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LA FIR NON SA FARE GIUSTIZIA? E QUINDI L’ESPOSTO CONTRO INNOCENTI?

L’inchiesta è di un anno fa, sul “Corriere della Sera” pubblicata da Milena Gabanelli nel suo Dataroom (questo il link), il pezzo che ci riguarda è firmato da Marco Bonarrigo e Milena Gabanelli, il titolo, eloquente, racconta della Giustizia Sportiva in Italia, le conclusioni, drammatiche, dimostrano che è una attività che lavora al di fuori dei principi base della parola “giustizia”.

In particolare l’inchiesta punta il dito contro la procedura di nomina dei Giudici i quali sono nominati dai Presidenti, insomma “il vigilato nomina chi lo vigila” e la nostra Federazione ne è pienamente coinvolta, eccome.

Comunque…perchè oggi ci si occupa di questo? Perchè su questo spazio web oggi si tira fuori questa inchiesta del Corriere? Perchè ci sono due dubbi pesanti e più recenti che riguardano la giustizia sportiva della FIR:

IL PRIMO riguarda i sessantadue squalificati del Derby pre-campionato Rovigo Vs Petrarca del 15 settembre. Poi ridotti a dieci in appello. Questa vicenda è senz’altro oscura. Sulla base di cosa il primo giudice comminò quella squalifica assurda? Qualcuno spinse perchè fosse così? Perchè poi rimasero in dieci gli squalificati? Chi ha commesso questo enorme errore che ha messo in ridicolo il nostro rugby di fronte e tutta l’Italia e mezza Europa? Che provvedimenti ha preso il Presidente Federale o il Consiglio Federale sulla questione? Oppure c’è una grande insabbiatura? Per coprire chi? E’ vero che invece è un Dirigente di una delle Società coinvolte ad essere stato messo successivamente sotto accusa dalla Giustizia Sportiva per le dichiarazione rilasciate proprio dopo questo scandaloso caso?

IL SECONDO Recentemente le Società Petrarca e Rovigo hanno mandato alla Giustizia Sportiva federale un esposto contro Marzio Innocenti per le dichiarazioni pesanti ed offensive rilasciate contro le due Società dal Presidente Federale durante una conferenza stampa. L’esposto è nelle mani del Procuratore Fabio Pennisi, a suo tempo nominato proprio da Marzio Innocenti. Come andrà a finire questo esposto? Il Procuratore avrà la forza, la voglia, la volontà e, forse è meglio, la possibilità di procedere?

Qualcuno si potrà anche scandalizzare di fronte a questa ultima affermazione, per quale motivo dovremmo dubitare del buon corso di questo esposto presso la Giustizia FIR?  Perché c’è un brutto precedente e riguarda, anche quello, proprio Marzio Innocenti e lo hanno scritto un anno fa su quell’articolo proprio la coppia Bonarrigo-Gabanelli. Ho estratto il pezzo in questione e ve lo lascio qui sotto.

“Vita dura per il procuratore puntiglioso

..Un caso recentissimo è quello della Federazione Rugby dove, lo scorso 14 maggio, il Consiglio Federale ha designato nella Commissione Federale di Garanzia (l’organo di controllo dei magistrati sportivi) una dipendente Sport e Salute priva dei requisiti di cassazionista previsti per quel ruolo dall’ordinamento sportivo del Coni. Il procuratore Roberto Pellegrini e l’aggiunto Salvatore Bernardi se ne accorsero e si accorsero che il Consiglio aveva modificato il regolamento di giustizia introducendo (unica federazione su 45) il requisito ad personam di «avvocato che ricopre la direzione affari legali di società o soggetti istituzionali rilevanti nell’ordinamento sportivo». Insomma, una dirigente di alto rango di una società per azioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze (dove si occupava di contrattualistica) cooptata in un organo di giustizia superiore della federazione grazie a una modifica statutaria mirata e non consentita dal Coni. Perché il Consiglio Federale ha ignorato alcune segnalazioni che avevano evidenziato il problema il 10 giugno, spiegando che la designata non aveva risposto alla richiesta di esibire i suoi titoli di studio? La procura federale (dopo una scrupolosa indagine con dieci audizioni) il 7 ottobre ha rinviato a giudizio, presso il tribunale interno il presidente Marzio Innocenti, dieci consiglieri federali e il segretario Musiani per violazioni multiple del Codice di Giustizia e del Codice Etico. Risultato? Al procuratore Bernardi, già in scadenza di mandato, sono state tolte all’istante le password del sistema di giustizia interno mentre chi l’ha rimpiazzato ha prontamente chiesto l’archiviazione del procedimento. Insomma, l’articolo 25 della Costituzione («Nessuno può essere distolto dal giudice naturale precostituito per legge») nella giustizia sportiva non è scontato. Sulla vicenda il Coni non ha aperto bocca”.

Fino a che punto allora possiamo fidarci della Giustizia di questa FIR? Scriveva sempre nello stesso pezzo la coppia di giornalisti del Corriere:

“La fragilità della giustizia sportiva italiana è la dipendenza assoluta dal potere politico: procuratori e giudici li sceglie (a suo piacimento) il presidente federale appena viene eletto, ma assieme al Consiglio è anche la prima persona su cui il procuratore dovrebbe vigilare considerata l’ampiezza del suo potere. La prassi dimostra che in molte federazioni tutto fila liscio finché i procuratori processano un dirigente che trucca il tesseramento di un atleta o insulta un giudice di gara su Facebook. Quando indagano sul potere politico invece le cose si complicano”. 

Per quanto ci riguarda: Labor omnia vincit“. Ovvero: da qui continueremo a parlarne.

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