Colpaccio finale della Eccellenza che si avvia alla fase finale con Calvisano in testa, prossima avversaria di Rovigo, e Prato a seguire alla quale tocca l’insidiosa Mogliano nella corsa verso lo scudetto dell’ovale. Il match clou è stato il 148° derby fra Petrarca e Rovigo, finito in parità, sono i Campioni d’Italia però che sono rimasti fuori da finali scudetto e coppe europee del prossimo anno.
Rovigo non vince e non convince, Polla Roux avrà le sue belle gatte da pelare per la fase finale anche se, avendo capito il soggetto, ci si aspetta racconti che far navigare” il nulla ovale” in campo sia stata una precisa scelta strategica per il derby. I rossoblù dimostrano tutti i loro limiti e godono sfrenatamente della serie inimmaginabile di errori messa in campo dai Neri, mettono dentro le poche occasioni che gli si presentano, pareggiano passano il turno e salvano la stagione.
Per il Petrarca il discorso è diverso.
I padovani la stagione se l’erano mangiata cammin facendo collezionando una serie di flop spaventosi fatti di punti bonus lasciati e sconfitte assurde ma poi alla fine era arrivato il derby che poteva salvare tutto e se non è accaduto un motivo ci sarà.
Il Petrarca ha dominato la struttura di gioco, dettato legge su ogni spazio, vinto collisioni, la testa pareva esserci in campo, ma la lentezza nelle scelte in mediana ed il fallimento nei gesti tecnici fondamentali, calci e touche, hanno condannato i Neri. Presutti per questo match ha scommesso sulla sua decina di stranieri, formazione iniziale “antipatica” come solo all’Inter riesce di solito, ed ha perso anche se sarebbe bastato un calcio dentro dei tanti che Hickey ha messo fuori o una banale corta e sicura dai 5 metri del tallonatore e oggi staremmo qui a raccontare favole. Sul campo si è vista la saga degli errori petrarchini e dalla panchina non pare sia giunta voce mentre si producevano una dietro l’altra scelte scellerate come il calcio finale da 50 metri dato, a decidere le sorti di una intera stagione, al piede del peggior calciatore si fosse visto in nero da parecchio. Con le finali scudetto sono partiti dalla casa petrarchina anche circa mezzo milione di euro di contributi ERC ed incassi vari per la prossima stagione e tutto fa pensare che molti dei troppi stranieri in Nero in questa stagione, super belli e super bravi ma incapaci di vincere, prenderanno quindi il primo volo (si parla di un posto sulla Aer Lingus prenotato direttamente dai tifosi). Lasciatemi ora due righe in più sul Petrarca.
La Società padovana ha da tempo un bisogno estremo di una grande rivoluzione interna, lo impone una assenza da troppo tempo dallo scenario che conta (inclusa presenza in FIR), lo impongono i nuovi temi sportivi ovali, la gestione del più bel impianto del rugby ci sia forse in tutta Italia (Il Centro Geremia), la gestione e crescita dei vivai giovanili, la cura della “Petrarca family” ovvero del mondo delle centinaia di bimbi che vestono la maglia nera e delle loro famiglie. Ci sono due punti di partenza per le grandi rivoluzioni: un grande successo o una tremenda sconfitta. Il Petrarca Rugby si è dimostrato incapace lo scorso anno di attuare la sua rivoluzione dopo lo Scudetto, è stato un flop colossale lo si è detto più volte, ora ha una nuova occasione e non deve farsela sfuggire. Avanti con la rivoluzione allora che non tutto il male vien per nuocere anche se questo fa male, urca se fa male.
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