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SERIE A ELITE

ELITE: IL DERBY D’ITALIA PIU’ BELLO CHE MAI

A Rovigo finisce come non era previsto, soprattutto per i tifosi di casa (le malelingue dicono che avessero già prenotato alcuni bus per Parma) invece il 2 giugno al Lanfranchi a giocarsi la finale ci vanno i ragazzi di Andrea Marcato. E’ il verdetto del Battagliani quello che pesa di più, non solo perchè organizzato, partecipato, vissuto, giocato e festeggiato come fosse una finale (questo è un grande vantaggio per Viadana eh!) ma anche perchè chi lo vinceva centrava tre obiettivi: vinceva il mitico Derby d’Italia (pure in diretta RAIsport), portava a casa la Adige Cup, si qualificava per la Finale.

Perchè il tema di giornata non può essere (solamente) che Viadana e Petrarca si giocheranno la finale per il titolo di Campione d’Italia, ma bensì lo spettacolo grandioso che ha riservato ieri a tutto il rugby italiano lo “scontro” che si giocava a Rovigo. Anche l’ultima volta era andata molto bene ma questa ha superato ogni previsione.

Il pubblico stupendo (4500 inconfessabili presenze), lo stadio pieno, una organizzazione da “top”, poi l’ingresso solitario del super-capitano rossoblù Matteo Ferro che celebra le (ben) 200 presenze con la sua maglia, il tifo di inizio match che poi seguirà per tutta la partita e la totale abnegazione di tutti i giocatori in campo che hanno sviluppato un volume di gioco immenso e soprattutto di Alto Livello, il finale da cardiopalma: tutto insieme fa un pomeriggio da brividi.

Solo il Rovigo contro il Petrarca oggi possono fare una cosa così; questo Derby è una parte importante del rugby italiano, in tribuna il Presidente Federale e anche il Head Coach Azzurro Gonzalo Quesada lo hanno potuto verificare. Una cosa così fa bene al rugby e quindi, prima di gettare certi strali contro queste due Società, qualcuno ci dovrebbe pensare.

Se una gran parte delle partite della Serie A Elite trovassero mezzi e motivo per avere anche solo metà dell’intensità emotiva e tecnica di questo ultimo match “dell’Adige”, chissà che campionato sarebbe!

Detto questo in Finale ci va il Petrarca perchè ha giocato meglio le sue poche carte (gioco al piede, mischia) e si è trasformato da team mischia-dipendente a promoter del gioco dei trequarti. Ottimo questo Petrarca, concentrato e stabile fino alla fine, motivatissimo. Tutte le mete dei tre quarti, nessuna maul sui cinque metri programmata (sapendo che difficilmente Rovigo l’avrebbe “concessa”), qualche gioco in verticale ben riuscito e una difesa assillante (anche se meno “pulita” di quella avversaria). Alla fine chi corre in campo a festeggiare sono i Neri. Meritatamente, hanno convinto di più. (Ma se fosse stato il contrario ben poco si sarebbe potuto dire).

Rovigo sul finale perde lucidità ? Alcuni dicono che nei secondi finali un bel drop era possibile e forse sarebbe stato vincente, altri segnalano che il Petrarca giocava in quattrodici, mancava un’ala infortunata e senza cambio disponibile, forse aprire a cercare l’uomo in più avrebbe cambiato le cose. Ma tutto questo non conta, perchè questa sconfitta, corta e di misura, in realtà è uno dei casi strani del rugby. Perchè è il rossoblù Dogliani che fa 3/5 al piede, il suo opposto Lyle 4/4, ma c’è anche la prima meta presa su un errore banale in difesa ed un altro paio di “casi” che, quando accadono, non ci pensi che proprio lì ti sei giocato la partita. Tutto lì, il resto è un Rovigo bello e presente, che dire?

In Finale ci va il Petrarca ed anche da queste parti ce la siamo goduta due volte… è ovvio !  Era il Derby d’Italia!

Nell’altra “semifinale”, l’intensità non è simile ma la passione si. Il Valorugby gioca la miglior partita della stagione che, se dovessimo basarci solo su questa, dovremmo dire che Viadana, mah… proprio in Finale … anche no. Perchè Reggio Emilia blocca gli avversari in difesa, non lascia il punto di incontro alla loro mercè, come era capitato in passato, mette giù una mischia vincente, gioca al piede con superiore efficiacia, si dimostra più competitivo in terza linea e copre bene il campo. Poi passa Sauze, il terribile giallonero, passa una volta sola, basta quella. Perchè è li che cambia tutto. Ed il Viadana porta a casa la Finale perchè è tutto l’anno che gioca così! Nel rugby non è mai solo una partita.

Eppure Ledesma al piede aveva un 4/4 contro il viadanese Rover Farias a 3/4, però è Ledesma che buca il drop finale. Viadana va così in Finale, per quel buco del dieci emiliano, insomma, non ce ne voglia il super-staff giallonero, ma hanno vinto il viaggio a Parma del 2 giugno più che per una cosa fatta da loro ma per quella cosa in meno fatta dagli avversari.

Adesso Viadana va a coronare il suo sogno, la Finale del 2 giugno. Un fremito corre lungo la sponda mantovana del Po che ha vinto lo scudetto del rugby nella stagione 2000/2001 dopo una battaglia finale giocata proprio al Battaglini di Rovigo (oltre 6000 spettatori) contro il Calvisano (ancora in versione mezza milanese) per 19 – 12. Era il Viadana del “Sei Nazioni”, con lui c’erano Robertson, Persico Dellapè, ed un certo Dolcetto e poi, guarda un po’, Mr. Jimenez ! E Casper Steyn?

Non abbiamo dubbi che per la Finale 2024 il magico trio giallonero Arletti-Gamboa-Pavan metterà in campo esattamente quel Viadana, lo spirito indomito di vittoria sarà lo stesso. I numeri per farlo ci sono.

Il Valorugby? Meglio di così non poteva andare, uscire con una partita di gran figura e di super livello what else? Oppure peggio di così non poteva andare, accorgersi all ‘ultimo match di essere forti, ma davvero tanto, wow che colpo!

Insomma è stato un grande epilogo di campionato. Il rugby italiano ha vinto un’altra volta. 

 

 

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