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AFFARI ESTERI

CAMBIO COACH: PICCHE O CUORI? (DAL CASO ALL BLACKS…)

Ian Foster Head Coach All Blacks

Nei Test Match estivi l’Irlanda ha fatto la festa agli All Blacks e quelli non ci hanno pensato due volte, Ian Foster, Head Coach delle stelle neozelandesi, ha calato l’asso di picche… oppure quello di cuori, a seconda di … ed è il tema di oggi: è un asso di picche o di cuori?

Ha fatto sapere infatti in questi giorni la federazione neozelandese che “…si sono svolti colloqui approfonditi …” e poi che “L’allenatore degli avanti John Plumtree e quello degli arretrati Brad Mooar hanno lasciato il gruppo“. Ovviamente non sono andati in vacanza o si sono assentati per andare a fare una passeggiata, sono stati licenziati. Sostituiti intanto con l’allenatore degli avanti dei Crusaders e delle Fiji Jason Ryane poi c’è Joe Schmidt che inizia ora il suo “sostegno” diretto a Foster.

Ian Foster quindi ha deciso, ha calato l’asso: ma è di picche o di cuori?

L’obiettivo dichiarato di Foster è chiaramente quello di non ripetere le recenti figuracce dei tuttineri nell’imminente “The Championship” e soprattutto preparare con possibilità di vero successo il prossimo RWC2023. Fin qui tutto scontato. E tutto questo lascia pensare che sia un asso di cuori esibito per amore del proprio sport, dei successi e del mito All Blacks. E’ un asso di cuori perchè i giocatori che hanno perso le partite hanno perso anche un pezzo della loro carriera e magari anche un pizzico della loro fiducia ed il loro talento va invece tutelato. Asso di cuori perchè prima viene la bandiera e poi chi ci fatica sotto.

Certo due allenatori sono andati a casa con la letterina di benservito, il loro lavoro non era sufficiente, non ha funzionato (conditela in buonismo come volete ma questa è la realtà) e le parole dispiaciute di Foster sono formalità che fanno bene ma che confermano che è stato un “asso di picche”.  Ha detto il Head Coach della Nuova Zelanda: “ In questo momento mi sento davvero in colpa per due bravi uomini che sono grandi allenatori di rugby e che hanno dato un enorme contributo agli All Blacks. Non ho dubbi che entrambi gli allenatori avranno un grande successo e voglio ringraziarli per il loro duro lavoro.” Tutto bene però sono andati a casa. Asso di picche perchè chi non raggiunge i risultati viene sostituito, asso di picche perchè il lavoro non basta ci sono gli obiettivi da raggiungere, asso di picche perchè se il team non funziona il team va cambiato.

Perchè ci si pone il problema del colore dell’asso? E’ una questione culturale che ci riguarda vicino, qui in Europa, non solo in Italia, ma vale per tutto il rugby mondiale.

Licenziare a metà stagione un allenatore? Urca!!! Qualcuno dice “Scandalo”. Lo hanno detto in molti in passato, ricordiamoci di alcune cose accadute in Italia ma anche nel resto d’Europa e ricordiamoci le “reazioni” che si sono viste.

Licenziare un allenatore per un paio di sconfitte rientra nei valori del rugby? Non è solo una questione “sentimentale”, è soprattutto una questione di modus vivendi, ovvero il metodo universamente riconosciuto dalla community del rugby per gestire team e club. Non è una banalità, il professionismo sta facendo emergere questo divario comportamentale.

Non è per forza giusto uno o sbagliato l’altro ma avere un solo “metodo” è fondamentale perchè un metodo risponde a dei valori precisi, a dei “perchè” condivisi. Un sistema funziona se si basa su principi, anche operativi, da tutti riconosciuti.

Licenziare un allenatore, scrivere il suo contratto. quello dei giocatori, dei medici, di quelli indipendenti, dei dirigenti, il loro ruolo (più anglosassone o più “alto”?), affrontare una trasferta, organizzare un calendario, a quali “perchè” risponde tutto e tutto questo? 

Detto ciò adesso la domanda è forse più chiara per tutti noi: in Nuova Zelanda hanno operato nel modo che abbiamo visto tutti, era un asso di picche o un asso di cuori? La risposta decide come deve essere il nostro mondo ovale da qui in avanti. E queste non sono quisquilie sentimentali ma diventano termini operativi definitivi.

Chiedere il colore dell’asso è una forma concreta di chiedere: dove va il rugby mondiale?

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