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FIR E DINTORNI

IL RUGBY ITALIANO C’E’. TUTTI INSIEME.

La sala è stipata ed Andrea Duodo comincia così:” Sono molto contento di essere qui, credo e crediamo molto nel rugby italiano e nei rapporti che avremo con le Società. Questo è un momento di riconciliazione con il movimento“. Non è successo ancora niente ma è già cambiato tutto.

Le parole del nuovo Presidente Federale spengono ogni ricordo del passato, triste ed a tratti violento, siamo alla presentazione della nuova stagione del massimo Campionato italiano, la Serie A Elite, a Padova, nella bella ma per l’occasione piovosa cornice degli Impianti sportivi dei Campioni d’Italia del Petrarca. Sono passati solo una ventina di giorni dalla elezione di Duodo e della sua squadra che in parte è anche presente fisicamente ma tutta è presente attraverso quel plurale al verbo credere con il quale Duodo marca l’inzio del suo primo intervento, nella sua prima conferenza stampa da Presidente.

Al fianco del Presidente Federale c’è Giulio Arletti, accento del Po viadanese difficilmente mascherabile, ma non ha la giacca giallonera  bensì quella di rappresentanza della Lega Italiana Rugby. FIR e Lega fianco a fianco, un quadro che dice tanto, anche se tutti e due poi avessero fatto silenzio già così era cambiato tutto.

Arletti è trasparente e concreto e non fa sconti, prima di tutto a se stesso e parte ammettendo la arretratezza del sistema dei Club, racconta la Lega come lo strumento per crescere, per tutti i campionati, non solo la Elite, scandisce per i Club le parole chiave “comunicare, condividere“,  guarda al Campionato di Elite che si sta presentando con una fiducia moderna, proiettata nel futuro, il campionato dovrà essere un prodotto perchè  “vendibile, divertente, educativo“. E’ un progrmma per il futuro ed è anche un calcio negli stinchi al’ex Direttore del Campionato, Marco Aloi, soprannnominato da alcuni “Ghost” per la sua costosa assenza degli anni trascorsi. Un pezzo di tristezza in meno.

Andrea Duodo non ci sta alla cancellazione del TMO dalla Elite e, di conseguenza, alla visibilità, anche via streaming, di tutti i match della Elite; la precedente gestione ci aveva tirato una riga sopra ma l’annuncio ora è potente: FIR e Lega stanno lavorando per ripristinare il tutto, forse già dalla terza giornata di questa stagione. Un pezzo di violenza cancellato.

Dobbiamo cambiare narrazione, non solo vittorie ma anche storicità, raccontare le storie del nostro rugby“, Duodo ha le idee chiare anche sul posizionamento della Elite, l’Azzurro davanti a tutto con le franchigie e poi, a fianco, il rugby italiano. Accanto a lui il Direttore Tecnico FIR Daniele Pacini fa segno positivo con la testa, gli anni prima aveva fatto lo stesso cenno quando era stato detto il contrario. E’ forse l’unica nota stonata.

E’ partito il nuovo corso federale, la Federazione è a fianco dei Club, azionisti di maggioranza l’uno dell’altro, come sottolinea un ispirato Arletti, per un attimo tutto è bello, il cielo terso, la armonia evidente. Per qualche ora scompare dalla vista quello che nei corridoi si sa bene, le condizioni economiche in cui è stata lasciata la FIR dalla precedente gestione sono drammatiche, in questi giorni ai numeri di passivo già conosciuti, una valanga di milionate, forse diciassette ma solo fino a ieri, perchè se ne è aggiunta in questi giorni l’evidenza di altri due, non fanno ben sperare per gli investimenti da fare sul territorio.

A noi qui resta la curiosità di sapere dove sono tutti questi soldi, forse è il Direttore Musiani che ce lo deve raccontare, visto che, se è l’ex Presidente che li ha spesi, lui li ha firmati lui uno per uno; di certo il ricorso proprio di Marzio Innocenti contro la elezione di Duodo non fermerà nè quella elezione, regolarissima,  nè l’analisi puntuale di quei conti. Eccola l’altra nota stonata.

Niente però può davvero inquinare il clima di questo incontro a Padova, si è respirata aria di rugby alla presentazione del Campionato di Elite, si è avuta l’impressione di far parte di una comunità sportiva. Tutti insieme, con  le nostre idee, le nostre distanze, tutte insieme anche quelle. Buon lavoro a tutti e forza rugby italiano. 

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