MAI NESSUN CI DIVIDERA’, TRALLALLEROLA’

Il rugby italiano perde un altro dei suoi grandi mantra, quello che i tifosi delle diverse squadre guardano la partita insieme. Da oggi non più e la disposizione arriva dall’alto, non sappiamo da chi ma diciamo così per dare importanza a queste semifinali che sono nascoste nell’angolo buio dei pensieri di troppi commentatori del rugby. E poi ci sarà pure un “alto” da qualche parte.

Capita che per la vendita dei biglietti nel vasto Stadio Plebiscito di Padova scelto dal Petrarca per il Derby di semifinale (bisogna dirlo, bravo davvero a Corrado Covi che ha deciso di provarci), per vendere i biglietti si sia comunicato che una tribuna era per i padovani e l’altra per i ro..vi…digini.

Ci siamo simpaticamente chiesti con diversi amici tuttineri perchè segregare così i rossoblù impedendogli di respirare la stessa aria di noi petrarchini, per una volta che vengono a Padova potevano stare bene ! Abbiamo trovato diverse  motivazioni ma non abbiamo trovato risposta, l’idea di farli sentire come a casa non ci è parsa in effetti meravigliosa: loro stanno a Rovigo. (uuuuuuhhhhhh… 😉 ahi ahi ahi).

Battute a parte, qualcuno ha ipotizzato sia una questione di coreografia, altri per il numero dei bagni disponibili, altri per il flusso e deflusso allo Stadio, in tutti i casi sul web c’è stato gran gran mugugno.

Anche a Reggio Emilia hanno diviso quelli di casa dai tifosi di Viadana mostrando sul web una foto della tribuna del Mirabello opportunamente sezionata. Da quel disegno abbiamo imparato, per ora, che i colori del Valorugby sono ufficialmente il “granata” e non più il rossonero. La motivazione della divisione qui pare sia quella di fare una coreografia.

Chissà come l’hanno presa i coloratissimi tifosi gialloneri del Viadana che, già  arrivano nel capoluogo emiliano preoccupati dopo la pesante sconfitta rimediata proprio dal Valorugby all’ultima di campionato e quindi con scarse speranze, ora si vedono pure segregati su un lato meno interessante della gradinata (meno interessante perchè? Mah si, così per dire….en faire tout un fromage).

Detto questo (fatevi una risata, suvvia!) in giro e sul web davvero ci sono state rimostranze per la divisione fra i tifosi, qualcuno ha detto che si perde lo spirito “aperto” del nostro sport, altri si sono riferiti allo stile anglosassone, altri alla deriva pallonara.

Fra tutte le cose dette quella della deriva pallonara è forse una gran verità, il rugby italiano non ha un suo modello di marketing e di presentazione del proprio sport ed evidentemente tutto quello che si riesce a fare è scopiazzare il calcio, con le coreografie e i cori da ultrà.

Del resto in Lega stanno a litigare sulle patatine invece di fare uno studio approfondito per un modello di business che includa un modello di stile ed allora eccoci fermi qui a dividere quelli rossi dai blu o i neri dai gialli, per fare un po’ di colore. Si sapeva di essere indietro ma forse chi comanda si è perso nel buio della preistoria.

Sta di fatto che, caro il nostro “alto”,  questo fine settimana accetteremo di stare divisi solo per farti sembrare più alto ma la prossima volta io lo voglio vicino il mio amico di Rovigo perchè a fine partita, se vinciamo,  voglio fargli la battuta di presa in giro ed idem deve poter fare lui se vince; poi io adoro, quando perdono, i musi lunghi rossoblù a fine Derby. Perchè c’è una amicizia incredibile nel Derby d’Italia che se Rovigo scomparisse (ammesso che esista davvero 🙂 ) andrei anche io a ricostruirla, per il solo gusto di giocare e vincere il Derby d’Italia.

Detto questo fra il serio ed il faceto, una cosa solo seria però va detta: quella di dividere le tifoserie per decreto non è un bel segnale, non è un gran insegnamento, non è un inizio meraviglioso. Però, per una volta, non cambia niente: forza rugby italiano.