Da qui a pochissimo il Consiglio Federale varerà le prime importanti decisioni riguardanti assetto organizzativo e modello di gestione del rugby anche in campo, non si sa se arriveranno tutte le decisioni possibili, si capisce però che il modo di lavorare di questa nuova Presidenza non prevede il tutto e subito ma l’affiancamento delle decisioni operative al confronto interno ed alle reali possibilità economiche. Quello che dopo queste prime decisioni ci mancherà nella conta delle sedie forse sarà stato rimandato per questi motivi.
In questo quadro si inseriscono i tre passaggi più attesi, almeno da queste parti, che verranno varati dal Consiglio Federale: la Direzione Tecnica della FIR, il destino delle Zebre, il riconoscimento della Lega Italiana Rugby. Vediamoli uno alla volta, sperando saranno tre decisioni compatibili l’una con l’altra.
LA DIREZIONE TECNICA Abbiamo già detto del potenziale ritorno di Franco Ascione in qualche modo in sella al cavallo federale (leggi qui), dovesse accadere una cosa del genere invece dello “ieri” saremo “all’altro ieri” ma non è solo questo il punto.
Ascione è stato il nemico numero uno dei campionati, sotto di lui abbiamo costruito finte franchigie e accademie super-invasive, abbiamo svuotato il rugby ed i territori di risorse di ogni ordine e grado, abbiamo creato la Federazione monstre che ci ritroviamo adesso senza alcun risultato di crescita. E senza vittorie. Tutto questo è decisamente incompatibile con tutto il nuovo corso federale. La curiosità su come faranno ad inserire una cosa del genere nell’attuale contesto FIR è fortissima, speriamo sia una magia buona e non come quella che distrusse Atlantide.
Poi c’è il tema dell’attuale Direttore, Daniele Pacini, che dire di lui, impossibile dire qualcosa, non riusciamo a ricordare abbastanza motivi per poterlo fortemente osteggiare o adulare, di fronte a così poco si prova un dolore nell’averlo citato, ci si sente cattivi. Abbiate pietà (….).
LA VORAGINE ZEBRE Il Consiglio Federale dovrebbe varare una richiesta pubblica di “manifestazione di interesse” per la acquisizione della posizione delle Zebre e la conseguente loro privatizzazione. Dispiace che questo passaggio sia più legato alla necessità federale di fare cassa, le Zebre sono una voragine di passività economiche, e molto meno alla consapevolezza del fallimento tecnico e sportivo di questo team. Quel che conta è il “risultato” dirà qualcuno, va bene lo accettiamo.
Questo “atto” del Consiglio dovrà far emergere coloro che si vorranno portarsi a casa fin dal prossimo giugno una squadra in URC. Parteciperà il gruppo padovano legato all’imprenditore Alessando Banzato? Le grandi capitali italiane faranno o no una mossa? Spunterà l’investitore straniero?
L’unica compatibilità richiesta qui è quella economica, salvare la cassa federale. Il fatto però che per farlo si possa dover massacrare il massimo campionato italiano è una eventualità possibile e incompatibile con il “nuovo corso” (o forse è compatibile con il ritorno di Ascione… lasciateci fare una risata dai).
RICONOSCERE LA LEGA Se il Consiglio Federale farà questo passo dovrà farlo un po’ al buio. La Lega guidata da Arletti e coordinata da Manghi sa cosa è ma non ha la più pallida idea di che campionato vuole. Le recenti decisioni di assoluta retroguardia, come quella sulle partite date non in diretta streraming e diffuse con cinque ore di ritardo, dimostrano che troppi lì dentro vivono nell’era di Marco Caco e che non è certo l’innovazione e la modernità il punto di partenza.
Se riconoscere la Lega per la FIR è un passaggio positivo, oltre che politically correct rispetto al quindici settembre scorso, affidarle qualcosa di più che le chiavi di uno spogliatoio dovrà essere oggetto di severe indagini. Ad oggi è palese che non sono all’altezza di un sistema davvero evoluto ma chissà, magari impegnandosi….. Una cosa dovrà essere chiara: Arletti & Co credono di avere davanti chissà quanti anni per fare certe modifiche (innovazioni) al campionato ma questo non è vero. Perchè il mondo corre e noi siamo già abbastanza indietro, sarebbe il caso di recuperare qualcosa e non di farci trovare in viaggio verso la Luna quando gli altri stanno già da un po’ su Marte.
Buon lavoro ma anche buona fortuna al Consiglio Federale. Si sapeva che sarebbe stato tutto difficile, la strada è impervia ma la partenza è stata buona. Forza dai.