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AZZURRI

SCONFITTI PER DISOMOGENEITA’ MA ORA L’ITALIA FA PAURA

Roma, Stadio Olimpico, 5 febbraio ventitrè, follia collettiva, gioia alle stelle, stupore e felicità, panico allo stadio. Solo l’ultimo era una sentimento francese, scritto bene sulla faccia del Coach francese Galthie che, lassù in piccionaia, guardava la sua vittoria sapendo che Pirro al suo confronto era quasi un dilettante.

Questo è successo ieri, quando l’Italia, negli ultimi folli secondi di un match giocato ancora una volta in maniera davvero buona, ha rischiato anche di vincerlo senza peraltro riuscirci solo perché, alla fine, i nostri meriti sono ancora un po’ circoscritti. Ma quasi quasi…

Non piace a nessuno oggi parlare del perché non abbiamo vinto quella partita, mentre è bello raccontare di una stupenda prima linea, di un fantastico lavoro in seconda, di una apertura matura e motivata (grande leadeship di gioco) e di un genietto piccolino e mezzo francesino che ancora una volta ci ha deliziato con una meta di rapidità che fa arrossire tutti i cultori del rugby iper-sovrappeso.

Non abbiamo vinto perché alla fine ci manca ancora un bel po’ prima di arrivare a poterlo fare con la Francia in maniera larga, non nel punteggio ma nel gioco, e soprattutto ripetibile. Quindi, giusto anche così (ma anche no !).

Ci sono però alcune cose che ci sono mancate, ad esempio un mediano di mischia non metereopatico (vi piaccia o no due mete alla Francia le ha regalate lui) che paragonato al nove avversario (Dupont qualcuno lo ha descritto, a ragione, come “uno e trino) il nostro era un fomentatore di disgrazie. Quello visto con Samoa ero lo stesso? Poi suvvia, è vero che oggi non vi piacciono le critiche, ma è chiaro a tutti che il nostro primo quindici è ancora disomogeneo.  Bruno ha ancora da pedalare per arrivare ai livelli di Lamaro o Cannone, Morisi ha inseguito molto bene tutti ma non era sempre “centrato”. Tutto bene, si faranno,  però le spanne qua e là ancora ci sono.

Abbiamo ancora la panchina troppo corta, anche quella disomogenea, quando è il tempo di far entrare i secondi qualche patema ci viene, perchè lì le spanne vanno su e giù.  Tanto ci fa mettere dentro un totale esordiente in un ruolo chiave di giornata (ieri Iachizzi), un cambio da pochi caps e pochissime vittorie sulle spalle (Fusco) o un super-ex maturo (Bigi). .

Insomma perdiamo partite come quella di ieri perchè la strada è lunga e noi siamo cresciuti tantissimo ma siamo ancora molto disomogenei nella rosa. Ecco diciamo che la panchina non è il nostro forte, ma in realtà nemmeno il primo XV è un gruppo unico compatto che è capace di adattarsi ad ogni situazione, quella è la Francia che ieri ha vinto solo per quel particolare lì.

Non è una novità, lo sappiamo bene che non abbiamo ancora 60/70 giocatori tutti di un stesso alto livello, però adesso abbiamo la capacità di mettere in campo un gruppo di partenza capace di battersi e di creare seri dubbi ad ogni avversario. Insomma, finalmente ce la giochiamo. E certe volte la portiamo pure a casa!

Adesso tocca all’Inghilterra, tocca al terribile catino di Twickenham, tocca alla rabbia di Itoje e soci che le hanno ancora una volta prese dagli Scoti in salsa boera, che bello sarebbe procurare a Coach Borthwick lo stesso tremorino di Galthie.

L’ ultimo appunto è sul meraviglioso torneo del Sei Nazioni che si mantiene su livelli tecnici alti, forse altissimi. Niente a che fare con il livello di URC: Six Nations è molte, molte, spanne più in su.  Segnalazione doverosa per far capire che tutto questo indiscutibile successo azzurro nasce anche e soprattutto in uno staff di grande spessore guidato da quel burbero silenzioso e concreto di Kieran Crowley.  Un grazie di cuore alla pregiata ditta Kieran & Co.

Forza azzurri.

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…e questa volta beccatevi anche …. LA PAGELLA DEL NERO 

15 Ange Capuozzo Voto 8

14 Pierre Bruno  Voto 5.5

13 Juan Ignacio Brex Voto 6

12 Luca Morisi Voto 6

11 Tommaso Menoncello Voto 7

10 Tommaso Allan Voto 8

9 Stephen Varney, Voto 4

8 Lorenzo Cannone Voto 6.5

7 Michele Lamaro Voto 6

6 Sebastian Negri Voto 7

5 Federico Ruzza Voto 7.5

4 Niccolò Cannone Voto 7

3 Simone Ferrari Voto 6.5

2 Giacomo Nicotera Voto 6.5

1 Danilo Fischetti Voto 7

Dalla panchina buono l’apporto di Pettinelli e di Ceccarelli, per gli altri un bel SV (senza voto) difficile misurarsi in questa partita entrando troppo avanti.

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