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SERIE A ELITE

IL DERBY E’ GIALLO (IL RESTO E’ AL BUIO)

Man of the Match (Foto Marco Basso) 

Si chiude il sesto turno della nostra Serie A Elite, al centro il Derby d’Italia vinto giustamente da Rovigo ma dove il peggiore in campo, l’unico non adatto a starci, inadeguato, è stato l’arbitro Federico Vedovelli coadiuvato da due assistenti che hanno eseguito il gioco delle tre scimmiette.

Il resto del turno rispetta il cliqueè voluto dalla nuova Lega Rugby con la FIR: il buio.

Vediamo una cosa alla volta.

IL ROVIGO NON PERDE Alla sua prima da Head Coach nel Derby d’Italia brutta la prova di Davide Giazzon che sbaglia completamente il piano di gioco iniziale affidando al suo team uno sviluppo del match non solo perdente ma soprattutto che non era in grado di sostenere. Solo i cambi (del piano ed anche dei giocatori) nel secondo tempo rimettono in sesto i suoi, ma sono gli avversari che giocano quel tempo con uno e due giocatori in meno (nella terza meta rossoblù ne mancano forse quattro) a determinare la partita.

I rossoblù nel corso del match sono sotto in quasi tutte le fasi di gioco, maul, difesa, sviluppo dell’attacco, per non parlare del punto di incontro; giusto in “ordinata” riescono a pareggiare il conto ma alla storia del match anche su questa fase ci passa una meta dei loro avversari. Piovono cartellini gialli e falli agli avversari? Rovigo gioca su quelli e, nell’ultimo quarto d’ora, ovviamente passa.  Poco ma sufficiente per i punti in classifica. Va detto, “non sempre vincono i migliori”.

Rovigo però vince perchè ha dentro “il derby”, i suoi giocatori vogliono il derby prima della semplice partita, capiscono di essere sotto e cominciano a leggere la partita per tutto quello che li può dare. Tutto questo è sinonimo di un grande collettivo, di una capacità di visione dei singoli, di maturità e freddezza nel saper affrontare i momenti peggiori. Per questo Rovigo vince, per questo i rossoblù ora, dopo questa brutta vittoria, sono i primi candidati a fare grandi cose nel campionato e forse anche di più.

Per vincere il Derby d’Italia bisogna giocarlo davvero, forte, chi fa questo lo vince. Rovigo lo ha fatto.

PETRARCA SENZA DERBY  Head Coach Victor Jimenez aveva definito alla stampa locale il Derby d’Italia “una bella esperienza ma non decisiva“, così abbiamo trovato il primo della lista a non aver capito cosa ci si giocava davvero. Palese che in campo alcuni hanno rispettato la definizione del Coach, prima e dopo, in effetti.  

La prestazione dei tuttineri è inqualificabile, è chiaro che il metro (?) arbitrale ha pesato ma il Coach aveva avvertito, nella stessa intervista, pochi giorni prima, che era una insidia in agguato e che bisognava lavorare sull’adeguamento all’arbitro. Invece niente di niente e dispiace che questo sia arrivato soprattutto dai più anziani, quelli che l’esperienza dovrebbe…. .

Parte un Petrarca solido, ma in campo non ci sono tutti allo stesso modo. Si vede nel primo tempo quando l’avversario ci mette un po’ di “cattiveria” in più e nel secondo quando c’è da serrare i ranghi davvero. Arriva un Petrarca a pezzi. Una squadra tecnicamente superiore perde tutto perchè non fa la squadra: così fa male.

Perdere la testa come accaduto negli ultimi quindici minuti del match non è cosa accettabile, il Petrarca  anche in quel periodo disgraziato del match ha avuto la possibilità di portarlo a casa, ma la squadra non c’era più. Dissolta.

QUELLI IN GIALLO  Questa settimana impariamo dal rodigino Brunello che ha difeso le sue Zebre, proprio in questi giorni, contro alcuni arbitri e le loro scelte. Perchè quando hai davanti uno come Vedovelli in questo derby, stare zitti è una offesa al rugby.

Incapace di prendere decisioni nette e soprattutto continuative ha cambiato metro di giudizio nel corso del match; afono con i giocatori si è fatto sentire con il cartellino giallo e, evidentemente diretto dalla regia  dell’arbitro TMO dentro l’auricolare, dai fischi in ritardo. Distratto su molte fasi di gioco (gioco a terra era diventato possibile e i fuorigioco in massa ammessi) il Vedovelli ha sfoderato l’estetica della corsa al posto di quella dell’arbitraggio, dimenticandosi che certi falli continuativi sugli stessi giocatori (Lyle, Nostran) vanno fischiati sempre e magari puniti  nel modo che dice il regolamento.

Più attento a misurare la distribuzione dei fischi fra i due team che non ad arbitrare il gioco ha così confuso il reale significato della definizione “gestire una partita”.  Pessimo il Vedovelli perchè ha arbitrato un Derby d’Italia come una contesa parrocchiale, però le mosse da URC non ce le ha risparmiate (il giallo su Scagnolari). Bella la foto pubblicata domenica dopo il match da un malizioso “Mattino di Padova” che mostra una violenta presa al collo contro Trotta (non fischiata), ma a questo arbitro era impossibile far vedere rugby questo fine settimana. Fallisce clamorosamente l’approccio con Derby d’Italia. Voto zero.

Coadiuvato da due assistenti in trance, si segnala il braccio della bandierina di Bottino che, quando vede le infrazioni di cui sopra,  si alza a metà e poi scende pentito. In questo bisogna dire che però il Vedovelli non ha avuto alcun sostegno.

ADIGE CUP Nonostantre tutti gli appelli alle società, fatti anche da qui , la Adige Cup è stata snobbata e dimenticata, scambiata negli spogliatoi con un passaggio da una porta all’altra. Zero condivisione e zero empatia, che però è lo stile del Petrarca di questi anni. Niente di nuovo.

UN CAMPIONATO AL BUIO L’unico prodotto certo visto fino ad oggi dalla nuova Lega Rugby e dalla sua intesa con la FIR e l’oscuramento dello streaming in diretta. Le partite non si vedono più. Non le vede il pubblico e nemmeno gli addetti ai lavori. Però se volete le potete vedere quando già sapete risultato e tutto il resto ad orari impossibili sparsi durante il fine settimana su Youtube.

Gli altri anni, quando la Lega non esisteva e la FIR del campionato non gliene importava un bel niente. le partite erano tutte visibili in diretta su piattaforma.  Allora oggi nessun commento per gli altri match: di fronte al vostro buio, per oggi, eccovi il mio.

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Serie A Elite maschile, VI turno
Valorugby Emilia v Rangers Vicenza, 27-22 (4-1)
Rugby Petrarca v Femi-CZ Rugby Rovigo, 26-28 (1-5)
Sitav Rugby Lyons v Fiamme Oro Rugby, 8-23 (0-4)
HBS Colorno v Rugby Viadana 1970, 14-23 (0-4)
Pol. SS Lazio R. 1927 v Mogliano Veneto Rugby, 17-22 (1-4)

La classifica: Rugby Viadana 1970 29 ;Femi-CZ Rovigo 27; Valorugby Emilia 23; Petrarca Rugby 22; Fiamme Oro Rugby 20; HBS Colorno e Rangers Vicenza 9; Mogliano Veneto Rugby 6; Lazio Rugby 1927 1; Sitav Lyons 0

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