Quarto turno che si dimostra divertente, aggressivo e ricco di sorprese. Si può dire che la Serie A Elite si fregia di questa quarta giornata che ha regalato spessore tecnico in diversi campi e grande combattimento in tutti.
ROVIGO SONTUOSO. Sono venti minuti, dal decimo al trentesimo del primo tempo, Rovigo dilaga sul Valorugby dimostrando un livello tecnico inarrivabile per gli avversari in quel frangente; Rovigo si muove e gestisce con grandissima lucidità da veloce e sul punto, costruisce un parziale di venti a zero che vale il match. Poi mette giù una difesa pesante che porta al risultato finale. I rossoblù scoprono defintivamente di aver trovato la “guida sicura” Brandon Thomson, classe 95, sudafricano di Mpumalangai, ad uno stile impeccabile unisce una tecnica al piede e capacità di governo del gioco davvero unica; quando si fa attaccante poi fa davvero paura. Così ad un Rovigo corazzato davanti si aggiunge una vera mente lì in mezzo, quelli dall’altra parte del Po hanno trovato il loro Lyle. Ottimo Ferro fino a che sta dentro, poi si distinguono Moscardi, un eccellente Casado Sandri ed un giovane ma tutt’altro che incerto Belloni. Grande cosa questi rossoblù. …E IL VALORUGBY Ed ecco l’altra parte del match clou, quello che fa raccontare di una partita davvero bella. Perchè gli emiliani non mollano, dopo il parziale accusato si mettono a testa in giù e caricano gli avversari arrivando a sfiorare l’ìmpresa. Sono alcune imperfezioni tecniche e qualche scelta affrettata che impedisce ai granata di starci dentro fino in fondo e poi chissà se quel punto di incontro e quella mischia fossero state “amici” anche nel primo tempo… Pierre Bruno c’è, quando entra Tavuyara fa strage, Renton andava inserito prima, l’esperto Amenta e l’inossidabile Paolucci prendono prima le misure e poi lo spazio. Due giocatori di questo match che hanno fatto una partita buona ma che possono essere di più in futuro: Ledesma (Valorugby) e Lertora (Rovigo), sono pedine di un altro livello rispetto a quello visto.
VICENZA VA OLTRE Quelli di Cavinato superano un Mogliano che domina possesso e territorio per larga parte del match ma che si “suicida” ogni volta che esce in attacco. Guidati invece da un Carrìò in gran spolvero i biancorossi gestiscono con uno stile da primi della classe il match, mettono giù una ottima difesa, tengono sempre la concentrazione ed il pallino della partita, sanno uscire e quando lo fanno prendono punti, recuperano molti palloni, sono “pari” in ordinata, si permettono anche qualche preziosismo, sul punto di incontro sono durissimi. Piace molto Gelos schierato centro, fa una super-figura il mediano Panunzi, impressiona Vunisa che si fa tutti gli ottanta minuti e pesa moltissimo sul gioco, è Capraro che si procura qualche giochetto accattivante. Il Vicenza con questa partita dice a tutti, sopra e sotto di lui, che ha risorse per far preoccupare chiunque, ha teso la sua rete: vediamo chi ci casca. Andrea Cavinato sa come fare.
Il Petrarca visto contro il Colorno è un’altra cosa, gioco corale, velocità, sviluppo dello spazio alla mano, intersezione avanti/trequarti. Una dimostrazione che si può fare, si può vincere divertendo, giocando tutto il rugby e non solo una parte e che questi Neri lo sanno fare ed anche molto bene ! Una prova che è antitesi di quanto visto negli altri tre match, dunque che sia stato una eventualità o un vero aggiustamento? I migliori sono De Masi, Montilla ed un dinamico e preciso Citton, ma la segnalazione più importante va ad un certo Tebaldi, classe 87 ed ancora una volta ottanta minuti, tutti in campo e tutti di grande qualità. Colorno invece perde lo scranno dei top, si rifugia nei nomi che però sono ancora scollegati fra loro: il rugby non si gioca solo in quindici ma tutti insieme. Non mancano di qualità quelli di Garcia, mancano di visione e forse anche un po’ di fiducia in loro stessi. Sta di fatto che il loro problema ora si chiama sempre di più Fiamme Oro o Vicenza e sempre meno Viadana.
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E’ tempo di aggettivi, perchè la nostra Elite ha superato il quarto turno ed ormai qualcosa si può dire, ci sarà tempo per cambiare tutto ma i team si sono messi in campo ed il loro punto di partenza si è visto eccome.
VIADANA: sicuro. Sta dimostrando di governare bene le proprie capacità tecniche. Vederli in campo regala certezze, un senso di sicurezza appunto. Rispetto all’anno scorso sono cresciuti. Adesso chi li ferma?
ROVIGO: preparato. Ha giocato due match a Roma e non ha proprio convinto ma quando è arrivato il match clou, quello di Reggio Emilia, ha dimostrato che sa cosa fare e quando serve; quella mezz’ora di quel primo tempo resta nell’archivio di annata. Apparato molto tecnico di alta competenza con una stella sudafricana in mezzo.
PETRARCA: volubile. Buca l’unico impegno che conta (il Valorugby) e vederlo in campo le prime giornate desta sonnolenza e tremore (Lyons e Lazio). Con il Colorno cambia tutto e diventa pure divertente. Decisamente mutevole, in cerca dalla sua strada.
VALORUGBY favorito Ha il classico passo di chi aspetta di correre la distanza. Mette giù l’asso con il Petrarca ma perde di vista la partita con il Rovigo. In campo sono quadrati ma da “rodare”, i numeri però ci sono eccome, la guida tecnica ha una grande responsabilità.
FIAMME ORO incolore. Ci sono o ci fanno? Sta di fatto che i poliziotti iniziano il campionato in modo decisamente spento, senza personalità. Incolpevoli della sconfitta con Rovigo, inconsapevoli della vittoria con Mogliano. Buon lavoro.
COLORNO futuribile. L’organico c’è, a tutti i livelli, in campo e fuori, è stato fatto un passo indietro rispetto allo scorso anno e nei match si è visto tutto. Per ora c’è poco di entusiasmante ma nel futuro, in questa stagione, potrebbe darci grandi sorprese, c’è tutto perchè sia così. Altrimenti il sogno non tornerà più.
VICENZA motivato. Si sono messi in testa di giocarsela sempre e tutta, potrebbero arrivare a fine anno “corti di fiato” ma per ora hanno fatto solo bene. Le due vittorie sono ampie e meritate e soprattutto una diversa dall’altra: questo è un segnale importante. Il gruppo squadra è decisamente motivato, incentivato, molto tenace.
MOGLIANO sterile. In campo c’è gran qualità, tutto il resto manca. La saga dei propri errori brilla triste in ogni partita, la rosa dice vetta il gioco dice campo base. Emblematica la sconfitta con le Fiamme Oro. La buona produzione di linee di gioco non corrisponde agli elementi basici della disciplina e del gesto tecnico. Staremo a vedere.
LAZIO designato. Tutto quello che si è visto è il percorso di una vittima designata. Fanno punti in campo ma non per il tabellino finale, il problema è lì. L’unica cosa che della Lazio si è davvero sicuri però è la enorme capacità di reazione e di risposta nello sprint finale.
LYONS sconosciuto. Sta senza punti eppure un gioco ce l’ha, ha cambiato quasi tutta la squadra in estate, non ha una sua identità ma solo una unione di caratteristiche e competenze. Un grosso lavoro mettere tutto questo “ignoto” insieme, ci vuole tempo, speriamo basti quello che c’è. Per loro contano alcuni scontri diretti.
IV Turno Serie A Elite
Rugby Petrarca v HBS Colorno, 36-15 (5-0)
Sitav R. Lyons, v Rugby Viadana 1970, 14-26 (0-5)
Fiamme Oro Rugby v Pol. Lazio Rugby 1927, 48-24 (5-0)
Rangers Vicenza v Mogliano Veneto Rugby, 27-8 (4-0)
Valorugby Emilia v Femi-CZ R. Rovigo, 17-26 (0-4)
Classifica parziale: Rugby Viadana 1970 20; Femi-CZ Rovigo 18; Petrarca Rugby 16; Valorugby Emilia 14; Fiamme Oro Rugby 11; HBS Colorno 9; Rangers Vicenza 8; Mogliano Veneto Rugby 1; Lazio Rugby 1927 e Sitav Lyons 0