
Nella foto: Marius Mitrea quando fischiava a livello internazionale
Eccoli, gli arbitri italiani di rugby ! Il CNA (Commissione Nazionale Arbitri) ha il suo Coordinatore, per la cronaca Riccardo Bonaccorsi, che non si chiama più “Presidente” perchè evidentemente la nuova “commissione” non ha lo stesso valore di prima e di conseguenza anche il “titolo”, ma in compenso ha un Vice-Coordinatore ed un Segretario, così i “maggiorenti” in casacca e fischietto hanno potuto tastare la soddisfazione di godersi un po’ anche loro il Manuale Cencelli.
Gli arbitri italiani si sono azzuffati, si sono scritti fra loro cose, ci dicono, invereconde, hanno fatto la loro campagna elettorale interna schierandosi fra loro in opposte fazioni, divisi come pochi, per candidato, per ambizioni, per geografia, non riesco a scrivere per “diversità di progetto” perchè quello che mi hanno fatto vedere non vale l’appellativo.
Uno spettacolo diciamo…non decente , almeno come arbitri, che ha costretto anche i loro più tenaci sostenitori a chiedere che questo regolamento di elezione della loro rappresentanza sia stracciato e si torni alla nomima diretta da parte degli organi politici del rugby, Presidente e Consiglio Federale.
Hanno costretto chi scrive qui, da sempre grande sostenitore degli arbitri, che se c’è il TMO è frutto del “lavoro” di questo spazio web, a non scrivere nulla per mesi delle loro diatribe di cui sopra ed ora a scrivere questo pezzo.
Cari arbitri, io mi dissocio. Almeno, di fronte a tutto questo becerare, di contrapposto avessi visto in campo, nella massima categoria italiana, un piglio di qualità in più, allora mi sarei chetato. Invece, tolti i soliti due o tre che ormai sono su un altro pianeta e lì, di solito, vanno a fischiare, il resto ha fatto anche passi indietro.
Cari arbitri, faccio mio invece il garbato, concreto ed autorevole commento che un vostro Past-President, Giampaolo Celon, ha lanciato nel mondo social congratulandosi appunto dopo l’elezione del direttivo del CNA.
Riporto alcuni stralci del messaggio di Celon perchè le cose che lui “chiede” sono uno specchio di quello che accade, ma anche di quello che non accade, nel nostro mondo arbitrale. Scrive Celon:
“…. Questo è un momento cruciale per il movimento arbitrale italiano. È fondamentale ripartire da basi solide, con una visione chiara e condivisa, orientata al futuro. La serenità e la trasparenza devono essere i pilastri di questa nuova fase. Alcuni punti chiave su cui riflettere:
Meritocrazia: Basta incarichi “di favore”. Il talento e l’impegno devono essere i soli criteri di selezione. Situazioni già viste in passato, con arbitri non inseriti nei panel internazionali che hanno ricevuto incarichi all’estero senza averne titolo, non devono più ripetersi.
Ruolo del Coordinatore: Il Coordinatore deve essere una figura autorevole e centrale, un vero leader per tutto il settore arbitrale. Non si può permettere che le deleghe ai consiglieri, come si dice sia accaduto in recente passato, diventino strumenti di gestione personale del potere.
Ridimensionamento incarichi regionali: Meno ruoli, più azione sul territorio. I responsabili regionali devono essere direttamente impegnati nel reclutamento e nella formazione…..
Conflitti di interesse: Chi ricopre più ruoli deve percepire un solo compenso, ovviamente quello di importo superiore, ma a mio avviso è necessario evitare accumuli di indennità.
Investimenti: Servono più risorse per reclutamento, formazione e supporto tecnico. Per quanto possibile, evitare tagli agli incentivi ed utilizzare maggiormente quelle figure esperte, messe in disparte, che avrebbero ancora molto da dare.
Formazione: Con più risorse, il sistema di osservazione va potenziato. Ogni arbitro deve sentirsi seguito e valutato…
Reclutamento e fidelizzazione: Importante, a mio avviso, ripristinare gli incentivi per le sezioni più attive, come avveniva efficacemente in passato”.
Ma la vera ciliegina sulla torta Celon ce la mette quando scrive proprio del sistema elettorale degli arbitri, quello del quale vi ho scritto sopra, dice il Past-President: “sul sistema Elettorale, ritengo inoltre fondamentale superare l’attuale sistema elettivo della CNA, che genera conflittualità e campagne elettorali inadatte al contesto arbitrale. Mi piacerebbe un ritorno al modello passato, con la nomina da parte del C.F. di un Presidente degli Arbitri…..” A buon intenditor poche parole.
Intanto la Lega Italiana Rugby ha annunciato l’apertura, nei suoi canali social, di una rubrica chiamata, “Zona TMO” gestita proprio con la CNA. Dice la Lega che questo spazio servirà a contribuire ad innalzare la qualità dell’offerta digitale del campionato e la piena comprensione del gioco. Speriamo non sia un giochetto politico perchè l’arbitro ci pare la persona meno adatta a commentare una partita o anche solo un fallo, almeno in assenza del Tecnico interessato, intendo gli Head Coach e le altre figure di panchina. Di solito si attribuisce a queste ultime figure la mission e la capacità di essere divulgatori del rugby.
Ma la Lega, si sa, ha la particolarità di far comunicare tutti tranne i comunicatori, quindi ci si augura che gli arbitri sappiano meritarsi questo regalo. Che sia un passo avanti.
Congratulazioni ma anche “forza e coraggio” a Riccardo Bonaccorsi.
