“Già dobbiamo evidenziare con dispiacere quanto risulta confrontando la tabella voti allegata alla convocazione dell’Assemblea con quella delle elezioni 2021: oltre cento club (il 20% degli affiliati) hanno perso il diritto di voto che significa che non hanno fatto attività ufficiale in questi anni; i voti esprimibili sono un 30% in meno di quelli del 2021, ovvero c’è stata una diminuzione del 30% di squadre iscritte ai campionati. Sono numeri (non opinioni) che dimostrano le difficoltà dei club… “
Chi lo scrive è Andrea Duodo, candidato alla Presidenza Federale per le elezioni che si terranno prestissimo, il 15 settembre, quello che Duodo racconta in questa sua dichiarazione è un dato oggettivo. La realtà.
Per quanto ci riguarda, questi numeri sono la dimostrazione palese che quanto andiamo qui scrivendo da tempo, sulla gestione di Marzio Innocenti ed il suo approccio distruttivo verso il territorio ed i Club, non era una invenzione.
Quella dei numeri è una tegola pesante sul capo dell’ambiziosissimo attuale Presidente FIR, perchè oltre a quelli appena visti ci sono anche quelli realtivi alla pesantissima perdita del Bilancio Consuntivo 2023 pari a € 9.335.341,96, una vera bomba perchè, se si fa la somma con altre le altre perdite della sua gestione, il buco arriva troppo vicino ai venti milioni.
E’ il fallimento operativo di una gestione, quella di Innocenti, che, prima che per i numeri, non è piaciuta perchè ha tradito tutti i propositi per i quali era stata eletta ma, se quel comportamento provoca solo antipatia e sdegno, ora si aggiungano queste evidenze contabili, una cosa grave che denota come il rugby italiano, negli ultimi tre anni, sia stato distrutto.
Della gestione Innocenti in giro si raccontano più che altro di sprechi, come gli stipendi da favola, anche negli staff minori contigui al mondo azzurro, fino alla pletora di consulenti di cui questa Federazione si è dotata. Anche da qui il buco di Bilancio dove spesso si confonde la parola “investimenti” con la ben più realistica “spesa”.
In Italia ormai non c’è quasi più nessuno, salvo la pletora di cui sopra, che pensa davvero Marzio Innocenti sia stato un buon Presidente per il nostro rugby, ma questo non significa che non possa venire comunque rieletto per un ulteriore mandato.
Perchè la vera sfida è che uno fra i candidati sia oggi in grado di convincere i Club di saper/poter guidare questo nostro movimento sportivo che versa in questa situazione così difficile. Se le alternative all’attuale Presidente non sapranno dimostrare questo, allora va da se che i Club preferiranno tenersi Innocenti del quale almeno già conoscono i difetti ed i modi per provare a contenerlo (si dice in giro che il più efficace sia l’ossequio).
E’ l’ultima candidatura arrivata nella competizione federale, quella di Andrea Duodo, quella che pare aver spostato tutti gli equilibri, non ce ne voglia Massimo Giovanelli il quale ha motivazioni forti e sicuramente un buon programma ma anche un peccato originale ingombrante.
Questa forza di Andrea Duodo, questa sua capacità di essere competente e presente in tutti i temi federali, ha indotto il gruppo innocentista, fa un po’ ridere chiamare così dei “colpevoli”, a tagliare le ali ai tempi, convocando l’assemblea prestissimo, a metà settembre, prima che il competitor dell’attuale Presidente andasse troppo in giro a conoscere gente, raccontare e stringere mani.
Il gruppo innocentista ha deciso poi di convocarla a Bologna per fare una assemblea super-nordista, sperando che gli arrabbiatissimi presidenti delle Società del sud, quelle ancora vive, desistano da un viaggio così pesante e costoso.
Il tema oggi quindi non è quello di sfogliare la proverbiale margherita, ma è quello di pesare l’alternativa, verificare davvero se un altro sistema di gestione, legato alla nostra penisola, al suo sviluppo sportivo, alla sua voglia di fare rugby, sia ancora possibile, dopo la rasoiata elitaria e verticistica di Marzio Innocenti.
Se questa alternativa sarà davvero possibile è facile che il sedici settembre sia una giornata nuova per il nostro rugby e che, dopo tanto citare la parola “cambiamento” questa sia la volta buona.
Il 15 settembre è però davvero vicino. Allora anche io accetto la sfida.
Così anche questo spazio web, così incline ad abbassare le saracinesche nel mese di luglio e chiudere i battenti nel mese di Agosto, rinuncia a queste opzioni vacanziere e continua a scrivere, a commentare ed ospitare commenti. E poi chissà cosa altro potrebbe nascere….
Inizia oggi la ricerca della alternativa, se ci sarà spazio e ci convincerà come possibile qui lo troverete scritto, con la solita schiettezza, restiamo in contatto. Forza rugby italiano.