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QUESTIONE D'ELITE

QUEL DERBY D’ITALIA CHE MERITA DI PIU’

Sarà il sesto turno del campionato Serie A Elite, ancora al vertice, sarà l’ultimo giorno di novembre, sarà Derby d’Italia, ancora neri contro rossoblù, sarà ancora Petrarca Vs Rovigo, sarà il derby n° 180, tanti sono stati da quella prima volta nel Campionato  1948/1949 che era a dieci squadre, come oggi.

In quel campionato c’erano davvero tutti. un campionato per tutti, c’era il Napoli, il Bologna. la Ginnastica Torino, ben due squadre di Milano, fra le quali l’Amatori che è tutt’oggi la squadra che ha vinto il maggior numero di campionati nazionali di rugby, la grande Rugby Roma bianconera, Parma. C’era persino la Giovinezza Trieste, squadra nata per rivendicare l’italianità di Trieste quando sembrava questa dovesse sedersi sotto il regime di Tito.

In quel 1948 c’era tanto rugby che oggi non c’è più , c’erano anche Petrarca e Rovigo, che ci sono ancora. Loro ci sono sempre state.

Così siamo arrivati al numero centottanta, fra alti e bassi; certamente per le due Società ma soprattutto, negli ultimi quindici anni, per il campionato, che ha inserito la peggior marcia indietro, non quella degli antichi fasti (che comunque non sarebbe chissà che pregio) ma quella verso il burrone più vicino. E la retromarcia funziona, anche quest’anno si rischia di darle una spintina indietro.

Non è una questione legata a chi va in campo, anche se sono sempre meno coloro che ci vanno sapendo davvero cosa è il Derby d’Italia e nutrendo davvero il sacro fuoco del Derby, ma più del suo pathos in generale, del pubblico, delle due Società.

Quello della “diminutio” a cui è soggetta questa fondamentale tradizione del nostro rugby è  un campanello d’allarme che suona forte, è giusto ricordare il suo suono inquietante, oggi che si è ricostituita la Lega Rugby, la quale dovrebbe avere in appuntamenti come questi uno dei suoi focus principali. Ma non ci risulta ne abbiano parlato nelle loro riunioni, eppure, caro Presidente di Lega Arletti, se non è rugby questo, di cosa state parlando?

Era il campionato Eccellenza 2012/2013 quando i due Club, al Derby n° 150,  misero in palio per la prima volta la Adige Cup, per la cronaca vinse Rovigo, da allora ad oggi solo dieci volte l’ha vinta il Petrarca (18 Rovigo, 2 pareggi ).

Ma quanti sanno davvero di questa coppa, creata a suggello di questa grande rivalità? La FIR ha costantemente fatto finta di non vederla, fece spallucce il  Presidente bresciano Alfredo Gavazzi, ancor più grave, al limite della sconcezza, che lo abbia poi fatto il Presidente Marzio Innocenti, che quel derby lo aveva giocato, cosa farà oggi il Presidente Andrea Duodo?

Il Derby centottanta avrà come cornice la piccola ed angusta dimensione del Campo 1 del bellissimo Centro Sportivo Memo Geremia. Bello come centro sportivo, meraviglioso in effetti, ma non come “stadio”. Perchè non c’è uno stadio.  Un evento come il Derby d’Italia meriterebbe una location degna del suo ruolo nel mondo del rugby italiano. Invece ci si accomoderà nella piccola tribunetta da poco più di mille posti del Campo 1, sarà ovviamente piena ma non sarà un successo.

Non lo sarà prima di tutto perchè il Petrarca ha inviato a Rovigo 250 biglietti, il mondo rossoblù, così ci è stato detto, potrebbe assorbirne almeno 800 ma forse sono molti molti di più, non lo sarà perchè in città ben pochi, oltre alla solita cerchia ed agli appassionati locali,  sapranno del super-match. Il coinvolgimento della Città è una cosa a cui la ex- Società dell’Antonianum non fa riferimento da moltissimo tempo. Lo sarà per la Diretta RAI ma le condizioni di cui si diceva sopra che messaggio manderanno al mondo sportivo che si collegherà e ci guarderà dallo schermo?

C’è tempo, da qui al trenta novembre, perchè cambi tutto, che le autorità guardino all’evento, che i partecipanti possano essere di più (molti anni fa al campo 1 fu montata una tribuna aggiuntiva sul lato opposto a quella esistente per aumentare la capienza) , che l’attenzione sia mediaticamente reale, ovvero che anche la Comunicaizone FIR faccia la sua parte. Da queste parti si spera che tutto questo possa accadere. Tantissimo.

Da qui a quel giorno potrebbe accadere di tutto, sarebbe bellissimo, sarebbe un segnale importante, ma non sarebbe nulla di strano o eccezionale, sarebbe quello che merita davvero il Derby d’Italia, la passione delle due rive dell’Adige, la Serie A Elite e tutto il rugby italiano.

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