“La corsa del pilone” – Affresco inizio duemila, tardo-romanticismo Reggio Emilia (in realtà: Foto di @pepissio)
Partita la disputa delle semifinali Play Off di Top10, nella gara di andata hanno vinto Colorno e Petrarca ma sono vittorie che dicono di più nella sostanza che non nel risultato. Visti i match pare evidente che passa il turno e va alla Finale di Parma del 28 maggio chi in questa settimana riesce a correggere il suo maggior deficit verificatosi nella prima partita.
Ma intanto, qualcuno in questo primo giro ha esaudito i propri sogni? Ma neanche per sogno ! Se Rovigo pensava di posizionarsi bene per il ritorno della semifinale la cosa è andata decisamente oltre, chi parte con il segno “più” nella prossima partita sarà Colorno. Se invece Valorugby contava su uno sgambetto ai suoi avversari petrarchini, l’opzione è ampiamente rientrata, si deve accontentare di una faticosa rimonta che non dice benissimo per il ritorno. Ma se il Petrarca contava di portare a casa da Reggio Emilia mezza qualificazione per la finale, anche no, troppe incertezze si sono viste per stare davvero tranquilli e gli emiliani sono assolutamente piazzati.
Allora l’unica che vince davvero è Colorno? Neanche per sogno. Casellato è riuscito ad intrippare il funzionamento dei primi otto rossoblù in una partita tirata ma con troppi errori da entrambe le parti, ma non ha fatto vedere alcun gioco proprio. Niente che lasci nemmeno presagire una superiorità. Non basta neanche a Colorno la giornata trascorsa, certo i parmigiani hanno tutto dalla propria parte adesso: la prima volta ai play off che coincide con la prima vittoria su Rovigo, questo è già un successo grande. Ma la partita ha in palio ben altro, molto di più di una statistica: si tratta del titolo italiano.
Il Petrarca domina fino ad annichilire gli avversari e questo fino al sessantesimo minuto del match, poi si ritira e reagisce scomposto davanti alla reazione (finalmente arrivata) del Valorugby che a quel punto comincia a macinare gioco vero e conquista il -5 che regala il punto di bonus.
A Colorno invece la tattica dei biancorossi si realizza nel secondo tempo, si stringe la gabbia sugli avanti rossoblù, il resto lo fanno i tre quarti di Casellato decisamente collettivamente più in giornata di quelli venuti dal Veneto.
In realtà nessuno dei quattro allenatori può gioire, tutti hanno i loro grattacapi, compreso quello delle direzioni arbitrali di gara, ottime tutte e due ma apparse a tratti fin troppo dottorali (Gnecchi) o poco realistiche (Vedovelli).
Vediamo allora quale potrebbe essere il deficit più grossolano che ogni team dovrebbe mettere a punto per la semifinale di ritorno.
COLORNO Casellato non può rinunciare alla partita, non che lo abbia fatto davvero in questa “andata” ma quello è stato il risultato. Deve trovare una soluzione di contrasto al punto di incontro rodigino e recuperare la sua velocità persa in questa prima gestione del confronto. Insomma deve trovare il modo di giocarsela al di là degli errori che possono arrivare dagli avversari.
ROVIGO Lodi ha delle belle gatte da pelare, perchè le belle cose viste nella gara di andata sono attività personali di qualcuno dei suoi talenti ma si è vista ben poca coralità. Recuperare la connessione fra avanti e trequarti ed ampliare lo spazio di gioco. Cosa già vista fare in passato ai rossoblù con ottimi risultati.
VALORUGBY Manghi deve rendere possibile ai suoi di giocarsela per ottanta minuti. Non sempre ne possono bastare venti. Gli emiliani sono quelli che hanno maggiormente evidenziato una insufficienza “respiratoria” di gioco salvo poi dimostrare di esserci con un guizzo fin troppo dettato però dalla personale e talentuosa attività di pochi piuttosto che da una vera combinazione vincente. Reggio Emilia ha un suo gioco, perchè non proporlo per quello che è?
PETRARCA Marcato ha un tarlo forte sulla continuità. Il fatto che il parziale di 17 – 0 subito dai suoi sia avvenuto nel mezzo dei cambi ha lasciato oltre all’amaro anche un piglio di preoccupazione. Nella larga prima parte del match il Petrarca ha ritrovato il vecchio schema difesa- conquista del punto, una logica che impegna i primi otto con forza ma che ha funzionato. nella seconda parte? Buon lavoro al Coach dei Campioni d’Italia
Ci vediamo sugli spalti del “ritorno” a respirare l’aria di Finale. Forza rugby.