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QUESTIONE D'ELITE

APPUNTI SUL TOP10 CHE VERRA’ (E LA PROSPETTIVA DA VIADANA)

Intervistato dalla Gazzetta di Mantova a firma Alessandro Soragna è il Presidente del Viadana Giulio Arletti che si fa una domanda importante. Quando gli chiedono come sarà il futuro del team che sta sulla sponda mantovana del Po risponde:” Un’idea ce l’ho e ben chiara ma prima ci sarà da capire in che tipo di campionato giocheremo. Si parla del modello Nba del basket americano. …

La sua affermazione rivela ben due situazioni di cambiamento in atto. La prima è quella del campionato italiano, il TOP10 che, dopo inserimenti importanti come il TMO e la diretta di tutti i match su Eleven Sports, ha bisogno di cambiare fin dalla prossima stagione e fare il primo ma decisivo passo avanti verso il rilancio. La seconda è la necessità per tutti i club del massimo campionato di darsi un “posizionamento” e questa è palesemente (e giustamente) l’intenzione anche dell’Arletti.

La formula del TOP10 che forse avremo il prossimo anno sarà inevitabilmente “di transizione”, è l’anno successivo infatti che accadranno le “grandi” cose, una per tutte la stabilizzazione del sistema dei due team di URC con la destinazione d’uso della “franchigia” di Parma, e l’assestamento della Serie A.

Arletti, e tutti gli altri Presidenti, avranno tempo a disposizione per gestire a loro volta una “transizione” verso un club più modernamente strutturato con porzioni riconoscibili di valore aggiunto.

Come sarà la formula del prossimo Top10? Di una cosa si è certi: non sarà per tutti. Ci saranno spazi ristretti di manovra su alcune condizioni che aiutino ad innalzare il livello del gioco, la presentabilità del match e la dimensione di contatto con territorio ovale ma anche con spazi di pubblico nuovo, non attualmente “presidiato”.

Per capire cosa significa quest’ultima cosa, sommata alle parole “posizionamento” e “valore aggiunto”,  si prendono ad esempio proprio le dichiarazioni del Presidente Arletti al giornale mantovano quando, rispetto ai cambiamenti nelle strutture del suo club dice:”...lo Stadio Zaffanella è un gioiello, ma mancano le parti a supporto. II campo 2 dovrà essere sintetico …… e poi ne serviranno un altro paio perché tutto sia funzionale. Credo  che servano spazi di aggregazione, luoghi in cui ci si possa svagare, studiare e socializzare. La Clubhouse non dev’essere solo un luogo dove mangiare e bere ma il cuore pulsante del club con aree dedicate anche per la socialità dei ragazzi».

Il giornalista mantovano correttamente scrive che “si tratta di una visione anglosassone degli spazi adibiti ai tesserati del Rugby Viadana”. Un altro Presidente può pensarla diversamente ma dovrà comunque far di conto con una caratteristica che il club di TOP10 dovrà avere nel futuro: dovrà essere polo attrattivo, punto di riferimento territoriale. Non solo per il rugby, evidentemente.

Insomma eccoli qui alcuni appunti per il TOP10 del futuro, a quanti dicono che potrebbe non essere tutto così bello vale la pena rispondere che i team del nuovo Top non devono per forza essere dieci. Insomma, il rugby italiano deve crescere, se la giochi chi ci sta.

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