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SERIE A ELITE

IL TOP10 FRA CUSTER E TORO SEDUTO

 

Ci sono tutti e cinque i match di Top10 questa settimana, tutti e cinque hanno il sapore della sorpresa o del clamore. A questo punto non ci interessa sapere il perchè ma questo campionato fin qui è saporito, quasi imprevedibile, arrembante, insomma ci si prova gusto.

Partiamo dall’amaro che più amaro non si può: Lazio Non si può perdere di settanta punti nel massimo campionato, non va bene così. Poi ognuno mette in campo quello che vuole ma se non sei da Top10 lo dici prima. Qualcuno qualche mese fa lo ha fatto e si è ritirato; ci sono state, prima del campionato, finestre di discussione con la Federazione.

Il periodo è particolare e tutto si può capire ma non serve a nessuno, neanche alla Lazio come Società e come blasone,  mettere in campo una squadra di giovani senza esperienza e prenderne settanta. Serve ancora meno iscriversi al campionato ed aspettare maggio.  Anche perchè così si aiuta a falsare il Top10 al quale manca palesemente uno dei motivi del contendere: la retrocessione.

La Società Lazio Rugby, che prima dei settanta punti presi dal Calvisano, ha perso 28 – 0 dai Lyons e 31 -11 dal Mogliano, potrà dimostrare in qualsiasi momento che quanto scritto qui sopra è sbagliato, ha un campionato intero per dimostrarlo E paradossalmente “Il Nero il Rugby” su questo dice proprio: Forza Lazio.

Forse è solo la spocchia che costa a Rovigo il match contro i piacentini? Assolutamente no, c’è anche la fame e poi la solita verve di Casellato di voler fare davvero il Coach, guardando a tutte le componenti di un match e di un calendario, spostando giocatori e combinazioni in campo con tanta fiducia. Sta di fatto che la squadra rossoblù che si gioca il match contro i Lyons è assolutamente inedita e forse sarà per questo che  i rossoblù  mancano per tutto il match di ogni possibile automatismo. La mischia dei rossoblù poi è in supremazia rispetto agli avversari ma, per la terza volta di fila, quelli di Rovigo non sanno cosa farsene.

Bene i Lyons che colgono l’opportunità giocando compatti intorno a Bruno e Katz.

A Viadana invece è solo un colpo di fortuna che fa portare a casa i quattro punti. E’ infatti il buco sul placcaggio dell’apertura colornese Sean Kearns, quasi ottimo fino a quel momento e pure un 5/5 al piede, che permette a Ciofani di arrivare oltre la linea quando l’ottantesimo è già superato. Fino a quel momento Colorno aveva peccato di indisciplina con un sacco di falli e ben due gialli e di peccati di gioventù in attacco ma era convintamente in testa al match.

Ci sarebbero però altre tre cosette a favore del Viadana: il drive assolutamente vincente negli ultimi dieci metri, il coraggio di riinunciare a calciare per tentare il colpo grosso della meta (e farcela).

La terza cosa è un certo Lautaro Casado Sandri classe ’92’, terza linea, argentino con qualche maglia giovanile biancoceleste nel cassetto, prelevato in Seire A dai Cavalieri Prato nel 2019 e diventato quest’anno fin qui determinante per i gialloneri. Ancora ottimo.

Colorno rimane con il dubbio del camaleonte. Capace di vincere o perdere incontri importanti con la stessa “leggerezza” gli rimane la domanda: chi sono? Cosa posso fare davvero? Quali sono i miei punti di forza? Insomma sono tutte questioni per Coach Cristian Prestera. Buon lavoro.

Le Fiamme Oro nel tunnel del nulla. Poca difesa, movimenti scolastici in campo, discontinuità e troppi individualismi. La qualità tecnica dei cremisi rende difficile al Valorugby un compito che però assolvono ogni volta che spingono davvero. Bello il gioco in continuità, carico di off load, degli emiliani, buone le combinazioni fra la mischia ed i tre quarti. Rodriguez stellare e la prima linea Chistolini-Luss-Sanavia che fa il gran suo. I poliziotti sono solo un  punto di domanda.

FRA CUSTER E TORO SEDUTO Perchè questa è la posizione del Top10, anzi delle sue Società. Convinte di poter reggere la carica perchè qualcuno (mamma FIR) arriverà a salvarle tutte, alcune di loro convinte che in fondo il loro ruolo di oggi e domani non è di protagoniste ma di comprimarie. Altre invece pronte a correre verso la affermazione del proprio rugby, pronte a dare messaggi forti ma talmente disunite fra loro e con le altre da rischiare di fare la fine del mitico eroe pellerossa.

Perchè il Generale Custer lanciò i suoi seicento uomini contro i tremila Sioux di Toro Seduto ma il vincitore indiano anni dopo fu ucciso da un nativo pellerossa come lui. Il paradosso della sconfitta ed il paradosso della vittoria. Perchè oggi è questo il Top10 che, dimenticato e relegato in un angolo, si cimenta con passione nel silenzio del nostro rugby. Uno stallo improduttivo e degenerativo dal quale le Società non riescono ad uscire e, mentre giocano questo campionato tanto strano quanto stranamente appassionante, di fronte a quasi nessuno, non guardano il futuro per paura anzi, forse, nella certezza di non torvarci scritto un “perchè”.

Il nostro rugby italiano è fra il Generale Custer e Toro Seduto ma qualcuno dice che fra i due ebbe invece ragione Alce Nero (Heȟáka Sápa) che cambiò tutto, forse troppo, ma non perse nulla del suo prendendo il meglio di tutti.

Peroni TOP10 – VII giornata – 19.12.20
HBS Colorno v Rugby Viadana 1970 19-22 (1-4)
Sitav Rugby Lyons v Femi-CZ Rovigo 21-16 (4-1)
Kawasaki Robot Calvisano v Lazio Rugby 1927 71-7 (5-0)
Argos Petrarca Padova v Mogliano Rugby 1969
Fiamme Oro Rugby v Valorugby Emilia 16-27 (0-5)

Classifica: FEMI-CZ Rovigo** 16 punti; Kawasaki Robot Calvisano** punti 15; Mogliano Rugby 1969** 13; Argos Petrarca Rugby****, Sitav Rugby Lyons* punti 12; HBS Colorno**11; Rugby Viadana 1970** e Valorugby Emilia**** punti 10; Fiamme Oro Rugby*** 5; S.S. Lazio Rugby 1927**** 0
*partite in meno

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