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AZZURRI

LE LISTE DI CROWLEY

Sono due le liste, quella dei 34 convocati con la Nazionale maggiore per il Sei Nazioni e quella dei 30 convocati della Nazionale A che gioca con la Romania A il 21 gennaio a Viadana. In teoria, qualcuno dirà, la seconda lista è di Alessandro Troncon, è lui il Capo Allenatore dell’Italia A,   ma qui non ci si vuole credere, sarebbe assurdo che la seconda lista non fosse complementare, suddita e figlia della prima. Sarebbe uno spreco e dimostreremmo di non aver capito niente. Non può essere così.

Quindi le liste del gran capo Crowley sono due, l’una integra l’altra, da una parte i promossi, pronti o quasi per il prossimo torneo europeo, dall’altra cosa c’è? La famosa base allargata? Abbiamo anche noi i quasi 70 giocatori, i promuovibili? Intanto vediamo i numeri delle due liste.

Nella prima lista sono 16 del Benetton e solo 8 delle Zebre, proporzione ormai nota, rilevata da quando le convocazioni paiono essere fatte davvero per principio tecnico e non per Ragion di Stato. Come ai vecchi tempi la prima lista, appunto 34 in tutto, contiene ben 9 ragazzi che giocano all’estero, 3 in Francia e gli altri in Inghilterra.

Gli esordienti della prima lista sono 4 e, badate bene, 2 sono fra i piloni. Merita la citazione il giovane petrarchino Mirco Spagnolo, unico del Top10 nella prima lista. Le Terze Linee convocate nella lista del Sei Nazioni sono 5 su 6 della Benetton, la sesta è Polledri che da Gloucester torna in azzurro. Niente Zebre in Terza? Una bocciatura di reparto?  Pare di si visto che anche nella seconda lista, le Zebre specialiste di questo ruolo sono solo 2, con altre 2 Benetton  ed un “estero”. Fronda straniera?

La prima lista contiene 34 giocatori, la seconda altri 30, totale 64. Le mettiamo insieme ed otteniamo 25 giocatori della Benetton convocati contro i 17 delle Zebre (sono 9 i “forseparmigiani” nella seconda lista). Ma la cosa interessante è la partecipazione di giocatori del Top10 alla seconda lista, sono ben 9 su 30 (2 Petrarca, 3 Valorugby, 2 Rovigo, 1 Mogliano, 1 Lyons) che, visto che Spagnolo è in entrambe le liste fa un totale di 9 su 63. Un record da quando esistono le “forsefranchigie“.

Quindi il Top10 è entrato a piene mani nel giro azzurro? Così, d’emblée? Ma neanche per sogno. In effetti dei 9 giocatori di Top10 convocati nella Nazionale A,  7 sono gli ex azzurri Under20, sempre di giro federale si parla, che sono stati sparsi nel massimo campionato e che lì vivono con minutaggi a volte bassissimi, ma a volte bassi.

Fra questi 9 però ce ne sono 2 che invece “si sono fatti da soli”, come si dice. Sono entrambi i convocati di parte Femi Cz Rovigo, Giovanni Montemauri che arriva dalla sua esperienza nelle giovanili dello Stade Francaise e Emanuele Leccioli, comacchiese trovato nella Serie B del CUS Ferrara e portato al polesine di sponda veneta, ora anche azzurro.

Al di là dei numeri,  quale è la prima impressione vedendo le due liste? Il sistema Crowley si basa molto più liberamente su un “giro” già azzurro, molto predestinato dal ritmo del passato, le sorprese sono rare e vengono semmai dall’estero e dagli equiparati. Il ricambio però, rispetto alle gestioni passate, è totale. La Benetton è l’unica vera fonte per il mondo azzurro insieme alla Under20, piaccia o no il mondo delle Zebre è decisamente uno scalino sotto in termini di formazione, la mazzata finale che decreta questo infatti arriverà, come capita di solito, quando si passerà dai 34 convocati ai XV.

L’Italia azzurra con le due liste tenta allora l’allargamento della base? Non è vero, alla fine la terza scelta è sempre un accademico o un Under20 azzurro, sempre il giro federale conta. La strada per poter avere davvero dei ragazzi cresciuti nel Top10 è ancora lunga, anzi lunghissima visto che, a dire il vero, non è ancora stata imboccata dalla FIR che gioca ancora a farsi tutto in casa.

Le liste di Crowley non sono il viatico di una nuova base larga, la prima è senz’altro la Nazionale, la seconda, quella A per intenderci,  è una ricerca della verità per alcuni o la seconda chanche per altri. Niente vera Nazionale sperimentale solo minuti da mettere sulle gambe e poi chissà, se ci sarà  spazio magari qualcuno passerà dall’Acqua Cetosa o da Verona, prima o poi.

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