Ci ha messo solo dieci mesi la nostra Italia ed il suo Coach Kieran Crowley a riprendersi la luna di miele con l’opinione pubblica ovale e con la gente. Si perchè fra le sconfitte viste in passato più o meno indecorose, sicuramente indigeribili, e quello che si è visto anche nell’ultimo fine settimana, comunque negli ultimi mesi appunto, c’è di mezzo un abisso e la gente lo ha visto; è fiorito così l’entusiasmo, su basi concrete, anche fra gli addetti ai lavori.
L’Italia che perde con l’Irlanda nello scorso turno del Sei Nazioni non è un dramma ma una riscossa, perchè si è visto tutto ma proprio tutto, tranne che l’unica cosa che sarebbe stata, per il suo significato, inaccettabile: la sconfitta onorevole. Oggi è tutta un’altra cosa. Per fortuna.
L’Italia con l’Irlanda, quella che attacca dai ventidue, che insorge sugli spazi vuoti, che perde la sfida sul punto di incontro, che placca a tratti male, che vola in meta su azione combinate quando la partita è ancora in bilico e questa poi ci rimane fino a dieci minuti dalla fine, questa Italia piace a tutti. Tantissimo.
Perché non è più l’Italia dei soli primi venti minuti e che al sessantesimo comincia a fare esperimenti in campo durante un Sei Nazioni, questa è una Nazionale che piace perchè gioca a rugby per provare a vincere, ha una sua fisionomia ed un suo stile tecnico e comportamentale, riesce a farsi riconoscere. Ci rappresenta.
Questa Italia è rientrata nel cuore di molti appassionati che sono anche tornati allo stadio, 51.034 spettatori all’Olimpico con l’Irlanda, molti gli irlandesi (ca 10.000), ma questa volta non c’erano “solo loro”.
Così la luna di miele si riprende anche un nuovo pathos sui mezzi di comunicazione, la sconfitta dell’Italia è stata raccontata su molti media (anche video) che erano diventati decisamente più freddi ma soprattutto raccontata in modo diverso da alcuni giornalisti “specialisti” la cui penna, una volta si diceva così, pesa eccome sui giudizi ovali italici.
Così fra questi ultimi piace qui citarne alcuni come il sopraffino Antonio Liviero (Il Gazzettino) che a caldo scrive:” La barca italiana regge tutto sommato dignitosamente alla marea verde. All’Olimpico poteva finire peggio contro l’Irlanda (20-34) favorita per il grande slam e leader del ranking mondiale…” o Francesco Volpe (Corriere dello Sport) al quale preme raccontare che:” Al fischio finale Andy Farrell, coach della squadra n.1 al mondo, è sceso dalla tribuna ed è andato a stringere le mani agli azzurri. Uno ad uno. … Il segno di rispetto di chi a dieci minuti dalla fine non era ancora certo di lasciare Roma con cinque punti nel trolley….” e poi commenta così:” Questa Italia sta facendo passi da gigante…” e più avanti:” Il XV di Crowley comunque ha ormai una ben precisa identità, che ne fa una squadra a suo agio anche all’interno di un Sei Nazioni di un livello mai visto (cinque squadre tra le prime nove ciel mondo)”.
Poi ancora Andrea Buongiovanni (Gazzetta dello Sport):” … è confermato: quest’Italia è in grado di giocarsela con tutti. Ha l’atteggiamento giusto, personalità, voglia di rischiare, capacità di accettare la sfida e di creare in fase offensiva … e sa di nuovo far la voce grossa in mischia chiusa”, o Massimo Calandri (Repubblica):”….l’Italia ha giocato a viso aperto così come ha imparato a fare nell’ultimo anno: con coraggio e spirito di avventura, attaccando anche dalla propria area di meta… gli azzurri piacciono perché ci provano sempre, anche quando sono alle corde, e lo fanno evitando lo scontro frontale con l’avversario: meglio aggirarlo e correre in libertà, l’ovale tra le mani”, o Paolo Ricci Bitti (Il Messaggero) con il suo conclusivo: “Crediamoci”.
Fino a Paolo Mulazzi (Gazzetta di Parma) che mette anche a punto il mirino azzurro scrivendo:”… l’Italia ha confermato di essere sulla strada buona e si giocherà il penultimo posto l’11 marzo, ancora all’Olimpico, contro il Galles“. Eccolo il primo vero appuntamento di questa nuova luna di miele: ci vediamo lì. Forza Azzurri.