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SERIE A ELITE

NEL TOP10 LE CORAZZATE SPARANO A SALVE

Viva il Top10 nel quale siamo arrivati ad un numero di partite sufficiente per permetterci di portar giù qualche considerazione.

LA CRISI DELLE CORAZZATE  Sono le tre squadre dichiaratamente professionistiche del campionato di  Top10,  stiamo parlando di Rovigo, Calvisano e Fiamme Oro. Le tre sono professionistiche a titolo completamente diverso l’uno dall’altra: Rovigo per budget privato, Calvisano per budget e per spinta federale, le Fiamme Oro per budget statale.

Queste corazzate ultimamente sparano a salve.

Il campionato delle Fiamme Oro è pessimo, quello delle altre due assolutamente di vertice ma Rovigo stenta a trovare la condizione mentre Calvisano è assolutamente al di sotto del previsto/prevedibile sia in termini di gioco che di punteggi. Cosa accade alle corazzate?

FIAMME ORO E CAPOLINEA  Il ciclo dei poliziotti nel massimo campionato italiano è arrivato alla fine con la scorsa stagione, a Green toccava il compito della saldatura ma nell’ambiente continua a mancare la “fame” e perdonate, si sa che è forte dirlo, ma in campo non si vede davvero il senso di appartenenza. Difficile giocare a rugby senza sentire, tutti e quindici, questo valore fondamentale.

ROVIGO SENZA I KILLER ovvero senza gli “ammazzapartita”.  Troppi sono stati rilasciati lo scorso anno, a Casellato è rimasta una gran truppa di ottimi giovani senza l’istinto del killer. Così i vari Bacchetti, Lubian, Ferro devono fare gli straordinari ma evidentemente non basta. E’ vero in campo mancano certi automatismi ma la chiusura del punto (in tutti i sensi) rimane il problema.

CALVISANO ED IL TORCICOLLO Non è che per caso nella bassa bresciana a forza di guardare solo in alto a qualcuno è venuto il torcicollo? Perchè in campo si vedono alcune  pedine fondamentali cucire nella partita dei preziosismi talentuosi personalissimi. Trattasi di ambizione smodata? Perchè i giovanotti in questione forse dovrebbero tener conto che a rugby si gioca in quindici (anche se alle Zebre o In Nazionale ci vanno in due o tre). Insomma Semenzato, Van Vuren, Leso o Morelli, sono ottimi punti di appoggio per imparare il rugby non balie.

Vediamo ora i top di giornata.

Rovigo per lasciare nel  KO le Fiamme Oro, che ad un quarto d’ora dalla fine sono in meritato vantaggio, deve affidarsi a due drop ed un calcio piazzato di Mennitti-Ippolito. Alla fine quelli di Casellato contano 27 punti, due sole mete (Canali) e 17 punti al piede del numero dieci. Anche per le Fiamme Oro due mete, la seconda molto bella per intensità e lettura del drive, alla fine il piede del sempre ottimo Di Marco farà tutto il possibile (4/4) ma non basta.

Il Calvisano è in difesa, ma lì è fortissimo ed è così che gioco-partita-incontro arriva da Guidi.  Sul filo degli ultimi quindici metri  i Lyons ci arrivano ma lì mediamente trovano il muro dei calvini. I Lyons confermano qualità nella produzione del gioco ed una buona velocità, ma qualche errore e qualche fallo di troppo. Tenaci e risoluti negli ultimi venti minuti i piacentini cercano il punto di bonus al quale non arrivano ma per il quale producono una ottima meta sulla quale letteralmente spiazzano finalmente la difesa avversaria. Per i Lyons ottima prova di Giovanni Via (cl ’99) che ci dirà ancora molte cose e gran lavoro di Luca Petillo, un ottantanove sul quale si può sempre contare. Il Calvisano, cosa assolutamente inconsueta, va a casa da un match di questo tipo senza il punto di bonus e va anche bene così.

E’ la mischia del Petrarca che frantuma ogni velleità del Valorugby.. Mischia ordinata e drive devastante e capitan Trotta consegna a Pavesi il Man of the Match. Poi c’è la difesa, che più bassi sono più duri sono i petrarchini, poi il placcaggio, poi la bassa produzione di falli, poi il piede di Lyle, infine la buona (non ottima) continuità nel corso del match. Il Petrarca gioca bene in verticale, sceglie il modulo a off load in un attacco non esaltante ma che ha in Zini un gran regista; quest’ultimo merita una citazione per i suoi preziosi attacchi alla linea.  Da rivedere la touche. Da segnalare la prova di Panunzi, non solo per la meta ma anche per la visione generale della partita, e di Coppo che ha acquisito una grande maturità e consapevolezza del suo ruolo.

Il Valorugby ci mette una squadra di campioni ancora non perfettamente oliata, troppi falli e gran velocità ma troppo gioco orizzontale.  Se gli avversari sono forti in difesa questi Diavoli hanno invece una bellissima struttura di attacco che però manca sempre… la rifinitura. Però Rodriguez è sempre al top, Ruffolo fa grandi cose e Mordacci è  tecnicamente in buona forma. Leaupepe è visibilmente cresciuto. Il Valorugby comunque non ha centrato la giornata ma in questo campionato ha appena cominciato il suo discorso e sembra sarà una cosa molto importante.

GLI ARBITRI necessitano il ripasso delle regole di cui si diceva la volta scorsa ma ci facciano anche sapere se la presa al collo può arrivare ad un cartellino giallo oppure in Top10 devono stare tutti impiccati.

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Questi i risultati della nona giornata:

HBS Colorno V S.S. Lazio 1927 26-17 (5-0)

Fiamme Oro Rugby v FEMI-CZ Rovigo 20-27 (1-4)

Sitav Rugby Lyons v Kawasaki Robot Calvisano 16-24 (0-4)

Argos Petrarca v Valorugby Emilia 19-13 (4-1)

Classifica: Femi-CZ Rovigo* punti 26; Valorugby Emilia** punti 23 Argos Petrarca Padova**** punti 21; Kawasaki Robot Calvisano*** punti 19; Mogliano Rugby 1969** punti 14; Sitav Lyons e HBS Colorno** punti 12; Rugby Viadana 1970** punti 11; Fiamme Oro Rugby*** punti 10; Lazio Rugby 1927***** punti 0.

*partite in meno

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