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FIR E DINTORNI

PER ANDREA DUODO PRESIDENTE DEL NOSTRO RUGBY

E’ il metodo, quello mi ha convinto della proposta di Andrea Duodo, il fatto che abbia messo al centro un metodo.

Perchè una visione o un problema, può avere uguale soluzione che, se proposta da diverse persone, non da lo stesso risultato, non produce identico successo.

E’ sempre il metodo che cambia il risultato finale di ogni cosa.

Per questo motivo Andrea Duodo rappresenta una reale  opportunità di miglioramento per tutto il movimento, perchè non ci racconta solo la soluzione ma anche il metodo per gestirla. Ed è un metodo aperto, moderno, molto concreto, inclusivo, dinamico.

Per questo chi scrive ha deciso di appoggiare e chiedere di appoggiare Andrea Duodo nella sua corsa alla Presidenza della FIR.

Ovviamente anche il suo programma è piaciuto, risponde a quella necessità di mettere al centro del progetto Federale tutto il rugby italiano, e non solo un pezzettino privilegiato e dorato. Due i concetti chiave che abbiamo trovato nel programma di Andrea:  tutto il rugby italiano vale, tutto parte dai club.

Ma nella proposta del candidato trevigiano non c’è solo il fatto che alla base c’è un metodo perchè è anche la tipologia del metodo proposto che cambia tutto, i tre paradigmi proposti da Duodo sono infatti:  lavoro di squadra, competenza, condivisione.

Lavoro di squadra. Perchè una vera leadership personale e di progetto non cammina da sola, non più; semmai vive delle capacità dei molti che vi aderiscono, collaborano con il leader, si impegnano personalmente ed anche autonomamente nella organizzazione, nella realizzazione operativa, nella verifica di risultato, nelle gestione degli scostamenti.

Solo un lavoro di squadra può dare questo. Più rugby di così !!

Competenza. Perchè il gestore di una macchina complessa e costosa (decisamente troppo costosa) come la FIR deve sapersi muovere nei meccanismi tecnici della sua organizzazione. E questo vale per tutta la squadra, nessuno escluso.

Condivisione. Perchè sono il movimento e la sua crescita il vero obiettivo ed al movimento si deve rispondere.

Su questo punto dispiace dovervi far notare come l’attuale Presidente abbia dimostrato molto spesso di voler rispondere di quello che faceva solo a se stesso. Non dovrà più essere così.

Anche per questo l’Assemblea Federale della prossima domenica non è semplicemente chiamata ad un  cambio di Presidente in FIR; fosse così basso e greve l’obiettivo, allora molti si sentirebbero giustificati a tenersi quello che c’è, per quanto scellerata sia stata la sua gestione.

La realtà è che non ci serve un altro solitario show-man al comando, non ci serve un Re del rugby, non ci serve, come è parso spesso essere l’attuale Presidente, un despota imperativo e assolutista e/o, a seconda del contesto, un benevolo dispensatore di “cortesie” federali.

Il rugby italiano, più che mai adesso, con un Bilancio economico e patrimoniale in condizioni penose, intere zone desertificate, i Club in grave difficoltà ed un calo di giocatori, ha bisogno di una gestione vera, moderna e dinamica ma anche sicuramente corale, aperta e soprattutto che metta al centro il rugby italiano. Non le ambizioni personali.

Nel programma di Andrea Duodo ci sono idee molto “italiane” ed anche molto innovative, c’è un metodo capace di moltiplicare i risultati ed unire il movimento e c’è tutta la nostra passione ovale. Diamogli la nostra fiducia.

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