Forse adesso il quadro è completo, si è candidato anche Andrea Duodo alla Presidenza FIR che, dopo quella di Massimo Giovannelli e la richiesta di riconferma nel ruolo dell’attuale Presidente, è la terza e tutti dicono anche ultima proposta al popolo ovale. Ma non ci scommetterei, ci sono in giro persone che ci tengono a garantirsi spazi in cambio di peso politico, mah chissà.
Avremo tempo per presentare i candidati e guardare alla tornata elettorale, si voterà fra ottobre e marzo del ’25, per ora prendiamo atto che, forse, per qualcuno non è mai finita quella precedente e sarebbe bello chiuderla. L’attuale Presidente Innocenti infatti svolse tutta la sua campagna elettorale in compagnia di Massimo Giovannelli, suo grande sostenitore ed organizzatore, finita la campagna cambiò tutto. Entro pochi mesi Giovannelli era su barricata opposta, avversario giurato del suo ex-candidato ed Innocenti aveva iniziata la paziente opera di disattendere uno ad uno i punti del suo progrmma elettorale.
Si insomma fu una corsa inutile (anche da queste parti si sentiamo un po’ responsabili), doveva cambiare tutto e cambiarono solo pochi nomi, la FIR non è mai stata così estremisticamente uguale a ieri, questo ha fatto Innocenti.
La precedente campagna elettorale si è quindi rivelata la più inutile ed infatti ancora di quella si sta parlando in giro. Innocenti non ha mai smesso un atteggiamento “elettorale” e propagandistico, Giovannelli ha iniziato tre anni fa una marcia verso questo nuovo appuntamento elettorale. L’uomo “nuovo”, che non possiamo certo trascinare direttamente in questo tourbillon di rigurtiti elettorali permanenti, è Andrea Duodo, ma non è lo stesso per i suoi compagni di cordata.
Perchè la candidatura del Duodo nasce da una proposta di due ex-avversari fra loro: da una parte Roberto Zanovello che fu sostegno, durante l’Assemblea Federale, dell’accordo fra il suo candidato (Poggiali) ed Innocenti, a favore di quest’ultimo, dall’altra parte c’è colui che invece si candidò contro Innocenti, ovvero Paolo Vaccari, che era in lizza per rappresentare la continuità con la Presidenza allora uscente (lo scomparso Alfredo Gavazzi che oggi ci guarda e sorride da lassù dicendo “ve l’avevo detto io”) .
Ci si immagina ad oggi lo sconcerto di Paolo Vaccari che negli anni ha scoperto che Innocenti lo ha battuto alla grande in fatto di “continuità” con il passato, fedele alla linea, l’attuale Presidente è stato un vero pasdaran.
Insomma tutte le candidature nascono in un panorama alquanto confuso, mischiato e rimischiato, con troppi personalismi (il Presidente ne è un campione ma neppure gli altri scherzano…. di Duodo in effetti ancora non si sa) e troppi proclami ancora molto politici, troppi concetti di principio. Il tempo per approfondire comunque c’è.
Il tema allora è come fare in modo che questa tornata elettorale sia diversa, non ripeta i magici errori della precedente, porti dei risultati, quelli che hanno votato i club e non quelli che “altri” preferiscono.
Per questo è il caso di far suonare la campanella: la ricreazione è finita, ora si fa sul serio.
La campanella suona per il Presidente, è tempo di scendere dal trono e confrontarsi con il vasto malumore che rende ad oggi molto incerta una sua rielezione, suona per gli altri due candidati, che sappiano che non ci basteranno le promesse, vogliamo sapre il “come” si faranno le cose. Ci siamo già sbagliati una volta si tenta di non ricascarci.
La campanella suona per i Club, le diverse categorie ovali, quelli che votano, quelli che determinano il futuro di tutto il movimento, si attrezzino con quel minimo di maturità che li aiuti a portarsi al centro della scena e non spettatori di una incoronazione. I Club dovrebbero garantirsi, con il loro voto, prima un programma di lavoro e dopo un Presidente.
Una campanella dovremmo suonarla ai candidati consiglieri: non va eletto ancora un Re assoluto ed incontrollabile, dominatore di un Consiglio Federale assertivo.
Il Consiglio Federale sia composto da protagonisti del proprio ruolo e non tifosi del Presidente. Già, che idea ! E se la campanella suonasse davvero per questo? Dovrebbero essere votati Consiglieri capaci ed utili alle politiche del movimento, prima che sponsor di un candidato.
E allora la campanella suoni prima di tutto per i candidati consiglieri, vadano anche loro in giro a far campagna, per farsi eleggre, diventino espressione prima di tutto delle loro idee per il movimento ovale, una volta eletti ne diventaranno i veri garanti. Lo sviluppo e la rinascita di tutto il nostro movimento sportivo ci sta troppo a cuore per non blindarla meglio e di più di come fino ad oggi abbiamo invece blindato solo i Presidenti eletti.
Parte così, con questa premessa ineludibile il cimentarsi di “Il Nero Il Rugby” nel prossimo appuntamento elettivo del nostro mondo ovale. Perchè anche da qui si vuole cercare di fare meglio della scorsa volta. Forza rugby italiano.