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AZZURRI

UNA CORSA PER L’ AZZURRO IN TOUR

Comincia il prossimo sabato il Tour estivo della Nazionale maggiore azzurra, due terzi dei giocatori convocati non ha mai fatto un tour estivo, le destinazioni però sono molto diverse da quelle dei predecessori. Per diversi motivi, World Rugby aveva rilasciato già anni fa indicazioni su diverse modalità di accoppiamenti per questa fase dell’anno delle Nations, poi, dirà qualcuno, la pandemia ha fatto il resto.

In tutti i casi l’Italia, posizione 14 del Ranking, se la gioca con il Portogallo (posizione 20), quindi con la Romania (posizione 17) e finalmente ancora con Georgia (posizione 12).  Nessuno vuole fare pronostici ma lo sanno tutti che questo è un calendario da 3 vittorie, l’ultima più difficile ma assolutamente necessaria. Non si tratta di incrociare le dita, si tratta di guardare avanti ma partendo da Cardiff, partire da un passo indietro rispetto a quella affascinante vittoria è cosa brutta. Anzi bruttissima.

Perchè, rispetto alla logica 1×2, i lusitani non possono essere una preoccupazione, i rumeni già un po’ di più ma ultimamente non se la passano bene.

Poi c’è la Georgia, già la Georgia, quelli che erano venuti a Firenze nel Novembre del 2018 per portarci via le mutande e magari un posto nel Sei Nazioni, quelli che avevano avuto la grancassa inglese ad aiutarli, arrivati in Italia spavaldi e carichi a mille dovevano vincere ma ne presero 28 che le mete di Campagnaro-Bellini-Budd-Allan sono ancora li che li fanno male. Con le pive nel sacco tornarono nel Caucaso.

Ora ci vanno i nostri Azzurri nel Caucaso e con i georgiani ce la giochiamo il 10 luglio a Batumi e, diciamolo, ci interessa il loro posto n°12 nel Ranking, per avvicinarli si deve batterli, a casa loro. Può non essere facile ma, per un miliardo di motivi. è indispensabile. Quindi il Coach Crowley può cantar litanie su “crescita” e “test” quanto vuole, questa volta si deve vincere,  questa volta si può e quindi i discorsi di “copertura”, caro Kieran, non passano.

Se non ragioniamo così allora ogni passaggio di questa Nazionale diventa un travaglio doloroso, una introspezione continua, un insano gesto di sfiducia verso se stessi e di inappetenza. E’ una Nazionale nata da poco, è vero, ma i Mondiali sono il prossimo anno, il tempo stringe e c’è tanto bisogno di conferme.

La triade Lisbona-Bucarest-Batumi non può essere un problema e non deve far parte di un travaglio ma di una corsa. Con il sorriso.

Forza Azzurri.

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