Rompere il placcaggio, gestire il breakdown, facilissimo da scrivere, molto meno da realizzare, specialmente se davanti ci sono le due montagne di forza e passione che sono Viadana e Petrarca.
Però quando chiedono come si potrebbe vincere la prossima Finale di Serie A Elite (Parma Stadio Lanfranchi ore 17.30 – Diretta RAI2 e DAZN) girano per la mente quelle due fasi anche perchè, diciamolo, sono le due chiavi che hanno portato qui le due contendenti.
Entrambe hanno avuto un competitor che su quelle cose fa “testo”: Rovigo. Viadana ha sempre perso con Rovigo in regular season proprio per mancanza di cura di una di queste fasi, è stato il chiavistello che aveva permesso ai rossoblù di incastrare gli uomini di Pavan, entrambe le volte. Viadana invece non ha mai perso con il Petrarca, stessa lettura.
Sul Petrarca in entrambi i casi il punto di incontro è stato determinante, per i gialloneri, ad esempio, molto più delle corse dell’ottimo Sauze (che li ha portati in finale con il super-metone contro il Valorugby) poterono i vari Locatelli. Sarà allora questa la formula della finale? Se il Petrarca vuole passare l’esame ed alzare lo scettro questò dovrebbe essere il miglior viatico, ovvero superare quello che non gli è riuscito nelle partite precedenti con i gialloneri.
Rompere il placcaggio o aggirarlo. Perchè ci sono davanti due difese molto forti, nei play-off il Petrarca ha fatto vedere una preziosa predisposizione al gioco verticale, spostare l’asse e giocare l’asse, due movimenti che hanno portato i padovani a Parma.
Però che bello aggirarle queste difese, una tendenza che, per quel che si è visto fino a qui è più viadanese che non petrarchina. I gialloneri hanno uomini veloci che sanno aprire e giocare, la squadra lo fa per vocazione, perchè ha come idea di gioco la corresponsabilità mischia-trequarti. Il Petrarca è diverso, gestisce e conquista con i primi otto e poi, semmai, ma lo ha fatto davvero solo nei play-off, gioca al largo o ingaggia centralmente le gazzelle veloci.
Ma che bello stare qui a cercare di leggere la prossima Finale guardando indietro, guardando ad un campionato davvero bello, che ha divertito ma soprattutto ha saputo essere anche sorprendente. Speriamo lo sia fino alla fine e si diverta a smentire tutte queste previsioni.
Dicono che le finali sono da sempre una questione di mischia e nervi saldi, ma in verità sono prima di tutto una questione di testa, una condizione di emotività gestita e di pura consapevolezza dell’evento e dell’obiettivo possono regalare la vittoria anche allo sfavorito, perchè una finale è sempre una finale. Il top di ogni sportivo.
Come sarà la finale? Beh…il miglior pronostico? Questo: alla fine sarà una sorpresa. Forza rugby italiano. Ci vediamo lì.