Le Società di Serie A Elite stanno costruendo la loro prossima stagione e, mai come quest’anno, ci sono dei segnali di rallentamento, di intelligente cautela.
Ci sono due fattori che sicuramente stanno influenzando la costruzione delle rose e dell’organizzazione delle Società di Serie A Elite, vediamioli.
Il primo è senz’altro il fatto che il prossimo sarà un anno di transizione. La Lega Rugby Italiana, che “lega” tutti questi Club, si ripropone di aprire da ora una stagione di confronto e negoziazione con la FIR al fine gestire, lei direttamente, il prossimo campionato 2025/2026. Chiaro che per le Società sia ora quello il vero obiettivo, è sul prossimo campionato che, per loro, è meglio puntare, anche a livello di investimenti.
Il secondo fattore è l’incognita delle elezioni federali, specialmente su chi sarà il nuovo Presidente. Dovesse passare Andrea Duodo, ma anche Giovanelli, la nuova Federazione sarebbe maggiormente concentrata sui club, darebbe loro centralità, li guarderebbe come fattore di crescita, rendendo quindi gli stessi club più inclini, in qualsiasi categoria, ad investire nel futuro risorse e soprattutto energie. Restasse Marzio Innocenti la centralità di tutto il sistema, il punto di crescita, anche degli investimenti, rimarrebbe la stessa Federazione che continuerebbe a centrare su di se ogni iniziativa (incluso tutto lo sviluppo giovanile) ed ogni singolo “euro”. Come del resto è stato fino ad ora.
Così la Serie A Elite sta prendendo forma timidamente, dandosi tempo, le belle novità certo non mancano. Vediamo ora, un club alla volta, che impressioni si ricavano dal loro rinnovo delle rose e della organizzazione sportiva.
Partiamo dai Campioni d’Italia del Petrarca che sono, almeno per quel che si è visto fino ad ora, in palese contenimento. La qualità rimane alta ma i “numeri” meno importanti (anche l’area Coach è ridotta). Non è un passo indietro ma sicuramente un aggiornamento del budget. Per la rosa la novità che piace di più è il nuovo mediano di apertura, l’italo-australiano Daniel Donato, classe 97, un passato nel League, viene dalla Lazio, è polivalente. Ma c’è anche l’arrivo del Under20 Sergio Pelliccioli, pilone classe 2005.
Viadana ha già un assetto forte, inserisce qualche giovane e si gioca la carta del gruppo esistente. Scelta logica dopo il bellissimo approdo alla finale dello scorso campionato con un team che può puntare ancora in alto nella prossima stagione senza grandi movimenti perchè non è certo un fine-ciclo. L’arrivo top nella rosa è ovviamente un italo-argentino (ma guarda un po’….) : Gianfranco Savino , utility-back, classe 99, arriva dal campionato spagnolo.
Rovigo non dà l’idea di aver contratto il suo impegno, tutt’altro. Sul piano tecnico Davide Giazzon adesso è Head Coach, ottimo viatico anche se da queste parti piace tantissimo la coppia che lo affianca: Joe Van Niekerk e Stefan Basson. La nuova rosa guarda ai giovani (caratteristica tipica di tutta la Elite quest’anno), alla Under20 ed alla conferma del sodalizio con Verona (Belloni torna a casa da campione). La cosa che fa tremare i cuori rossblù è però il nuovo centro (che ce ne era tanto bisogno) Ethan Derek Fisher, 23 anni, sudafricano dell’estemo nord del Transvall, una roccia.
Due club che hanno fatto faville in termini di ricostruzione e crescita, anche qualitativa della rosa: Vicenza e Mogliano. A leggere la loro lista giocatori li si immagina negli spazi alti della classifica il prossimo anno.
Vicenza ha investito moltissimo, la Società si è posizionata in ottica Elite. E’ andata a fondo anche a livello di staff, sarà Ian Mc Kinley a gestire i “veloci”, quasi una ventina i nuovi arrivi fra i quali brilla la triade ex-petrarchina Panunzi-Capraro-Vunisa (si lui, Samuel), c’è Zago ex-cremisi ed il ritorno in Italia di Cherif Traorè.
Mogliano sfrutta la “vicinanza” con Treviso, la sua nuova triade infatti è tutta marcata Benetton: Pettinelli-Lazzaroni-Padovani: roba da brividi. Ma attenti a dirlo perchè se diciamo che il Mogliano è “figlio” del Benetton quelli del Terraglio si arrabbiano.
Le ricomposizioni di Lazio e Lyons sembrano avere il minimo comune denominatore della “ricerca del talento”.
Il Coach della Lazio De Angelis ha anche lui una sua nuova triade, viene tutta dalla toscana Prato: Morelli-Pesucci-Zucconi. Ma guardate bene la progressione di questa triade. Il primo, Morelli (2002) è un ragazzo del vivaio pratese Gispi, azzurro-seven, da parecchio in A con i Cavalieri, ora sale, il secondo Lorenzo Pesucci è una promessa di categoria, classe 2004, grossetano, ha giocato sulla costa toscana poi i Cavalieri, ora nel primo XV d’Italia. Cesare Zucconi invece è un azzurro Under20 del 2004 arrivato al vertice. L’asse Roma-Prato.
I Lyons hanno rilasciato molti dei loro nel corso dell’estate, una diaspora, ora si giocano un organico di “scoperta”, la cosa dà l’idea di essere molto interessante sul piano del risultato, in pratica i piacentini puntano sul loro staff tecnico Urdaneta e Paoletti. Dei Lyons qui piace molto l’inserimento di Tiziano Pasini, classe 2005, trequarti alto e veloce; qui piace inoltre moltissimo l’arrivo a Piacenza di un pilone sinistro di 23 anni, davvero di grandi capacità, Andrea Libero, arriva dalla cadetta petrarchina, prontissimo per la Elite. Il colpaccio Lyons rimane però il fatto che nessuno è riuscito a portarsi via un certo Francisco Minervino, top.
Le Fiamme Oro hanno chiuso il bando di gara (loro dicono di fare cosi) con molti nomi nuovi, i più pressochè sconosciuti. Da segnalare la adesione-coinvolgimento-condivisione dei cremisi con il terriorio e con i club del Lazio. Questa cosa è più interessante di qualsiasi roster, le Fiamme Oro stanno guardando, non solo alla “categoria” a cui appartengono, ma anche al territorio e soprattutto ne vogliono essere interpreti. La loro convinta adesione al progetto Lega ed alcuni comunicati stampa meno istituzionali del solito, raccontano di un mondo cremisi forse più vicino alla realtà. Evviva.
Lunga, molto lunga la lista dei partenti da Colorno, per ora tutto dà a vedere sia un chiaro contenimento di budget, ma anche un reale cambio tecnico e di prospettiva per il club parmigiano. Infatti il clou da raccontare per i biancorossi è in panchina dove da quest’anno c’è Gonzalo Garcia con i suoi vice Edward Thrower e Oliviero Fabiani. Per il resto citiamo simpaticamente il sodalizio fra Colorno ed il sudamerica cileno, due gli arrivi di grido, entrambi appunto cileni: l’apertura Rodrigo Fernandez ed il pilone Vittorio Lastra Masotti. Nuovi orizzonti.
Quatti quatti e mogi mogi questi si sono fatti il cambio di categoria: bravo Valorugby!! Decisamente sottotraccia l’atteggiamento societario e di mercato dei granata emiliani (avranno scelto i colori sociali questa estate?). Staff molto ampio che affianca un giovane e confermato Head Coach come Marcello Violi, poi due colpacci di esperienza con l’arrivo di giocatori come Pierre Bruno e Paolo Pescetto entrambi usciti dalla Zebre. Da segnalare invece una gran cosa per il Valorugby, l’inaugurazione ufficiale della linea verde, il frutto di un lavoro importante degli ultimi anni per il club di Reggio Emilia che porta in Elite tre suoi ragazzi, oggi tutti anche azzurri: Elia Gherardi, Giorgio Luca Kakaliashvili e Tommaso Mussini. Chiusa così definitivamente per il Valorugby l’appartenenza alla categoria dei Club da ingaggio, ora entra invece a pieno titolo e gran merito nella categoria dei Club di vivaio. Congratulazioni vivissime, davvero.