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SERIE A ELITE

EPPUR SI MUOVE: L’ECCELLENZA SI GIOCA LA CARTA DEL BUON RITMO

Eppur si muove, questa Eccellenza, schiacciata nella massa mediatica azzurra, non ci sta a far da Cenerentola e mette in campo numeri e risultati che regalano un filo di pathos in più di quello che ci si aspettava. Bene davvero.

Viadana prende il cartellino rosso, sono passati solo 20 minuti dall’inizio del match, e poi le Fiamme Oro, partite però con un piglio più aggressivo, dilagano e lasciano al palo i gialloneri. I cremisi provano in tutti i modi a farsi male racimolando 3 cartellini gialli che comporranno la parità numerica per metà del restante pezzo del match ma questa volta la testa c’è e i poliziotti portano a casa gioco-partita-incontro. Cosa vogliano dalla vita gli uomini di Guidi non è certo questo incontro a sapercelo dire, entrati in campo già alla sesta giornata  con la partita dell’anno da giocare le Fiamme Oro hanno dimostrato che da qualche parte il pepe ce l’hanno. Vedremo.

I Medicei fanno muro di fronte ad un Petrarca a volte supponente, crescono nel corso del tempo nelle fasi statiche, inizialmente appannaggio dei padovani, e poi mettono paura con un dinamismo che, a fine match, qualcuno fra i petrarchini non aveva previsto. Toscani eccessivamente Basson-dipendenti con l’estremo troppo scenografico ma sempre di gran sostanza, Lubian senz’altro il miglior in campo per costanza e capacità di essere l’uomo in più, ottima prestazione di Jack Giacomo Riedo che in seconda tiene bene il confronto e qualcosa anche di più riuscendo ad imporsi bene introno alle ruck, veronese classe ’93, questo è uno che può fare la differenza. I Medicei sono in palese progressione nel corso della stagione, il punto di bonus recuperato a Padova e soprattutto la capacità di non concedere lo stesso punto agli avversari è un risultato conseguito prima di tutto con la testa, i toscani dimostrano una ferrea volontà di non essere comprimari in nessun match e soprattutto in questo campionato senza retrocessioni. E’palese, i Medicei giocano, e pure bene, per i play off.

Calvisano passa negli ultimi dieci minuti e qualcuno magari potrà dire “Fitness, fitness, fitness”. Invece no, questa volta la temuta velocità e costanza atletica dei gialloneri non c’entra, fa tutto Paz, al secolo Joaquin, argentino da  Cordoba, classe ’93, potente a sfondare la linea del San Donà sia nell’occasione della penultima meta, un capolavoro tutto suo, sia poco dopo quando i biancocelesti si prendono sul groppone un frettoloso cartellino giallo che apre la strada all’ultima meta calvina. Quello finale è un risultato assolutamente eccessivo per come si era messa la partita, in bilico fino a pochi minuti dalla fine, con ampi spazi dominati da quelli del Piave e decisa solo da un vero fuoriclasse. Fra le file del Calvisano piaciuto Morelli che prende in mano i problemi gialloneri del primo tempo, nel San Donà niente nomi ma un riconoscimento di squadra, perchè si è vista una gran difesa ma soprattutto un eccellente collegamento fra i reparti.

Mogliano che strappa un punto di bonus, detta così la cosa la dice lunga sulla crisi dei trevigiani, il Reggio che, in casa propria, sacrifica la Lazio sono elementi non sufficienti per mettere giù, per questi team, parole necessarie in Eccellenza come “competitività” e “tenuta tecnica sufficiente” . Magari li vedremo più avanti, non piace ma pare evidente che questi giochino un campionato a se stante.

Questa Eccellenza che gioca dopo la Nazionale è una buona cosa, le pause degli anni scorsi, oltre a toglierci dalla testa il campionato come fatto in se, uccidevano il ritmo. Le squadre invece si sono presentate queste settimane, e questo fine settimana in particolare, palesemente più “tirate”, molte dimostrano una buona continuità di gioco, meccanismi più rodati. Sui campi di Eccellenza questo fine settimana si è visto proprio questo, alcuni match hanno avuto una armonia sufficientemente costante per tutto il loro corso.

Speriamo questa tendenza possa essere confermata, per saperlo ci vediamo la settimana prossima, sui campi di Eccellenza, chiaramente.

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