AFFARI ESTERI
QUALCOSA DOVRA’ CAMBIARE, CE LO DICONO DA GERNIKA
Gernika, la traduzione italiana farebbe Guernica che a qualcuno magari risulterà già più familiare, è una città di circa 18.000 abitanti sul noto Golfo di Biscaglia (Bizkaia appunto), a lei Picasso dedicò un notissimo quadro il quale celebrava però il triste evento che ha fatto passare alla storia la città: il disastroso bombardamento a tappeto che questa subì il 26 aprile del 1937 durante la Guerra Civile spagnola ad opera della Legion Condor (Luftwaffe tedesca).
Gernika è basca, completamente basca ed è una conferma della ottima tradizione ovale nella Comunità pirenea che brilla magari di maggior luce nel Top14 francese (Biarritz, Bayonne); Bizkaia Gernika Rugby Taldea è un club nato il 18 maggio 1973 ed il suo orgoglio principale è stato quello di essere il primo club di una certa rilevanza nato fuori dalla tipica cornice di Bilbao, un club di provincia insomma che in questo momento è però primo nella Division de Honor, il massimo campionato spagnolo.
C’è una grande attesa nella cittadina basca per questo match, tutti gli amuleti portafortuna sono stati tirati a lucido ed è evidente che questi baschi sanno di poter fare il colpo solo in questa occasione: con gli italiani. Il Rugby Rovigo non arriva certo disarmato e, anche se non ha Basson a guidarlo, la formazione (Lenarduzzi; Pedrazzi (cap.), Van Niekerk, Sevealii, Zorzi, Duca, Wilson, De Marchi, Jones, Persico, Montauriol, Tumiati, Ceglie, Gatto, Quaglio) è di tutto rispetto. Rovigo parla però della necessità di grande concentrazione per questo match che, insieme ad una buona dose si combattività, è la chiave dell’incontro.
La questione però rende lampante come la Amlin Cup sia almeno inadeguata, un team basco che aspetta forse solo questo incontro per darsi un contegno e coltivare una speranza di vittoria, un team italiano che vede in questa partita una insidia e comunque forse l’unica chance di fare punti per la classifica. Realtà così diverse Gernika e Rovigo, rugbisticamente distanti, ma entrambe ugualmente avulse da un contesto europero che parla inglese, francese e gaelico. Guardo questo turno di Amlin, Mogliano ospita i celtici Newport Dragons, Calvisano va a Bath ad assaggiare la Premier inglese, Prato riceve i parigini dello Stade Francais; tutti senza troppe speranza di far punti, certo ce la metteranno tutta ma in certi casi la cosa è impari e vincerla pare più un atto di eroismo che solo di sport. Questa Italia con tutti i suoi fasti ovali è costretta a guardare al Golfo di Biscaglia per brillare ed anche li ci aspettano per farci la festa. Qualcosa dovrà cambiare.