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QUESTIONE D'ELITE

TOP10: ALZARE L’ASTICELLA

Nella foto: Palazzo Ducale – Reggia Farnese, Colorno (PR) 

E’ presto anche solo per parlarne ma intanto il Top10, mentre riposa, tenta di applicare la sua nuova filosofia, quella detta “dell’asticella”. Lo fanno i Direttori Sportivi che in questo momento non sono di certo in ferie. Loro no.

Qualcosa succede? Qualcosa. La “raccomandazione” che la FIR ha mandato ai club di Top10 pare chiara: si  deve alzare l’asticella.

Alzare l’asticella. vediamo cosa si sente in giro a questo proposito. Niente selva di nomi e promesse, non è per quello che si scrive oggi, capiamoci.

Diversi club investono alla grande, sopra tutti c’è Colorno che ha centrato, con i nocetani in aiuto,  lo scudetto nazionale Under19 e che, dopo aver annunciato un ampliamento dello staff tecnico,  continua a portare nuovi giocatori di ottimo livello nella rosa del Top10, provenienze di gran nome e nomi d’effetto.

Poi ci sono i vice-campioni del Rovigo, il taccuino di Polla Roux pare sia pieno di crocette accanto a nomi di giocatori davvero “numeri uno” che potrebbero arrivare nel mondo rossoblù.

Il Valorugby per i pezzi pregiati è partito già dalla panca che è stata consegnata al super Coach quasi indiano Franco Properzi Curti, personaggione che sa bene il fatto suo. I Campioni d’Italia del Petrarca hanno addirittura annunciato che la loro rosa potrebbe comprendere ben 50 giocatori, una dozzina in più di quella media del Top10 di “ieri”.

Niente di ufficiale dalle Fiamme Oro che però la mossa che conta l’hanno fatta a suo tempo: basta prestiti di giocatori “top” tesserati Fiamme ma che giocano alle Zebre. Le Fiamme hanno chiesto ai “top” di scegliere: o a Roma o a Parma. Chissà come è “ufficialmente” finita, comunque sia andata ad alzare l’asticella ci hanno provato persino i poliziotti. Mogliano ha annunciato di diventare addirittura una filiale del progetto URC della Benetton.

Alzare l’asticella, le cose qui sopra e le molte che abbiamo tralasciato si verificheranno davvero? I club di  Top10 alzeranno davvero l’asticella? Staremo a vedere, perchè in giro ce ne sono di  “gnorri”, quelli che fanno finta e che contano di poter arrivare al dunque facendo poco o nulla di più, tanto al massimo domani si lamenteranno della Federazione e del Presidente, che uno che applaude da qualche parte lo trovano fra Calvisano e Parma.

E per i club che non hanno disponibilità di risorse economiche? Dispiace dirlo ma il massimo campionato allora non fa per loro. Del resto coloro che dicono il contrario poi amano ed osannano i campionati degli altri, quelli ricchi. Come quello inglese dove se non  hai, ad esempio,  lo stadio giusto, puoi vincere quanto vuoi il campionato inferiore ma in Premiership non ci entri lo stesso: chiedere a Doncaster Knights  o agli Ealing Trailfinders. Oppure quello francese dove il “budget” è assolutamente  determinante.

Il campionato italiano non cresce se non crescono i club che ne fanno parte. Non c’è una alternativa. E poi  per quanto riguarda quella “asticella”, beh, va detto, quelli che fanno finta di non vederla non fanno il bene del rugby italiano.

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