Connect with us

AZZURRI

LA COSA CHE CONTA

La Nazionale che ha giocato in Portogallo da queste parti ha ricordato Italia Vs Tonga dell’autunno 2016 quando i “pacifici” vinsero all’ultimo minuto, giocando però una partita tecnicamente triste. A quei tempi l’Italia aveva due posizioni nel Ranking mondiale sopra i tongani ma andò così.

Tonga vinse ma… come quella volta nel Sei Nazioni, era il 2012, giocammo con l’Inghilterra all’Olimpico in mezzo alla neve, vinsero loro ma incantammo noi. Wow, memorabile.

Che poi è come quella volta contro l’Inghilterra del 2017, sempre Sei Nazioni, che mettemmo sotto scacco quelli di Sua Maestà con la “fox”, quel sistema bizzarro di interpretare la ruck e la linea del fuorigioco Uno stratagemma che non ci fece vincere, finì 36 a 15 per loro, ma quanto orgoglio italico ci tirò fuori quella partita.

L’anno prima, era il 2016, l’Italia giocava a Parigi con la Francia, eravamo in vantaggio 18-10, lo siamo stati a lungo ma ci hanno ripresi, poi ci siamo tornati davanti ai francesi, 21 -20, ma la partita ha chiuso 23 -21 per i galletti. Quella partita ancora brucia, a loro però, non a noi, che perdemmo. Guy Noves, allenatore della Francia,  dopo quella partita venne messo in forte discussione, meno male che aveva vinto.

Lo scorso fine settimana la nostra Nazionale maggiore, producendo una sua partita tecnicamente  orribile,  in occasione del primo Test Match estivo ha inseguito un Portogallo che si giocava la partita della vita. Kieran Crowley ha detto che ce la siamo complicata noi, poi altri hanno detto che i nostri giocatori erano stanchi, altri che la formazione non era il “top di gamma” (davanti però c’era il Portogallo).  Ma forse non è questo il punto.

Perchè il vero punto è che abbiamo vinto, che alla fine abbiamo fatto come Francia, Inghilterra, Tonga e tutti gli altri che, assaliti da noi in passato, alla fine, soffrendo e molto spesso facendo schifio, hanno portato, loro, a casa il match.

Perchè questo conta: vincere. Forse è proprio questo che dimostra il nostro salto di qualità, l’abbiamo portata a casa. Vincere non è una cosa secondaria, è l’unica cosa che conta, Ma troppi di noi sono abituati a gioire delle sconfitte onorevoli, a glorificare gli eroi in azzurro che perdono la partita, per accontentarsi  di vincere senza far bene. Eppure forse è proprio questa la differenza fra il diventare grandi e restare a guardare gli altri che lo fanno. 

Abbiamo vinto, uno a zero per noi. Ora vediamo come vanno le altre.

More in AZZURRI