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FORZA RUGBY

LA TRADIZIONE SI FA EMOZIONE

La Cutitta Cup

Il Sabato imminente la Scozia gioca il suo Sei Nazioni nel nostro Olimpico a Roma, non sarà un sabato qualsiasi, non sarà il solito meraviglioso sabato del Sei Nazioni, molto di più, il prossimo sabato tocca lasciarsi portare dalle emozioni: ci saranno i Centurioni a salutare la prima volta della Cutitta Cup.

Due iniziative accompagneranno il match fra gli Azzurri e quelli del cardo, due cose intense che riportano al profondo affetto che questo sport ha, da sempre, verso coloro che lo vivono in campo, due cose che ci riportano alla grande tradizione del grande rugby, due cose che ci inorgogliscono per aver scelto questa palla deforme e dal rimbalzo improbabile.

I CENTURIONI Sabato allo Stadio Olimpico il rugby italiano celebrerà i suoi “Centurioni”, verrà consegnato un “cap” speciale per celebrare le Azzurre e gli Azzurri che hanno raggiunto il traguardo dei cento caps, un pomeriggio per rivivere insieme al pubblico dell’OIimpico le emozioni regalate alla famiglia del rugby italiano da alcuni fra i più prestigiosi suoi campioni.

Scenderanno ancora una volta sul prato dell’Olimpico dopo aver ricevuto dal Presidente della FIR il cap celebrativo: il numero nove dell’Italdonne Sara Barattin (100 presenze ma ancora in attività), i capitani azzurri Martin Castrogiovanni (119 caps), Marco Bortolami (112) Leonardo Ghirardini (107) Andrea Lo Cicero (103), Alessandro Troncon (102), il flanker Alessandro Zanni (119 caps e oltre 50 apparizioni ininterrotte in azzurro) e Mauro Bergamasco (106 e cinque edizioni del Rugby World Cup a suo carico).

Grandi campioni che ci hanno fatto sognare, che “cento” sono tanti e cento volte grazie non basta ancora.

LA CUTITTA CUP Dal prossimo sabato ci sarà un trofeo in contesa per ogni match che disputeranno fra loro Italia e Scozia. Questo trofeo è stato voluto e realizzato in memoria dell’ex capitano dell’Italia e allenatore di mischia scozzese, Massimo Cuttitta, che ci ha lasciato 11 mesi fa. Aveva 54 anni.

Settanta caps per l’Italia, 22 volte capitano, poi allenatore della mischia di Edinburgh Rugby e quindi di Glasgow Rugby, dal 2009 al 2015 Coach della mischia della nazionale scozzese. In Scozia come in Italia un campione e soprattutto un uomo indimenticabile.

La coppa è stata realizzata da otto maestri  argentieri nella prestigiosa gioielleria (156 anni di storia) Hamilton & Inches di Edinburgo che ha forgiato altri grandi trofei del rugby internazionale, perchè è anche così che Massimo Cutitta, “mouse” per i suoi amici, ed il “suo” trofeo entreranno a piene mani e con tutto il loro “cuore” nella tradizione del rugby internazionale.

E’ quasi impossibile descrivere cosa si prova veramente “ascoltando” il rumore del campo che  eventi come questi riescono a sprigionare.

E’ una bella emozione guardare scivolare in campo con un cappellino colorato coloro che lo hanno onorato per così tante volte. Esempi di sport da conservare nella nostra memoria, da raccontarci, da imitare.

Oppure vedere intestata una sfida ad un nome, ad una persona che ha lasciato un ricordo magnifico di se, che è riuscita ad onorare lo sport e l’uomo in modo così alto e buono da farsi legame fra due popoli del rugby. Per sempre.

All’Olimpico questo sabato la tradizione del rugby si farà testimone del significato profondo del nostro sport, dimostrando che il professionismo o i cambi di regolamento, il TMO o le chiacchiere politiche sono solo utili marginalità, orpelli necessari ad una emozione meravigliosa chiamata rugby.

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