Giornata tirata, l’Elite italiana si trova in campo delle formazioni che, visibilmente in ritardo di preparazione, tentano la forzatura, altre che invece usano la lunghissima rosa per cambiare fisionomia alla loro prestazione, in generale il campionato, dopo tre giornate, si vede che è ancora acerbo.
Rovigo vince a Viadana contando sul fattore “disciplina”, il piede eccellente di Atkins (6/6) fa il resto e lascia con un palmo di naso i mantovani che su questo match ci contavano molto per misurare una certa ambizione. Altro dato interessante che invece pesa su Rovigo e ruberà qualche notte di sonno a Coach Lodi: partita senza mete, nemmeno i rossoblù varcano la linea in fondo laggiù e questo conta moltissimo.
Tanti bei nomi in campo ma il rendimento non è stato all’altezza. Si parla della partita (brutta) di Reggio Emilia, carica di errori, di imprecisioni e di falli. Ci viene da dire, con profondo rispetto, che da certi nomi ci si aspetta di più, non ci passa neanche per la testa che sia un compito di Coach Manghi o di Coach Casellato insegnare a questi rinomati giocatori a passare un pallone o tenerlo in braccio senza farlo cadere in avanti.
Sta di fatto che alla fine vince Colorno con merito, ha fatto meno errori ed ha giocato con la testa prima che con gli automatismi personali (il Valorugby invece…). Il team di Casellato si impone in mischia a tratti, gioca poco al largo ma quando lo fa punge, usa molto bene la maul, nel complesso vince nelle fasi statiche. Brilla il solito Van Tonder e regge molto bene le pretese avversarie la prima linea binacorossa, Del Prete, lento, e Batista pasticcione, sono decisamente da rivedere. Qualcuno dica a Koffi che certi falli, in questa categoria sicuramente, ma in tutto il rugby se fosse possibile, non dovrebbero vedersi.
Il Valorugby sbaglia, tanto. A partire dalle touche per finire con la gestione della partita. Slegato in campo, a tratti dà l’idea che non esista un vero piano di gioco, falloso (saranno tre i “gialli” alla fine), nervoso, seconde e terze in giornata “quasi-no”, quanta fatica quando gli avversari accelerano un attimo in più! Manghi attribuisce a se stesso la sconfitta: generoso. Merita citazione Lazzarin che, tra l’altro, salva una meta già fatta ed il solito Ledesma che copre tutto quello che può e poi fa 5/5 al piede. Per Renton e Tavuyara giornata “strana”.
A Padova subito un primo tempo fastidioso, gestito dalle Fiamme Oro che mettono in mostra il gioiello Canna ed un paio di multifasi di gran livello, nella prima parte del match c’è un Petrarca che si carica di errori e pochissime cose da vedere. E’ la panchina del Petrarca che porta i tuttineri alla vittoria, nel secondo tempo i ragazzi di Marcato prendono in mano il match e giocano solo in funzione della propria maul: idea azzeccata. Con il drive entrano due mete ed altre due entrano dalle combinazioni dei trequarti, una di queste ( Trotta-Fou per meta Romanini) davvero top. Broggin e Hughes fanno cose davvero super, Tebaldi fa davvero bene il suo, ingeneroso anche se realistico invocare dalle tribune una apertura “vera”, ovvio infatti che il visibile paragone con Canna non regga.
E’ un Petrarca decisamente da “lavori in corso”, scarsa l’integrazione dei “nuovi”, gran prova di carattere nel secondo tempo dove riesce a “cambiare tutto”; il suo schema sembra sia quello di giocare solo con la mischia ma i trequarti sono in forma migliore. Le Fiamme Oro sono belle da vedere, dalle tribune sembra di notare una carica motivazionale molto alta ed un livello di “armonia di gruppo” che non è mai scontata. Si candidano a fare cose da grandi.
Dopo tre giornate si deve dire che, da un campionato di questo tipo, con tanti match “sul filo”, ci si aspetta di più. Su certi campi pare aver visto, in certe fasi, persino una mancanza di concentrazione da parte di certi giocatori, altre volte supponenza, non il livello di adesione che è richiesta. Certi club puntano sulla fusione di grandi nomi e questo, si sa, è tremendamente difficile, altri sui giovani accademici, anche questo difficile anche se dedicato ad obiettivi più modesti, in tutti i casi si può fare di più.
E’ un campionato “breve” e non ha senso diventi interessante alle ottava o alla decima giornata. I Coach stanno preparando situazioni evolute, questo si vede, ma forse in certe partite ci basterebbe, per ora, qualche “in avanti” in meno.
Gli arbitri sono in altalena, in queste giornate si è visto di tutto, da chi non aveva il fiato per la partita a qualche errore grossolano (ieri a Padova….), in genere però sono decisamente in crescita rispetto agli anni passati. Una nota: dare ritmo al match non può essere una cosa “a discrezione” ma un preciso “must”, su questo ai fischietti si chiede presenza e omogeneità, che le cose che non si possono fare in un campo non si possano fare neanche negli altri. Punto.
In Elite le cose vanno quindi nel complesso bene, si può fare di più e staremo a vedere, intanto però il numero di match da “brivido” è aumentato e questo è già un gran risultato.
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Serie A Elite Maschile – III giornata
Sitav Lyons Piacenza v Rangers Vicenza 27-12 (5-0)
Valorugby Emilia v HBS Colorno 15-19 (1-4)
Rugby Viadana 1970 v Femi-CZ Rovigo 6-18 (0-4)
Petrarca Rugby v Fiamme Oro Rugby 30-25 (5-1)
Riposa: Mogliano
Classifica: Fiamme Oro Rugby punti 10; Petrarca Rugby, Sitav Lyons Piacenza* e HBS Colorno 9; Femi-CZ Rovigo 8; Rugby Viadana 7; Valorugby Emilia 4; Rangers Vicenza* 1; Mogliano Veneto Rugby* 0
*una in meno