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QUESTIONE DA PRO

PARALLELISMI: GATLAND, QUESADA

Il Galles perde con l’Italia ed il mitico Warren Gatland lascia la sua panchina, la federazione gallese ringrazia  e lo sostituisce, forse anche con un sospirone. L’Italia ne prende settanta e oltre dalla Francia e tutti augurano lunga vita a Gonzalo Quesada. Due atteggiamenti diversi, sul primo tutti tendono a ricordare che le sconfitte consecutive dei dragoni cominciano ad essere troppe, sul secondo non si capisce, forse perchè abbiamo vinto con la Georgia a suo tempo o forse c’entra proprio il Galles.

Gatland lascia e si scopre che non ha la bacchetta magica, Quesada rimane e lo abbiamo già capito dai Test Match estivi ed autunnali che anche lui non tiene la bacchetta di cui sopra e che recenti sconfitte con Scozia e Francia non appartengono al panel dei miracoli. Ma se il Warren neozelandese dimostra che, in questo rugby estremo, se non hai materiale umano all’altezza, ti puoi chiamare Galles quanto vuoi, puoi essere anche Gatland, ma alla fine del contratto non ci arrivi lo stesso, perchè mai dovremmo pensare che per Quesada possa essere diverso?

Perchè noi lo sappiamo da sempre che il materiale umano di cui dispone il nostr Head Coach argentino è “quello lì”, che non abbiamo O’Mahony,  Sheehan, Marcus Smith, Lawrence o Kinghorn o almeno che non ne abbiamo tanti così tutti insieme. Ma allora perchè un Quesada? Lui come Gatland, oggi è dimostrato, fanno quello che possono con quello che viene loro dato.

Per prenderne settanta dalla Francia non ci voleva Quesada.

Mi rimane sempre un dubbio, veramente crediamo che un Coach bravissimo ed argentino (dopo aver avuto il sudafricano, l’irlandese, il francese….) , possa far crescere una squadra come quella italiana di oggi (o quella gallese), molto di più di quanto potrebbe fare un Coach italiano molto ben preparato ? Insomma, mi piacerebbe vedere la differenza. Poi, per carità, lunga vita sulla nostra panchina a Quesada, a me piace molto.

Ma ho un altro dubbio, che una volta a casa, la sera, dopo la batosta francese, Quesada abbia pensato alla sconfitta scozzese precedente, alla bruttissima vittoria gallese e, messo tutto insieme, lui stesso abbia pensato:” mah, ma cosa ci faccio io qui?”.

Prelevare grandissimi Coach ed immergerli in ambienti modesti cambia davvero tutto, tutto, tutto? Gatland dimostrerebbe il contrario. E noi in Italia potremmo fare bene anche senza lo specialist straniero? (….a meno che non sia una esigenza di marketing!).

Ho capito, è tutta colpa della bacchetta magica. Che non esiste.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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