©INPHO/Elena Barbini
Dopo cinque giornate Zebre e Benetton hanno subito circa gli stessi punti, in totale sono 281, le Zebre però hanno un match in meno sul tabellino ed i trevigiani ne hanno realizzati una trentina in più mettendoci pure una vittoria, con i Dragons.
Il bilancio del Pro12 è, ancora una volta sconfortante, è cominciata come sempre ma questa volta c’è una variante che rende lo zero delle Zebre meno appariscente anche se ancora più preoccupante. La franchigia di Parma ha ben altri problemi che non quelli di scendere in campo: problemi societari, organizzativi e, soprattutto, di Bilancio economico. Una situazione poco serena per i giocatori che si riflette anche sulla gestione del team al punto che al primo match mancavano i visti per recarsi all’estero per diversi giocatori stranieri ed in altre occasioni, come per la sospensione della partita casalinga con Connacht, è mancata la dirigenza a supportare la squadra.
Considerato il tutto e passando dalla pesante sconfitta con Ospreys, al punticino portato a casa dal Rodney Parade (11 -6 la sconfitta con i Dragons), fino alla sconfitta di misura con Cardiff (21 -23) nonostante le tre mete messe sotto i pali avversari, delle Zebre si può dire che stanno tenendo davvero bene il campo. Vederla così è cosa realistica ma comunque triste, sempre di ultima posizione in classifica si sta parlando, una condanna che si spera cambi nel corso della stagione anche se le premesse non ci sono.
La Benetton di Kieran Crowley va molto male; la prima con Leinster era stata trattata con fiducia e gli occhi mezzi chiusi, poi la sconfitta con un non trascendentale Ulster, la solenne batosta fatta di nove mete subite presa da Ospreys, l’uno-due subito dagli Scarlets che in quindici minuti hanno fatto loro un match giocato male, sono tutte cose che offuscano la vittoria con Dragons, anche perchè è stata una vittoria comunque carica di problemi.
La Benetton di Crowley non fa ad oggi alcuna differenza da quella trascorsa, problemi importanti in attacco e vistosi ritardi ad entrare in partita, gioco lento con alcuni protagonisti apparentemente fuori condizione, scarsi i meccanismi, molte personalizzazioni del gioco ma soprattutto ai giocatori di Treviso manca completamente la testa. Mentalità perdente ad oltranza? Il tutto a dispetto di uno staff tecnico fra i più ampi della storia del rugby italiano, cose che neanche la Nazionale si permette. Una cinquina di preparatori atletici, due video-analyst, un allenatore per la difesa, uno per i tre-quarti, due per gli avanti, oltre al Team manager, il DS ed il capo degli allenatori. Il Tinello della Signora Maria è al completo ma in generale a Monigo non si vede un bello spettacolo.
La questione Benetton è delicata, a Treviso se ne parla da tempo, la domanda che tutti si fanno è una sola: quanto dura la pazienza milionaria del Signor Benetton?
Le italiane in Pro12 non danno, ad oggi, alcun segno di discontinuità, la situazione pare arenata, di contro si comincia pure a parlare di un Campionato, il Pro12 appunto, tecnicamente in difficoltà, adesso troppo sotto al livello dei suoi concorrenti, quello francese e quello inglese. Alcuni team celtici denunciano la pochezza tecnica del Pro12 e pensano ad espatriare in Inghilterra, altri di loro pensano sia il caso di importare team inglesi nel Pro12, un bailamme.
Davanti ad un Pro12 senza risultati, con un tasso tecnico in discussione, con due franchigie dal futuro dubitabondo c’è la Federazione italiana che dentro quel campionato ci spende quasi una decina di milioni ma che ha pure un Bilancio in perdita di oltre 2 milioni. Staremo a vedere.
.