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FORMAZIONE

FRANCESI ED INGLESI PASSINO ALLA CASSA (E NON SOLO LORO)

C’è un livello superiore a quello finanziato dalla FIR che, ogni volta che può, ci dimostra la limitatezza della nostra capacità di gestione di certi nostri investimenti. Si sta parlando della barca di soldi che le due false franchigie ricevono dalla FIR ma soprattutto della difficoltà che queste hanno nel difendere certi impegni economici.

Benetton e Zebre sono state, sono e continueranno ad essere un buon bacino di talenti per… la Nazionale? Oh si, ma anche per il campionato inglese e francese. Tutta quella quantità di milioni versati non ha scalfito di una virgola questo giochetto.

Danilo Fischetti sarà la prossima stagione un giocatore dei Northampton Saints e per Tommaso Menoncello sono fortissime le voci che lo danno già in Francia, a la Rochelle. Gli ultimi due casi di una lista lunga.

Riassumiamo. La FIR paga, da tantissimi anni,  un club locale, Treviso, per giocare in un campionato di Alto Livello, che tanto tanto “alto” evidentemente non è (però mettiamo questo da parte oggi), ma comunque tramite questo campionato il club cresce i talenti che gli sono affidati. Treviso ha risposto sicuramente bene a questa mission, tanto è vero che mezza Nazionale è sua, ma va detto che  i dirigenti del Treviso hanno ottenuto generalmente questo risultato  senza nemmeno muoversi da Piazza dei Signori seduti al bar davanti Palazzo Pretorio: hanno aspettato gli arrivassero i talenti che il sistema della FIR, fra accademie e centri di formazione vari, raccoglieva da altri club e concentrava a se, magari con l’abbaglio di una delle tante maglie azzurre (Under17 18 19 20 ecc ecc ). Tutto gratis.

Le Zebre, oggi un club di plastica di proprietà della FIR, che ha recentemente pensato di scimmiottare l’errore di Treviso, facendosi chiamare Zebre Parma, hanno sfruttato sostanzialmente la stessa tiritera, con risultati assolutamente diversi (per questa volta stendiamo un pietoso velo e passiamo oltre ).

Ora io mi chiedo: ma quando un giocatore che passa per uno di questi due team italiani, largamente finanziati ed alimentati dalla FIR, che hanno goduto della selezione interna ed internazionale della FIR (perchè c’è anche la selezione federale degli Exiles), team che hanno fatto giocare questi ragazzi nell’Alto Livello, che li hanno resi professionisti del rugby, che gli hanno spesso aperto le porte della Nazionale, ma allora mi chiedo,  quando un giocatore che è passato da Treviso e Parma prende la via di un Club francese o inglese, quanto questo Club paga alla FIR per tutti i servizi resi? (Nulla, lo so…. ).

Non ce ne voglia ma la cosa vale due volte per Danilo Fischetti. Questo giocatore è stato salvato dalla FIR, tramite le Zebre, dal fallimento dei London Irish, perchè lui era già andato in Inghilterra. Tornato sul nostro suolo ha trovato in Italia un approdo, una nuova occasione, si è impegnato, ha ricevuto ed ha dato, è così tornato ad altissimo livello. Ora per questa rigenerazione di talento, sciupato da un club fallito facente parte proprio della Premiership, quanto pagano i Northampton Saints alla FIR?

E mi riferisco a tanti soldini, visto il livello di budget e di interessi economici che questi giocatori che arrivano in Premiership o campionati francesi, alimentano per i loro club di destinazione.

Sul caso Menoncello, che attualmente è formalmente ancora a Treviso, la cosa sarebbe ancora più pesante visto che è un talento creasciuto fra Treviso, Accademia federale, Paese (TV) e Mogliano. Più federale e locale di così non si può.

Treviso e le Zebre Parma non sono in grado di parlare questa lingua, troppo concentrati nel fare le finte franchigie si dimenticano che farlo sul serio significherebbe avere a cuore anche questo aspetto economico del loro “mecenate” FIR.  Ma oggi su questo andiamo oltre.

E non basta, fuori da questo sistema di risucchio dei nostri talenti, c’è un altro passaggio che mi incuriosisce.  Pensiamo alla nostra Nazionale:  ma quanto valore acquisiscono tutti questi campioni “italiani”, perchè tali sono, per il solo fatto di essere immersi, ad esempio, nella vetrina del Sei Nazioni? O in una RWC?  Tutto “valore” che riportano spesso al proprio club francese ed inglese.

E non diteci che quanto sopra è “strano”, è solo vero, si chiama teoria del valore. Francesi ed inglesi la applicano bene anche in Italia dove sono stati negli ultimi giorni di più i click sul web per sapere lo stato di salute di Capuozzo dopo l’incidente in Tolosa Vs Sale Sharks, che non quelli per capire la sconfitta della Benetton con un Castres in quattordici. Per non parlare del poco o nulla che gira intorno al nostro campionato italiano, sopraffatto da tutti questi su ogni lato provi a girarsi.

Insomma chi genera talenti va pagato o no? Certo vale per la FIR verso i Club dai quali preleva ragazzi con una forma peraltro discutibile, ma oggi ci si occupa anche di quanto la FIR dovrebbe prendere da altri per come partecipa alla creazione del rugby in Europa. O così o quale alternativa?

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NOTA : Nessun Pacini è stato molestato scrivendo quanto sopra, lo stesso non è stato sottoposto ad alcuna forma di cura coercitiva e tanto meno è stata presa in considerazione la eliminazione della sua posizione professionale. Peace & Love. 

 

 

 

 

 

 

1 Comment

1 Comment

  1. Luca

    12 Aprile 2025 at 08:25

    Penso che quando un giocatore italiano si trasferisce in uno di questi campionati possa fargli bene. A se stesso e poi alla nazionale. L’importante è che giochi ovviamente. Che non faccia tappezzeria. x quanto riguarda il lato economico ammetto di non conoscere l’argomento. Il club di partenza immagino percepirà qlc, o no? In effetti non se ne sente mai parlare di questo aspetto. O almeno non sono io informato. Cmq gira e rigira il problema è sempre lo stesso: bisognerebbe far crescere il movimento. Tutto. Non concentrare la stragrande maggioranza delle risorse in due squadre. Dopo quindici anni di questa politica forse bisognerebbe prendere atto che bisogna cambiare. Ma non dev’essere solo uno slogan

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