In foto : La Sala dei Giganti, Palazzo Liviano Padova
L’obiettivo dichiarato dalla FIR è riaffermare “il proprio impegno verso un massimo campionato maschile sempre più funzionale alle esigenze dell’alto livello” ed è così che il Presidente Innocenti ha annunciato “la nascita di una Commissione dedicata al Peroni TOP10, incaricata di valutare gli strumenti e le azioni necessarie per proseguire nel percorso di crescita del torneo, ponendo le Società sempre più al centro del progetto quali portatori d’interesse essenziali allo sviluppo di un asset strategico per la Federazione ed il rugby italiano”.
Fino a qui tutto bene, val bene qualche esclamazione tipo “era ora”. Questa Federazione ancora una volta dimostra la sua vocazione: vicinanza ai club, al territorio. al rugby italiano.
E’ una soddisfazione anche leggere la “mission” a cui viene indirizzata questa Commissione, le Società di TOP10 avranno sicuramente già incominciato a “brontolare” ed a lamentarsi, perchè…. aaaahhh come è difficile cambiare davvero. Ma soprattutto come sono belle e comode le cosiddette zone di comfort: da lì puoi sopravvivere e lamentarti allo stesso tempo, galleggiare e dare la colpa agli altri se le cose non vanno bene.
Infatti lala FIR dice che “missione primaria della Commissione sarà:” definire le linee strategiche di sviluppo della manifestazione sotto il profilo tecnico-sportivo, ma anche individuare le aree di intervento e destinazioni di utilizzo delle risorse messa a disposizione dei Club, creando strumenti e processi di analisi del welfare finanziario delle Società, valutando interventi alla struttura del torneo”. Qui la Federazione dice chiaramente ai Club di Top10 che niente rimane immutato, che tante cose possono cambiare, che il finanziamento che la FIR passa ai Club deve essere motivato, che il profilo tecnico sportivo della competizione non è più solo cosa loro, che nemmeno la formula di campionato e chi vi può partecipare è cosa scontata o risaputa.
Aria di cambiamento che piace, così questa diventa una Commissione che è più importante del motivo per cui è stata costituita perchè, si sa, se una cosa accade in Top10 poi, con formule, metodi e tempi adeguati, questa scende già fino all’ultima categoria.
Fin qui è tutto “tripudiabile”, un moderato gaudio di propositi.
Poi viene la composizione della Commissione e ci troviamo dentro: il Presidente Innocenti, i due Vice Presidenti (Morelli e Luisi) i quattro Consiglierei Federali Gualandri, Fava (ma non si doveva dimettere dal Consiglio? Ah quante chiacchiere perse…) , Festuccia, Orlandi, dal Segretario Generale Musiani, dal Direttore Tecnico Pacini, da quello dell’Alto Livello Smith, dal Resp. Comunicazione Cimbrico e da un Consulente legale il Prof Guido Valori. Ma che senso ha questa composizone?
Che senso ha realizzare una Commissione per aggregare delle persone che si vedono normalmente in Consiglio Federale (alcuni tutti i giorni in Ufficio alla FIR) e che lì hanno già potere di decidere e deliberare? Una Commissione è una istituzione di solito realizzata per allargare, per cogliere contributi esterni, per avere pareri ed indirizzi da specialisti, per studiare nuovi approcci, nuove idee, proposte e progetti alternativi all’esistente da proporre ad un ente deliberante, ovvero proprio a quel Consiglio di cui fanno parte o al quale rispondono praticamente tutti i suoi componenti !
Insomma che senso ha realizzare una Commissione per includervi il Gotha di Consiglio e dirigenti FIR? Mah!
L’unico fuori dal “gotha” di cui sopra e che fa parte della Commissione è il Prof Guido Valori. Questi è uno specialista in Diritto dello Sport, un personaggio di altissimo livello che ha collaborato con le federazioni del calcio e del basket, è un grande esperto in previdenza ed assicurazioni per gli sportivi, è membro del TAS (Tribunale arbitrale internazionale dello sport) di Losanna , è fiduciario del CONI, insomma un super esperto sicuramente in grado di scrivere a tutto tondo i contorni giuridici di un campionato professionistico (o quasi) con regole e paletti chiari e decisamente più alti di quelli di ora.
Hanno fatto una Commissione per ascoltare il Prof Valori? Può darsi, c’è da aspettarsi di tutto da certe menti iper-burocratiche.
Comunque di “esperti” da ascoltare ed includere in una “vera” commissione ce ne potevano essere moltissimi altri, tanto per farsi aprire la mente: perchè dopo i nostri Consiglieri Federali FIR in Italia non c’è il buio ed anche loro hanno tantissimo da imparare.
Buona l’idea della commissione, ci si vedono dentro tante cose positive. Meno bene o almeno strana la sua composizione, un altro esempio che il rugby italiano ha ancora tanta strada da fare per crescere davvero. A partire dai suoi dirigenti.