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QUESTIONE D'ELITE

FIAMME ORO DIECI ANNI DOPO: E’ IL MOMENTO DI RIPENSARSI

Dieci anni dopo, sarebbe stato un bel festeggiare ed invece no. Fra i quattro che si contenderanno, a mezzo play-off, il titolo di Campione d’Italia del Top10 anche quest’anno non ci sono le Fiamme Oro.

Arrivate nel massimo campionato italiano nel 2012 a mezzo ripescaggio quest’anno si dava i cremisi fra i papabili ma nemmeno la formidabile spinta del solito coriaceo Coach Pasquale Presutti (“fiamma” del grande passato cremisi 1969-1972) è riuscita a centrare l’obiettivo in un campionato dove per i “poliziotti” si sono alternati momenti di grande lucidità a pessimi blackout. Le Fiamme Oro hanno un po’ ripetuto il loro solito modello: quasi belle, quasi arrivate, quasi pronte, quasi vincenti, quasi dentro… però fuori.

Niente soddisfazione super per il decennale e forse le Fiamme Oro quest’anno sono state vittime di ambizioni che non si possono permettere:  rosa troppo corta, in termini di maturità e qualità anche se non di numeri, per sopportare il via vai di permit player e azzurrini vaganti. Ogni volta che si leggeva di qualche convocazione nell’Alto Livello di un “poliziotto” si apriva un buco nei ventitre della prima squadra ed un punto di domanda per il successivo match di Top10.

I dieci anni delle Fiamme Oro nel massimo campionato italiano si sposano con la sua potenziale rifondazione e ci sono mille motivi per chiedersi, alcuni sono scritti proprio qui sopra, ma quale può/deve essere la vera ambizione del mondo ovale cremisi? Quale il ruolo di questo team in un massimo campionato che ora punta ad essere Alto Livello? Una cosa è chiara non basta più fare da vivaio o da chioccia, non si tratta più solo di portare ragazzi in campo.

Il rugby italiano vuole crescere ed il mondo cremisi può dare un grande apporto, ma forse è profondamente diverso da quello dato fino a qui. Potrebbe infatti essere necessario andare più in là della pur fondamentale e imprescindibile “cultura della legalità e del rispetto delle Istituzioni attraverso la pratica sportiva”.

Perchè un nuovo ruolo per le Fiamme Oro? Vediamo due cose che le riguardano, entrambe c’entrano con il nostro sud ovale.

La prima risale allo scorso dicembre quando la FIR ha firmato un accordo con le Fiamme Oro per sostenere lo sviluppo del rugby nel meridione del Paese, facendo diventare le Fiamme Oro di fatto uno strumento concreto per la Commissione Rilancio Sud della FIR. Le FFOO sono state incaricate di fornire i propri tecnici “ovali”, organizzare incontri nelle scuole e presso le Società sportive, open-day, eventi ed appuntamenti vari in sette città: Napoli, Bari, Taranto, Reggio Calabria, Palermo, Catania e Cagliari. Una vera e propria attribuzione “territoriale”: le Fiamme Oro sono del Sud.

Il secondo punto è invece sul piano sportivo: ci sono troppe probabilità che le Fiamme Oro siano, il prossimo anno, la squadra più a sud d’Italia nel Top10; con la retrocessione già scritta della Lazio, la più “sudista” dopo le Fiamme in questo momento è il Valorugby di Reggio Emilia!  Non sarà così solo se, dalla Serie A, emergerà per la promozione la mitica Capitolina (URC) che però non è la favorita davanti alla corazzata e super-favorita Itinera Torino del Girone 1 e, dal girone 2,  la veneta di turno (Valsugana o Vicenza? qui c’è ancora il fiato sospeso).

Con un carico di responsabilità di questo tipo è palese che il ruolo delle Fiamme Oro cambi.

Ma tutte le domande che ci siamo fin qui fatti sul futuro delle Fiamme Oro hanno un senso per una Società sportiva che si muove dalle stanze  iper-buriocratiche del Ministero dell’Interno? Non è proprio una Presidenza societaria come le altre.

Un esempio di burocrazia? Ogni anno le Fiamme Oro Rugby reclutano i nuovi giocatori per la successiva stagione con un burocratico, anacronistico,  incredibile (nel vero senso del termine) Concorso pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana Serie Speciale “Concorsi ed Esami”. Ogni anno tutti quelli che guardano la scelta finale di quel Concorso Pubblico devono credere che i “vincitori” appartengano ad un meccanismo di scelta tipo l’appalto delle matite o l’assunzione in ruolo di un funzionario scolastico o di un bidello qualsiasi dello Stato. In realtà chi segue questa cosa si augura in cuor suo, anche da queste parti,  che non sia così, che ci sia un meccanismo farlocco che porta alle FFOO Rugby veramente chi può far vincere o far giocare alla grande il mondo ovale cremisi. Insomma ci si augura sia un po’ guidato. Ma ha senso tutto questo?

Quest’anno le FFOO del rugby cercano due piloni ed un tre-quarti centro. E se gli si propone a settembre un giovane mediano da Cagliari? Che si fa? E se dal prossimo gennaio servisse, per i motivi più disparati,  una terza linea e se ne trova una pronta a Napoli? Che si fa? E se un giovane di Catania volesse/potesse fare esperienza a livello superiore ma non ha ancora i “titoli”  da concorso è meglio che chiami qualche altro club di Top10? Se invece tutto è aggirabile allora che lo fate a fare il Concorso? Perchè non si mette nero su bianco un “nuovo modello” di Fiamme Oro Rugby?

Perchè le Fiamme Oro (Deo gratias che esistono) sono nate come struttura statale non “territoriale”, rappresentano una categoria (la Polizia di Stato) ed una Nazione non una o sette città, sono una espressione sportiva nazionale con uno scopo di promozione sociale, per questo finanziata dallo Stato, non una iniziativa di passione sportiva locale o regionale auto-finanziata (che significa la fatica di farlo, certo, ma anche tutti i vantaggi che ne conseguono in termini di flessibilità e di ambizioni).

Siamo chiari però. Da queste parti si fa il “tifo” per le Fiamme Oro, la loggia dei loro denigratori invidiosi su questo spazio web non ha ospitalità. Si è invece molto riconoscenti alla Polizia di Stato per la loro storica squadra di rugby, ancor più grati perchè è stata corredata da una Under17 ed una diciannove, dal rugby dei “mini” e dal rugby per il sociale. Un grazie grande grande a queste Fiamme Oro, se non esistessero bisognerebbe inventarle. Però oggi qui si parla di Alto Livello.

Alto Livello, Sud Italia, ambizioni sportive…. . Le Fiamme Oro sono in grado di prendersi la responsabilità di trascinare mezza Italia con se in questa direzione? Hanno flessibilità, coscienza politica, organizzazione per farlo? Ma soprattutto è nella loro “mission”? Tutte domande alle quale si auspica come risposta un bel “si” ma che devono trovare in quella Società sportiva “speciale” dei nuovi meccanismi decisamente più aderenti alla realtà generale degli sport di squadra ed in particolare alla realtà difficile e frastagliata del nostro rugby italiano. Per non parlare della realtà del rugby del Sud Italia che ha bisogno di un sostegno invasivo e decisivo.

Dieci anni dopo l’ingresso delle Fiamme Oro nel massimo campionato italiano per le nostre “fiamme” è tempo di ripensarsi. Farlo sarebbe un grande festeggiamento, per loro e per tutto il nostro rugby.

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