Foto Franco Cusinato – ON
Tutti i match di giornata contavano qualcosa e tutti hanno rispettato le aspettative. Tenace il Mogliano che domina, scende e poi si riprende il match, il Rovigo vince con la difesa (bella) ma le Fiamme Oro ci sono eccome, il Valorugby la porta a casa ma la bella figura la fa il Vicenza, il Petrarca vince e basta, ma basta.
Siamo alla sesta giornata e stiamo ancora guardando alle presunte “big” che non la portano a casa facilmente o, forse, è meglio cominciare a dirsi che le “big” non sono più tre/quattro ma almeno cinque/sei e questo: in un campionato a nove, con una neo-promossa, questo significa grande equilibrio.
A Padova il match clou di testa procura al Colorno al secondo minuto dell’incontro un cartellino rosso a Koffi; nonostante questo la partita si risolve solo all’intervallo fra il primo ed il secondo tempo dove, evidentemente, Marcato spiega nel modo più gentile possibile (!!!) ai suoi come si gioca in superiorità numerica. I petrarchini nei primi minuti del secondo tempo fanno quanto spiegato, ovvero il contrario di tutto il primo tempo, e vincono la partita in un quarto d’ora. Non una gran prova di maturità tecnica per i giocatori tuttineri ed anche un segnale non bellissimo sulla leadership in campo. Per il resto non si sono visti grandi giochi o chissà quali individualità, un match vinto ma anche da mettere nel cassetto, in fondo.
Ha giocato in nero tutto il match il mediano di apertura cileno Rodrigo Fernandez, che tanto bene ha fatto vedere ai Mondiali di Francia, non è ancora inserito e gioca praticamente da solo ma si fa ben vedere: tempo al tempo. Per il resto la convinzione su questa squadra resta quella che Marcato stia gestendo a tavolino un turn over quasi ingegneristico ed il bello è più avanti.
Il Colorno fa un ottimo match, domina il primo tempo e scende nel secondo ma combatte fino all’ultimo pallone. Il cartellino rosso è troppo pesante, anche se giusto, la strategia di Casellato-Frati si infrange su questo scoglio ed è tutto da rivedere. Van Vuren e Van Tonden fanno luce.
A Rovigo le Fiamme Oro fanno proprio il secondo tempo dando l’impressione di potercela fare ma la difesa dei rossoblù è potente ed anche molto efficiente e porta a casa tanto sano avanzamento. Per il resto un intero primo tempo senza si veda del vero avanzamento da gioco (giusto al piede o sulle punizioni), grande equilibrio ma anche qualche “stecca” ogni tanto.
Le Fiamme Oro generalmente in affanno nelle fasi statiche (quante touche sbagliate), passeremo il tempo a cercare di immaginare cosa sarebbe accaduto se avessero giocato un po’ più al largo in certe fasi del secondo tempo, quando hanno visto che lì in mezzo non si passava: certi piani di gioco sono troppo rigidi? Bella invece la maul dei poliziotti che procura anche una classica meta. Le Fiamme Oro ci sono, non danno più l’impressione di essere l’eterna promessa, forse quest’anno sono arrivate in cima. Vale anche incrociare le dita.
Rovigo? C’è ancora strada da fare ma certi meccanismi sono, si è detto, già a puntino. Manca di velocità e la mischia ci aveva abituato meglio, i tre-quarti esuberanti sono spesso confinati in difesa ma questo match era così, però in genere questo Rovigo non fa spazio intorno a se. Per certi match clou del futuro questo potrebbe essere importante.
A Rovigo gli arbitri hanno dimostrato cosa vuol dire stare appesi ad un TMO. Partita fischiata dal suggeritore, prestazione del primo arbitro sul filo dell’incertezza che però, essendo comunque un super-arbitro (Gnecchi) riesce a tenerla lo stesso in mano. Però non una buona prestazione. In generale gli arbitri italiani sono troppo attaccati al TMO e in cabina TMO c’è più esperienza che in campo, spesso ci sono i loro istruttori e valutatori: sta accadendo qualcosa che non va bene.
Vicenza è inferiore al Valorugby ma lo guarda negli occhi per tre quarti del match. Il secondo tempo è fatale ai ragazzi di Cavinato che cedono spazio alla “potenza” (ma solo a quella) del Valorugby. La vittoria arriva agli emiliani però solo sul filo e solo per assegnazione finale di una meta da parte del TMO. Due squadre non in buone acque.
I biancorossi vedono allontanarsi il dato minimo per la salvezza ma sono molto cresciuti in sole sei giornate ed il campionato è ancora lungo.
Il Valorugby è una piattaforma allo sbando, per nulla convincente, senza un gioco si affida ai singoli, di gioco corale non se ne parla; aspettiamo di capire cosa accade intanto il tempo c’è, la prossima volta che gli emiliani tornano in campo sarà il nove dicembre, però è a Rovigo. Per quel giorno ci deve essere altra e miglior benzina nel motore.
Il Mogliano va a Piacenza e vince lo scontro salvezza, la meta in salita alla mano dalla propria metà campo che porta alla segnatura il biancoblù Dal Zilio è molto bella e consacra una prova fatta di grandissima passione e volontà. I Lyons non stanno a guardare ma il Mogliano è troppo pesante oggi ed i piacentini sono un po’ risucchiati in classifica.
Questo massimo campionato italiano, come abbiamo visto, anche oggi ci riserva molti temi interessanti ma certo il più importante rimane quello della crescita. Per quest’ultimo argomento non vale solo il discorso tecnico, i Club devono essere consapevoli che in FIR, specialmente le strutture dirigenziali interne, hanno un progetto diverso, che non li include. Scalzare questa dimensione non è cosa facile.
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Serie A Elite Maschile – VI giornata
Sitav Lyons v Mogliano Veneto Rugby 15-21 (1-4)
Femi-CZ Rovigo v Fiamme Oro Rugby 26-16 (4-0)
Rangers Vicenza v Valorugby Emilia 30-35 (1-5)
Petrarca Rugby v HBS Colorno 40-20 (5-0)
Classifica: Petrarca Rugby* e HBS Colorno 19; Fiamme Oro Rugby 16; Rugby Viadana* 1970 e Valorugby Emilia 15; Femi-CZ Rovigo* 14; Sitav Rugby Lyons* 13; Mogliano Veneto Rugby* 8; Rangers Vicenza* 2
*una in meno