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FIR E DINTORNI

INNOCENTI HA PERSO TUTTO, GLI RIMANE SOLO LA PRESIDENZA

Immagine: Napoleone abdica a Fontainebleau (6 aprile 1814). Ritratto di Paul Delaroche. 1845. Museo delle Belle Arti, Lipsia

Gli ultimi giorni dell’anno sono stati l’apice di una sconfitta ampia e pesante, per tanti aspetti definitiva, per il Presidente Federale Marzio Innocenti. Sono accadute magari solo due cose ma moltissimi sono i risultati tecnici, quelli organizzativi fino a quelli più impliciti che ne sono scaturiti, tutti densi di significati molto concreti. Nessuno favorevole al Presidente Federale.

I fatti sono due, vediamoli separatamente perchè tali sono. Sono due eventi non collegati e per nulla collegabili fra loro e per questo sono ancora più pesanti per la Presidenza Federale che si vede recapitare in pochi giorni due evidenze concrete del suo fallimento operativo.

Il primo è l’esposto di due fra i maggiori club italiani contro il Presidente Innocenti, elevato presso la Procura federale FIR ed il CONI, il secondo è la nascita ufficiale del nuovo coordinamento dei Club della massima categoria italiana: la Elite, forse il primo passo per la costituzione della Lega dei Club.

IL PRIMO EVENTO, come sapete, deriva dalle pesanti dichiarazioni rese alla stampa dal Presidente Marzio Innocenti contro il Petrarca Rugby e la Rugby Rovigo durante la presentazione ufficiale del raggiunto accordo fra la Benetton Treviso e FIR per la  permanenza del club trevigiano nel URC.

In quella occasione Innocenti fece scempio della sua carica istituzionale e del suo necessario principio di imparzialità esprimendo, completamente fuori contesto, dichiarazioni considerate, in effetti anche da chi scrive qui, lesive della reputazione e delle onorabilità dei due Club veneti, irridendo le loro legittime ambizioni ed indicandoli di fatto come dei parassiti nel movimento ovale. Un comportamento di basso livello da parte della Presidenza di fronte al quale Petrarca e Rovigo hanno deciso di appellarsi al parere della Giustizia sportiva fino ai massimi livelli (oltre alla FIR lo stesso CONI).

Chi semina vento raccoglie tempesta. Innocenti ha così raccolto, ancora una volta, i frutti del suo atteggiamento impositivo, della sua volontà di gestire ogni cosa secondo una logica di scontro, questa ultima è una componente sulla quale ha continuamente  alzato il livello facendosi forte della posizione ricca e potente della FIR; il tutto senza alcuna reale volontà di collaborazione e condivisione. Specialmente con i Club. Più che un Presidente un autocrate.

A questo esposto dei due club veneti il Presidente Innocenti ha replicato in maniera almeno surreale dalle colonne del Mattino di Padova dicendo che: “In questa vicenda l’unico reato che vedo è quello di proporre una denuncia alla procura federale e nello stesso momento divulgarla al ministro dello Sport, al presidente del Coni e, tramite un blog (n.d.r.: un sito web di informazione ovale ha riportato la notizia ma anche molti organi di stampa cartacea) all’opinione pubblica con l’evidente proposito di danneggiare la mia persona“.

E’ difficile non considerare queste dichiarazioni un vero delirio, una perdita di contatto con la realtà da parte del Presidente. Secondo lui è un reato fare un esposto presso la Federazione contro delle sue dichiarazioni stampa? Evidentemente il Presidente della FIR ha delle prerogative uniche in tutta la nostra Repubblica. Continuando a leggerlo: secondo il Presidente Innocenti informare i suoi diretti superiori (il Ministro dello Sport ed il Presidente del CONI) di situazioni pesanti che lo coinvolgono sarebbe nei suoi confronti un gesto di lesa maestà? Informare l’opinione pubblica su cosa accade nella sua Federazione, informarne il movimento ed i suoi club sarebbe una lesione alla sua persona? Da quando chiedere pareri alla Giustizia o fare informazione è un reato in Italia?

Al Presidente sfugge invece che le uniche e grandi recenti attività lesive dell’immagine della nostra Federazione del rugby sono solo due . La prima riguarda le sessantadue squalifiche, poi rientrate in appello, comminate per un banale zuffa nel Derby pre-campionato Rovigo Vs Petrarca (guarda caso), cosa che ha fatto il giro di tutti i telegiornali in prima serata e che è ancora oscura e non chiarita per come si è sviluppata presso il Giudice Sportivo. La seconda riguarda  proprio le dichiarazioni pubbliche del Presidente Innocenti fatte a Treviso (contro Petrarca e Rovigo… ma guarda un po’) fatte rimbalzare ovunque che hanno poi procurato anche questo pandemonio.

IL SECONDO EVENTO  è la notizia che tutti i 9 Club di Serie A Elite si sono riuniti in un proprio Coordinamento con l’obiettivo di lanciare un gruppo di lavoro sulla riforma del torneo la cui nuova annunciata impostazione, decisa unilateralmente dalla Federazione, è a loro sgradita. Entro febbraio formalizzeranno una proposta alla FIR, intanto hanno eletto all’unanimità un loro rappresentante nella persona di Roberto Manghi (ex Dirigente e Coach del Valorugby).

Si palesa così la sconfessione definitiva della riforma del campionato voluta verticisticamente da Innocenti (se tutti si sono uniti contro di essa il “verticismo” non è più un dubbio). Stessa bocciatura vale per il suo fedelissimo Marco Aloi nominato proprio dal Presidente come rappresentante dei club di Elite (ma non era già logico da tempo che il rappresentante dei Club dovesse essere nominato dai Club?) e direttore del torneo. Inoltre finisce così la barzelletta dell’Alto Livello federale che comprenderebbe URC ed Elite, cosa mai davvero esistita se non nella narrazione del solo Presidente.

Il fatto che questo Coordinamento dei club voglia presentare una sua proposta alla FIR significa la messa in discussione di ogni tassello di costruzione federale che derivi dal campionato (di fatto è fuori solo il Sistema della Nazionale):  dal flusso dei Permit Player alla collaborazione con URC, dal calendario ai contributi, dalla visibilità fino alla realizzazione del secondo torneo (la Coppa Italia?). E’ una totale solenne bocciatura del “sistema Innocenti-Pacini”.

Una debacle del genere (primo evento + secondo) in un mondo normale procurerebbe immediatamente le dimissioni dall’incarico di almeno due persone: Il Direttore Tecnico della FIR Daniele Pacini che ha cumulato tutto lo sfacelo tecnico di cui sopra insieme ad Innocenti, e quelle di Marco Aloi, per la ormai conclamata inconsistenza del suo ruolo di Direttore o chissà cosa altro della Serie A Elite.

LA  SCONFITTA DI INNOCENTI Generata dai suoi gesti sempre stizziti, dalle sue scelte e dichiarazioni disgreganti, dalla sua condotta, dal suo approccio e dalla sua incapacità di unire ma solo di dividere, la sconfitta di Innocenti è ben rappresentata, ad esempio, dalla riposta data a Petrarca e Rovigo sulla questione dell’esposto.

Per sconfitta si intende non quella elettorale ma una rotta ben peggiore: la sconfitta dei progetti, nei fatti, quella del cambiamento, quella della auspicata nuova armonia nei rapporti interni alla federazione (mai stati così cupi e litigiosi da decenni), quella del “nuovo” corso e del rinnovamento. Questa sconfitta è palese.

La Presidenza Innocenti è arrivata al capolinea, i due fatti della fine del 2023 sono solo le ultime due forti evidenze:  Marzio  Innocenti mantiene la sua “legittimità” di Presidente, potrà usarla  insieme a tutti i suoi immensi poteri come vuole ancora ed ancora, ne ha l’autorità ma gli è rimasta solo quella. L’autorevolezza è sciupata definitivamente e soprattutto la credibilità è morta e sepolta.

Cosa fare adesso? L’esempio migliore è quello che ci dà il Coordinamento dei Club della Elite che invece di distruggere, come fanno invece le dichiarazioni trevigiane di Innocenti, crea un gruppo per costruire una nuova proposta. E’ questo che va fatto, a tutti i livelli, mettere da parte livori e differenze e cominciare a costruire. Di questo i vertici della FIR dovranno prenderne atto, perchè è il movimento ovale che deve tornare ad essere il cardine del nostro sport non una presidenza, tanto meno una che non lo sa rappresentare.

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