Sarà ancora Derby d’Italia, l’ultimo atto del Top10 si colora di grande sfida dopo due semifinali di ritorno profondamente diverse, entrambe avvincenti, una in bilico fino all’ultimo secondo, l’altra più “gestita” con zampata finale dei vincitori; il risultato è però il Veneto che supera l’Emilia, perchè questi erano i Play Off quest’anno.
EQUILIBRIO Passa Rovigo nel suo Battaglini, passa di intelligenza ed anche un po’ fortuna in una partita di grandissimo equilibrio decisa dai dettagli. Se fossimo qui a celebrare una vittoria di Colorno non ci sarebbe stato nulla da dire tanta è stata la capacità di convincere di quelli di Casellato. Per vincere invece c’è stato Rovigo, sprecone e avventato in diverse parti del match, slegato e poco abrasivo in altre ma potente e testardo in altre ancora, quelle che hanno prevalso. Una partita che è stata anche un’altalena, se non sul tabellone sicuramente in campo dove il punto di incontro è passato di mano così come la prevalenza dei primi otto.
Così Rovigo cede il secondo tempo agli avversari che risalgono con due mete pregevoli la china ma l’indisciplina di Colorno porta due volte il piede del dieci rossoblù fra i pali (mentre quello biancorosso sbaglia una trasformazione) e la partita è tutta qui. L’assalto finale del Colorno è il dettaglio che gira tutto a favore dei rossoblù. Per il rotto della cuffia.
ACCELERAZIONE Il Petrarca ha fatto la guardia al bidone per sessanta minuti, con una difesa impressionante, ogni tanto ha dato anche l’impressione che fosse “scarico”, una cosa strana i tuttineri: li guardi e pensi se ci sono o ci fanno, poi arriva l’accelerazione di giornata e tutto cambia, diventa una valanga. Ci fanno.
Il Valorugby si è giocato la sua partita, ha provato a rubare il punto d’incontro, ha gestito il punteggio, ha tentato con il piede, c’è stato anche un momento, ad inizio ripresa, che poteva anche sembrare che…. poi è accaduto che… si è vista bene la differenza.
Bella la sfida fra il piede di Newton e Lyle, entrambi hanno fatto il pieno sui piazzati, ma sui calci di spostamento i neri hanno dimostrato maggiore redditività. E’ stata una partita avvincente, a tratti anche bella, troppo attendista in certi momenti ma le squadre erano coscienti della loro reciproca pericolosità e solo una poteva rischiare. Ha vinto la più forte.
COLORNO Forse Casellato per questi due match di play off rifarebbe tutto da capo, non cambierebbe nulla, avrebbe ragione: ha funzionato tutto. Messo gli avversari in un angolo due volte, chiusi gli spazi, pareggiata la mischia per larghi tratti, ingabbiato il risultato. Più di così… forse niente. Questione di dettagli.
ROVIGO I rossoblù hanno giocato davvero solo un tempo, che però è stato profondamente diverso da quello dell’andata: ecco fatto il risultato. Il “contenimento” della seconda frazione si vuole pensare fosse tattico, ma il rischio è stato elevato. Velocità, guizzo, intuizione ed anche un po’ di calcolo, gli uomini di Lodi si sono mossi così per larga parte del match. Il “mezzo buio” finale è una domanda aperta ma la risposta è in Finale.
VALORUGBY Tutto è stato tentato, anche il gioco aperto (assolutamente infruttuoso), meglio la mischia e le folate dei soliti ottimi centri. Gli emiliani sono un team in costruzione, ormai stabilmente fra i top dello stivale ma queste partite sono ancora taboo: troppo nervosismo in certi momenti e troppa foga in altri. Anche nel gioco sono stati a tratti “discontinui” ma sono cose che, nell’ambito di questa partita, non fanno ombra alle molte cose pregevoli viste. Per ora però non bastano.
PETRARCA Poca velocità, tanta difesa, ma tanta tanta e pressochè perfetta, e gioco con la mischia, appena si è potuto, giù con la maul vincente. Due cose hanno impressionato, il colpo di accelerazione che si è già detto e la calma con cui in campo si è gestito ogni evento, anche il più difficile. Una maturità che non è solo tecnica ma anche di team. Marcato per questa semifinale di ritorno ha messo in campo quel famoso Petrarca brutto da vedere ma vincente, di cui si è discusso per larga parte della stagione. Ha avuto ragione lui.
IL PUBBLICO Che grande cosa, che grande accoglienza hanno avuto queste semifinali di ritorno. Ce la giochiamo con il “quasi” perchè questo pubblico, accorso con passione e reale partecipazione al match, se lo merita. “Quasi tremila” (2.800) a Rovigo per la tesissima partita con Colorno e “quasi duemila” (1.800) a Padova per salutare finalmente come meritano i Campioni d’Italia ancora una volta ai Play Off.
Rovigo si è dimostrata la piazza del rugby, il numero degli accorsi al match è di quelli che tutti se lo sognano in Italia oggi. I “colori” e l’organizzazione rossoblù sono ormai conosciuti.
Padova non è stata da meno, dopo la mancanza di pubblico sugli spalti durante la stagione la Società petrarchina deve aver trovato la chiave giusta, tanti sono letteralmente tornati allo Stadio, tanti tifosi tuttineri ma anche tanti delle Società locali padovane, è stato un successo che ha sicuramente fatto bene ai ragazzi in campo. Padova c’è.
Bello, colorato, incessante il tifo reggiano, altrettanto passionale e simpatico ma a tratti troppo sopra le righe quello colornese.
Bellissimo mondo ovale, il mondo del nostro Top10.