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PRO14

LA VOLONTA’ DI TREVISO E’ PIU’ FORTE DELLA SUA INDISCIPLINA. ZEBRE INCONSISTENTI.

GPRO12 12

Gioco lento anzi lentissimo, la palla che esce dai punti al rallentatore, automatismi a ritmo basso, incroci con il dinamismo di un elefante e poi una marea di falli, gioco spezzato in continuazione, nessuna spettacolarità, mediane meno che mediocri, un brutto rugby, anzi bruttissimo. E’ Benetton Vs Zebre.

La seconda  sconfitta delle Zebre nel doppio match con Treviso ha due sequenze che la descrivono perfettamente. La prima è  il volto decisamente arrabbiato di Leonard dopo la sua meta segnata all’ultimo secondo della partita, il neozelandese sembra quasi ammonire i suoi, sembra contrariato per aver visto vanificare per tutto il secondo tempo i suoi sforzi, è una immagine che racconta molto dei rapporti in campo, del resto è parso evidente a tutti che se Leonard fosse entrato fin dal primo minuto staremmo qui a raccontare altre storie. La seconda è la conferenza stampa di Andrea Cavinato dove il coach di quelli che giocano a Parma va completamente via di testa, parla in maniera sconclusionata e contraddittoria, si perde fra contributi federali alle franchigie e la sua residenza trevigiana, fra Accademie e arbitri in pensione, sragiona a voce alta confondendo la politica con la mischia ordinata, Alfredo Gavazzi con colui che è nato il 25 dicembre in una grotta, i match di Pro12 come un allenamento per la Nazionale Emergenti e il punto di incontro con il lettino di uno psicopatologo qualsiasi.

Perchè il match lo perdono le Zebre, confusionarie, deficitarie, cariche di errori personali, incapaci di realizzare due passaggi di fila, Treviso non fa molto di più, non è più bella neanche per un secondo del match ma ha una difesa dove non passa nemmeno un filo d’aria, figurarsi queste Zebre. Poi i biancoverdi rimangono in dodici contro quindici ed allora tocca loro dare ancora una volta lezione di forza di volontà agli avversari, esattamente come all’andata vince chi lo vuole più fortemente. Contro i dodici di Treviso le Zebre mettono in campo zero fantasia, in ampia superiorità numerica continuano a giocare su dieci metri di larghezza invece di aprirsi e triplicare gli spazi. Il buco trovato da Gori, che lo porta in meta, la dice lunga poi sul grado di affidabilità della difesa delle Zebre che in quel momento ha due giocatori in più in campo.

Umberto Casellato può gioire sulla difesa apparsa assolutamente registrata e sulla consistenza caratteriale dei suoi, certo è un traguardo importantissimo visto i trascorsi, ma l’indisciplina dei tre cartellini gialli la dice lunga, così come la latitanza nelle fasi statiche; più che a metà stagione pare di essere a metà del burrone ma, bisogna dirlo, queste vittorie sono un segnale da non sottovalutare, da qui potrebbe anche scattare la “magia” che tutti aspettano. Molto bene in campo Campagnaro, Simone Favero e Giazzon, non funzionano Sam Christie e soprattutto Henry Seniloli.

Se parliamo di mediana la coppia iniziale trevigiana riesce ad essere una coppia di re se paragonata a quella davvero “minima” delle Zebre dove il binomio Padovani – Palazzani fa arrossire, in particolare il secondo ha ancora tanta strada da fare, davvero tanta. Le Zebre hanno in campo un buon Quintin Geldenhuys, un Tommaso Iannone positivo così come Andries Van Schalkwyk, male Haimona.

Intanto la cenerentola Connacht regola il Munster e quelli di Edinburgo si vendicano con quelli di Glasgow, Scarlets mette in riga gli Ospreys primi in classifica: perchè da una certa posizione di classifica in su nulla è scontato, il Pro12, in effetti, è un gran bel campionato.

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