Foto : Le tre Nations dei TM azzurri dipinte nella tradizione dei loro costumi al femminile
Si è aperta la corsa ai Test Match autunnali che recentemente hanno avuto anche una loro intestazione più fascinosa ovvero “Autumn Nations Series” che viene accompagnato dal nome dello sponsor che non abbiamo problemi a citare: Vittoria Assicurazioni.
Si diceva della corsa, soprattutto mediatica, per circoscrivere ed eleggere al cielo i tre eventi del mese di Novembre che riguarderanno gli Azzurri di Gonzalo Quesada: l’Italia sfiderà a Udine l’Argentina sabato 9 novembre, il 17 novembre a Genova la Georgia per una rivincita da dita incrociate, ultimo appuntamento il 23 novembre in orario da prima serata contro gli All Blacks allo stadio torinese della Juventus (che da queste parti la location non l’abbiamo presa benissimo, anzi proprio male, vediamo un po’ fra voi chi, con un sorriso, capisce il perchè).
Tre sfide appassionati ma per nulla decisive, tre sfide che molti cercano di caricare di un pathos che invece non hanno. Forse quella con la Georgia ha un suo perchè profondo, che se perdiamo ancora con quelli del Caucaso poi chi li tiene i nostri “fraterni” amici del Board del Sei Nazioni? Me li vedo già gli inglesi zompettare fra i loro buchi di bilancio chiedendo una revisione del torneo perchè L’Italia di qui e l’Italia di là.
Per il resto chi li tiene gli Argentini forti di un ottimo “The Championship” o i neozelandesi che troppo spesso in passato ci hanno accartocciato e mangiati vivi in venti minuti. Speriamo arrivino in Italia stanchi ed un po’ vacanzieri che magari, chissà… io vorrei, non vorrei, ma se vuoi
Quanto vincerà l’Italia? Probabile una su tre , magari con la Georgia, decisamente meno probabile due perchè l’Argentina anche se non fosse in giornata è sempre diverse spanne sopra, altamente improbabile al limite del fantascientifico vincere con gli All Blacks. Però la palla è ovale.
Le grancasse mediatiche spingono i tre Test Match ma in realtà ha ragione Head Coach Quesada quando di questi incontri dice solo che :” Abbiamo di fronte una nuova opportunità di crescita, di sviluppo del cammino che abbiamo intrapreso dall’inizio dell’anno con il Sei Nazioni”. Nulla di più, una tappa, un passaggio, una verifica dopo un giro estivo nel Pacifico tutt’altro che entusiasmante. Però anche lì c’erano una montagna di attenuanti e non faceva testo.
Da queste parti non si attribuisce ai prossimi Test Match degli Azzurri alcuna valenza tecnica, perfettamente in linea con le parole di Quesada il quale sa benissimo che non potrà fare lo stesso ragionamento al prossimo Sei Nazioni. Tutti aspettiamo il suo lavoro lì, nella prossima tornata del meraviglioso torneo europeo, da lì non si scappa. Li si daranno i primi voti.
Intanto Quesada una discontinuità rispetto al passato l’ha subito dimostrata aprendo le porte ai giocatori del massimo campionato italiano, la Serie A Elite. Dopo aver ricordato che in fondo:” Il mio lavoro è selezionare i migliori giocatori italiani“. ha esibito un sano realismo ricordando che:” I giocatori che sono titolari tutti i weekend in Top 14, Premiership e nelle franchigie si possono confrontare ogni settimana col livello più alto possibile, ma la Serie A Elite resta un campionato importante per il movimento e di cui vedo tutte le partite, per cui posso dire quello che penso senza alcun problema: ci sono giocatori vicinissimi al livello delle franchigie e altri che sono lontanissimi ed è un miracolo che giochino in Serie A Elite, la verità è questa“. Tutta la verità, nient’altro che al verità perchè in effetti è così.
Su questo tema la chiosa del Head Coach Azzurro è stata”disruptive” quando ha poi detto:”Non guardo se uno gioca al Tolosa o al Valorugby: se vediamo che ha qualità lo chiamiamo“.
Queste ultime dichiariazioni ad alcuni potranno suonare solo come una apertura alla Serie A Elite, una forma di accomodamento nel nuovo corso della FIR ed invece sarebbe da ingenui pensare sia solo così. Quesada è argentino, conosce la forza dei Club e del sistema che possono generare se messi nelle condizioni, tutto il rugby del suo paese si basa su quello.
Con queste dichiarazioni il Coach argentino sta chiedendo gli venga allargata la base, ci sia possibilità di vedere, provare, selezionare, più giocatori. Non chiede solo un innalzamento del livello ma anche e soprattutto un allargamento del sistema. Cita direttamente la Serie A Elite e già questo è tutto un programma ma ci viene da pensare che anche la “seconda” franchigia deve essere tale e non, come adesso… .
Una bella responsabilità per la FIR e per i Club di vertice, una responsabilità che adesso devono dimostrare di saper/poter gestire, con i giusti tempi, ma senza vie di fuga.
Forza Azzurri, andiamo a goderci questi Test Match, ops…. che cadano le foglie brune, gialle , rosse ed arancioni …. Autumn Nations Series.