Alessandro Banzato, attuale Presidente del Petrarca Rugby ed imprenditore di punta del rugby veneto sarebbe a capo di una cordata pronta ad acquisire il Calcio Padova. La notizia parte dalle colonne de “Il Mattino di Padova” ed impazza in questi giorni su tutti i media locali della città veneta.
Il Presidente dello storico club ovale padovano, prima di passare al calcio, cercherebbe la certezza che il Petrarca abbia un futuro solido e certo, detto questo, secondo i media, sarebbe pronto a cambiare destinazione ai suoi investimenti.
Ma il punto non è che il fatto accada o no, già il fatto che si continui a parlare di questa eventualità è un danno per il rugby, il fatto che questa cosa sia anche solo possibile è un danno importante. La motivazione che spingerebbe all’abbandono del rugby sarebbe la porta chiusa in faccia dal Presidente Marzio Innocenti al desiderio dell’imprenditore padovano di investire nel rugby portando in URC, come seconda franchigia, il Petrarca e la sua città.
La franchigia da sostituire sarebbe stato quella con sede a Parma, che ha ancora oggi risultati assurdi e deludenti ma soprattutto è a totale carico economico della FIR. La Benetton Treviso avrebbe a suo tempo dato il nulla osta alla operazione padovana.
L’impegno che il Petrarca, il Presidente Banzato in effetti, si voleva prendere per Padova e per il rugby si riassumeva in un investimento di circa 14/16 milioni di euro, tutti denari che sarebbero stati risparmiati dalla FIR. Il Presidente Innocenti ha detto no ed ora quei milioni sono sui giornali locali come disponibilità per il calcio.
E qui la questione si fa anche “umana” perchè, secondo gli ambienti tuttoneri padovani, Marzio Innocenti con questo “no”, anche immotivato, avrebbe mancato ad una sua promessa. Su questa cosa, si dice, si sarebbero rotte amicizie di lunga data.
Per questa promessa mancata la FIR si è ritrovata a dare un calcio negli stinchi ad uno dei suoi più importanti investitori, l’imprenditore padovano ed il suo Petrarca, e tutto questo senza che il Presidente Innocenti sia stato in grado di proporre, in due anni, alcuna seria soluzione alternativa nè al Petrarca nè alla franchigia parmigiana.
Per quest’ultima la FIR si è limitata a continuare a sborsare i soldi di tasca propria , soldi che potevano già essere destinati al rugby di base (che se non ci si sbaglia era un’altra promessa elettorale).
Il fatto che investimenti dedicati al rugby possano essere disponibilità per altri sport e addirittura che possano migrare verso lo sport più ricco d’Italia, verso il calcio, da queste parti, come si dice, non ci sta in tasca. E’ invece chiara la pesante responsabilità della attuale Presidenza Federale per questa situazione assurda dove certi investimenti ovali non sono graditi per motivi …. ignoti. Perchè oltre al “no” non risultano motivazioni e, lasciateci dire, non spiegare il perchè non è “politica”, al massimo è un classico dei puntigli infantili.
E’ vero, il calcio anche nel suo campionato di Serie C, dove milita il Calcio Padova, garantisce visibilità e soddisfazione ai suoi investitori ed ai suoi tifosi. La FIR invece sono molti anni che prende a calci il suo massimo campionato, il Top10, ed in questo l’attuale Presidenza Federale ha superato ogni record. Così è parsa a molti una presa in giro quando Innocenti ha indicato, a mezzo intervista, anche all’imprenditore petrarchino, proprio il massacrato Top10 come punto di sviluppo e di investimento.
C’erano sedici milioni sul piatto, il 51% del Calcio Padova ne costa al massimo tre, dalla società padovana della pallatonda minimizzano e evitano commenti al riguardo, come del resto in tutte le buone trattative. Come finirà? E’ una storia ancora da scrivere, speriamo vinca il rugby, ma lo scempio di certi comportamenti Federali è già scritto.