, se avremmo preso 35 o 45 fino a 55 punti. Insomma era persa alla grande, in quindici in campo. Poi il cartellino rosso e … si vola! Con la fantasia però.

Nulla va tolto ai ragazzi in campo che hanno fatto un match di quelli impossibili e che hanno trovato forse in questa occasione una “saldatura” fra loro che ci potrebbe addirittura far ringraziare quel cartellino rosso. Ma ricordiamoci anche che l’indisciplina dei nostri è stata fin dal primo minuto di questo torneo un bel problema,  quello di Faiva con l’Irlanda era un errore di portata enorme in un contesto come il Sei Nazioni, questa si chiama, piaccia o no,  “inadeguatezza”.

Insomma volare fa bene a tutti, facendolo non siamo obbligati a dire o fare stupidaggini, in tutti i casi fra due settimane si ri-gioca: meglio tornare a terra.

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