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FIR E DINTORNI

NUOVA A1: SIAMO RICCHI (IN DUE ANNI LA “ELITE” A QUATTORDICI)

Stavamo per ridurre la massima categoria italiana, attualmente chiamata “Serie A Elite”,  a otto squadre quando invece era evidente (urca!) che c’erano almeno altre dieci squadre in grado quasi di competere, prima di tutto economicamente, con quelle in Elite, e stavano tutte in Serie A !! Siamo ricchi !!! Ricchi di qualità e di quantità, di pecunia soprattutto ! O no?

Capita infatti che l’anno prossimo la riforma dei campionati, che riporta la Elite a dieci squadre, soprattutto crea le due Serie A: la A1 (meritocratica) e la A2 (territoriale), in sostituzione dei tre gironi attuali di Serie A tutti territoriali.

A noi però oggi interessa dare uno sguardo a questa nuova A1, la “ricchezza” sta lì.

Perchè la A1 sarà formata da dieci squadre, ovvero dalle prime tre (meno una che sarà promossa in Elite) di ogni attuale girone di serie A e  le due migliori quarte.

Il concetto di per se sembrerebbe corretto: giocheranno fra loro  le migliori di Serie A sul territorio nazionale, quindi il “top” del secondo campionato. Sarebbe una A che diventa 1 perchè rispecchierebbe una maggiore qualità.

Ma oltre al fatto che già sul livello qualitativo la cosa potrebbe non essere vera, non per tutti almeno, sul piano quantitativo, soprattutto lato economico, la cosa è sorprendente.

Partiamo dalla qualità. Diciamo la verità, non è assolutamente vero che le prime tre/quattro del girone tre (centro-sud) vivono lo stesso piano tecnico del girone due (nordest), mentre il girone uno (nordovest) ha un livello più vicino a quello serenissimo. Le differenze qualitative fra gli attuali gironi di A sono a tratti pesanti, la maggior dimostrazione si è avuta lo scorso anno con la sfida di Finale Lazio Vs Vicenza.

Di esempi però ce ne sarebbero molti, e poi dovremmo anche parlare della consistenza dei vivai, dell’apporto tecnico locale e della possibilità di schierare (a nordest soprattutto) giocatori o tecnici locali  proveniente da esperienze di Elite o addirittura superiori.

Per una Società veneta, lombarda, emiliana  che un domani si troverà in A1 non è detto, tecnicamente, convenga farlo: la loro attuale posizione nel proprio girone territoriale potrebbe essere simile o magari superiore (e costa meno).

Profilo economico. Guardando le attuali classifiche di Serie A nei tre gironi la prossima serie A1 potrebbe essere composta da: due fra Cus Torino, Verona, Lazio e poi Cavalieri Prato, Avezzano, Petrarca Cadetta, Rugby Paese, Biella, Parabiago e le due migliori quarte, (forse) ASR Milano e Livorno.

Insomma una squadra del nord Italia di questa A1 per raggiungere la partita della domenica nel  prossimo anno dovrà macinare circa 3500 / 4000 km che, contando il ritorno sono circa //8000 km di viaggi. Ma alcune Società potranno arrivare anche quasi al doppio dei chilometri.

Considerando poi le distanze fra le Società della prossima A1, per arrivare al campo in condizioni di “qualità” spesso dovranno far soggiornare fuori giocatori e tecnici (forse 4 volte all’anno, alcuni molto di più).

Queste due cose non sarebbero neanche proibitive se non fosse che questi costi sono, per una Società del nord, ad esempio, anche oltre il triplo dei costi che fino ad oggi queste Società hanno pagato. Inoltre ecco una curiosità:  per come è strutturata la Serie A Elite queste voci di costo (pure) peseranno a quasi tutti i Club di Elite forse meno rispetto a quelli della prossima A1. (wow!)

La qualità si paga. C’è pi il fatto  che la qualità si paga, aumenteranno i “rimborsi spese” e le remunerazioni alla voce dei tecnici e dei giocatori, e forse, per molti club, sarà necessario guardare meglio, per essere davvero competitivi ai livelli richiesti,  al mercato da “fuori” per rimpolpare la rosa o addirittura quello degli stranieri.

Quindi siamo passati, con solo una delibera del Consiglio Federale, dal realizzare gironi territoriali in Serie A per far risparmiare alle Società costi impressionati, a scoprire che dieci di loro non hanno problemi a sostenerli? Siamo ricchi e non lo sapevamo.

Però a me piace la Serie A1 (sul serio), mi piace moltissimo, è una bella idea … ci vorrei anche il TMO e la diretta RAISport, DAZN e vorrei anche le cheerleader in campo, le campagne di marketing e gli e-commerce di club e gli stadi pieni. Insomma, a parte gli scherzi, è una cosa buona che evidentemente non sapevamo potercela permettere, fino a ieri la narrazione diceva il contrario. Chissà cosa sarà accaduto nel frattempo! Che siano diventati tutti ricchi o invece qualcuno in FIR sta giocando al gatto con il topo? 

Se avessimo saputo prima che…. Non si pensava che bastasse scrivere “A1” e scoprirsi ricchi di giocatori di livello, ricchi di tecnici, ricchi nel portafoglio …

O forse, in realtà, siamo solo ricchi di speranze, aspettative e di ubriacature da Alto Livello che il vertice di questa FIR distribuisce insensatamente ed irresponsabilmente con i suoi proclami.

Insomma è tutta una mistificazione (magari anche elettorale) della realtà o davvero c’era una A1 più ricca e potenzialmente vicina al vertice? Mah.

Quindi siamo ricchi e tutto va bene ed io sono il solito cattivone che se la prende con il federal-genio innocentissimo?

Quindi adesso abbiamo tutti evidenza che ci sono dieci squadre (quelle di A1) che si possono permettere costi ed organizzazione come sopra descritto, quindi con un così alto livello sportivo ed economico nuovo a disposizione, beh allora non ci sono dubbi e quindi è chiaro che entro due anni la Serie Elite puo essere a quattordici squadre.

Siamo ricchi, non lo sapevamo, che stupidi che siamo.

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