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PRO14

LA BENETTON, GRANDE NEL PRO12, E L’ITALIA

In casa Scarlets i biancoverdi ci saranno magari andati con la foga di quelli che se la giocano ancora ma davanti non hanno trovato una “seconda squadra”, questi qui le semifinali di Rabodirect le fanno davvero, la prossima settimana, contro Ulster, e sono arrivati in campo per festeggiare alle spalle della solita italiana ma davanti hanno trovato qualcosa più di un muro. Treviso ha impressionato per tutta questa stagione, alla fine ha chiuso con 10 vittorie, 2 pareggi e 10 sconfitte, e si è spesso arrivati a dire che era andata non solo al di sopra delle previsioni ma anche al di sopra di certe sue potenzialità ma, con questo super gran finale in terra gallese, ha dimostrato tutto fino in fondo compreso che le potenzialità sono cresciute e l’asticella del metro di paragone va alzata.

Treviso infila mete, mette dentro calci, resiste in difesa, muove palla alla mano in attacco in maniera molto “francese”, gestisce il punto di incontro anche quando non lo assorbe, che alla fine significa dare una bella strapazzata agli Scarlets .

Ci sarà tempo per celebrazioni ed analisi tattiche perchè l’avventura della Benetton per quest’anno finisce qua e di righe da buttar giù ce ne sono ed allora una considerazione va fatta subito magari più generale ma merita attenzione. Treviso è una Società costruita, nell’ultimo decennio, per un obiettivo ambizioso, per un progetto che è prima di tutto realistico e da oggi è finalmente chiaro anche ai soliti scettici ed a quelli che votarono per la sua esclusione dalla Celtic League.  Questa Società, che è stata al vertice politico del rugby italiano,  è diventata invece oggi il vertice sportivo del rugby italiano,  anteponendo palesemente nella sua strategia i risultati in campo a quelli sugli scranni di palazzo per il quale ha giocato, giusto a settembre nelle elezioni federali, la partita dell’incerto contro il certo piuttosto che il più agevole contrario. Quella scelta fu anche dettata dalla consapevolezza che il proprio modello era efficiente non solo e non tanto sul piano organizzativo, come dicevano i più, ma anche sul piano sportivo. La Benetton Rugby ha infatti un livello di comprensione tecnica dello sport di altissimo livello, ha capacità di programmare una preparazione molto elevata, è capace di scegliere le risorse umane che vanno in campo e poi di amalgamarne, tutte qualità che per ritrovarle fuori da Treviso devi ragionevolmente uscire dall’Italia.

Questa bellissima annata di grande successo della Benetton Treviso è quindi la prima vittoria di un ambiente intero che ha programmato con pazienza ed efficienza la propria capacità sportiva per diventare il vero Alto Livello italiano, il prossimo passo non potrà che essere unicamente sportivo, le semifinali di Pro12 piuttosto che i quarti di Heineken Cup, perchè il gioco è chiaramente questo.

E’ assurdo perciò che, di fronte alla chiusura del Pro12 di ieri sera, tutto quello che si può ricordare da parte della FIR per il suo vero motorino sportivo nel movimento del rugby sia l’invito ai trevigiani a trasferirsi a Roma o a cannibalizzare i propri giocatori in favore dell’altro team o l’incertezza in cui ancora versa la programmazione federale, dai permit players al triste diseuguale capitolo dei contributi economici. Abbiamo un team di Alto Livello siamo davvero capaci di gestirne la presenza e favorire la sua crescita? Una domanda a cui non si  risponde citando la vendita dei diritti Tv a Sky o Mediaset, quello è il calcio, un’altra cosa.

Classifica Pro12  Ulster 81 Leinster 78 Warriors 76   Scarlets 66 Ospreys 62  Munster 54  Benetton Treviso 50  Blues 38  Connacht 38 Edinburgh 36 Dragons 28  Zebre 10

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