Godiamoci la Scozia ma anche l’Italia, godiamoci il buon rugby della prossima ultima giornata del Sei Nazioni 2023, le due vittorie su cinque non sono state raggiunte e la corazzata celtica di Gregor Townsend quest’anno non è certo la migliore scelta per vincere la prima.
Ah che bello scrivere di Sei Nazioni prima che finisca e non dopo, perchè i risultati sono una parte ma non il tutto.
L’edizione di quest’anno del torneo europeo è una di quelle speciali, viene poco prima dei mondiali di Francia, anche se non abbiamo capito quanto le indicazioni ricavate dal Sei Nazioni possano essere bugiarde. Dovessimo basarci su quanto visto fino ad ora, non sarà certo l’ultima giornata a cambiare qualcosa, l’Inghilterra merita la retrocessione in serie B, l’Irlanda vincerà il mondiale, la Francia sarà la cosa più bella della manifestazione ma le mancherà il tocco finale. Non è un pronostico, è una impressione dal divano.
Se il Sei Nazioni è bugiardo solo il giusto allora si può dire che sarà un mondiale scintillante, e ci vengono da raccontare tre cose, bugiarde, appunto in proporzione al Sei Nazioni.
La prima: sarà un mondiale dove gli arbitri avranno la lente d’ingrandimento addosso, è una delle caratteristiche che abbiamo visto negli ultimi mesi, anche in ambito Test Match ( o Series, come li chiamiamo adesso…wow). La cosa da queste parti non piace e qualcuno dovrà pur mettere mano a questa brutta usanza, prima che la deriva pallonara ci prenda come una tempesta e ci porti via.
Seconda: non sarà il mondiale degli armadi. Le cose più belle le abbiamo viste infatti quando abbiamo toccato con mano il gioco frizzante, come i francesi, o quello più tecnico quello irlandese, si sta sviluppando in Europa qualcosa di diverso dalla logica degli autoscontri (che comunque sono ancora egemoni). Gli unici in questo Sei Nazioni che sono rimasti al palo e tristi, incassando batoste anche quando hanno vinto, inclusa una sonora firmata dai galletti, sono proprio gli armadi inglesi. Batoste meritate.
La terza ci è vicina. Se il Sei Nazioni è stato solo moderatamente bugiardo allora si può moderatamente affermare che non sarà il mondiale dell’Italia. Già ci è toccato il girone infernale, questo lo sappiamo da tempo, ma la nostra Nazionale per quanto bella frizzante, serena e amabile, attaccante e tenace, non è sicuramente all’altezza in termini di maturità. Il Galles è stato un campo prova, abbiamo visto ampiamente che i nostri sono bravi, belli, di talento ma per la testa atta ad affrontare le grandi sfide citofonare altrove.
Tutto può cambiare? Il rugby è bello anche per questo ma, se guardiamo agli Azzurri, bello avere fiducia ma forse qui al massimo si possono incrociare le dita.
Ah, il Sei Nazioni ventitrè va in archivio, chissà se avremo un altro cucchiaio di legno quando tutto sarà finito, non è vero che la cosa non ci interessa, ci interessa eccome, ma quella collezione è talmente ampia che ci è diventata pure noiosa.
Su una cosa non possiamo sbagliare su questo Sei Nazioni azzurro: ci siamo divertiti un po’ di più degli altri anni raggiungendo gli stessi risultati degli altri anni. Se questo ci può bastare, allora possiamo festeggiare, ma da buoni italiani… festeggiamo in tutti i casi. Evviva e forza rugby.